1. COME LA FERRARI HA PRESO HAMILTON: IL BLITZ SEGRETO, IL RUOLO DI VASSEUR, LA FURIA DI WOLFF
Estratto dell'articolo di Daniele Sparisci e Giorgio Terruzzi per www.corriere.it
[…] Lewis Hamilton in Ferrari […] Non subito. Dovrà affrontare ancora uno strano anno di limbo nella famiglia Mercedes, dalla quale ha scelto di separarsi […] prima di stabilirsi a Maranello. Ma il cuore è già lì, oltre l'ostacolo di un passaggio che sembrava non dovesse compiersi mai. Perché Lewis, ad agosto, aveva firmato l'ultimo prolungamento biennale con la Mercedes, lasciandosi però una porta socchiusa con una clausola d'uscita anticipata.
È stata la chiave per aprire la nuova vita in rosso con l'obiettivo dell'ottavo titolo, che varrebbe il sorpasso sul mito Schumacher: correrà almeno fino a 42 anni grazie a un'intesa pluriennale. Ricompensato da un ingaggio da top star (sui 40 milioni l'anno), […]
Doveva essere una trattativa super segreta, una cortina di nebbia era stata alzata attorno alla mancata estensione di Carlos Sainz oltre il 2024, per depistare. Ma, come può succedere in una contrattazione così complessa che coinvolge un numero rilevante di professionisti, qualche spiffero salta fuori. Cosa che ha fatto infuriare il capo della Stella, Toto Wolff, che fino a pochi giorni fa era all'oscuro dell'operazione.
[…]
È stato con ogni probabilità John Elkann a fare la mossa decisiva per portare Hamilton in Ferrari. La sua sincera ammirazione per il sette volte campione del mondo, la sua convinzione che possa interpretare con la stessa efficacia sia la Rossa in pista sia gli altri progetti del Cavallino, a cominciare dalla collezione moda. Vasseur si è occupato di finalizzare i dettagli dopo aver accertato l'interesse di Sir Lewis.
Per il team principal si tratta comunque di un colpo a effetto notevole: i tifosi lo ringrazieranno comunque per avergli regalato Hamilton. Ma dietro c'è il desiderio di Elkann di plasmare una Scuderia secondo le sue idee. La supercoppia Lewis-Charles a livello di fascino non si discute, come gestirla è un rebus.
frederic vasseur lewis hamilton
[…] Nella stagione che prenderà il via il 2 marzo in Bahrain, Carlos correrà da separato in casa (come Hamilton in Mercedes): Sebastian Vettel affrontò il suo ultimo ballo in rosso, nel 2020, nella stessa situazione e i ricordi non sono memorabili. Perché non anticipare subito lo scambio, allora? Per le penali da pagare in caso di rescissione, per i segreti tecnici che ciascun pilota si porterebbe dietro. Benvenuto Sir Lewis, anche se il futuro può attendere.
2. DIRITTI, MODA E RECORD IN PISTA LEWIS, UNA VITA IN PRIMA FILA
Estratto dell'articolo di Giulia Zonca per "la Stampa"
lewis hamilton con il casco arcobaleno 3
Abbinare la notorietà della Ferrari alla globalità di Lewis Hamilton significa creare un'attrattiva che probabilmente la Formula 1 non ha mai visto prima, che lo sport produce raramente.
Hamilton non è mai stato solo un pilota, […]ha cambiato le regole, alcune ufficialmente e altre senza nemmeno bisogno di definire la modifica: si fa come dice lui.
Il campione che in Arabia Saudita spiega che bisognerebbe guidare altrove, in Bahrein ottiene il permesso di indossare il casco con l'arcobaleno, nel 2020 inizia a inginocchiarsi in solidarietà con il movimento Black Lives Matter.
Parla di Breonna Taylor, uccisa dalla polizia, in casa propria, durante una perquisizione, di George Floyd, soffocato da un agente.
Crea una fondazione per assicurarsi che un bambino come lui possa raggiungere un kart, una Formula 3, sognare di fare l'ingegnere, progettare una macchina. Ogni stagione aggiorna penose statistiche sul suo sport: gli afrodiscendenti o le donne o chi ha radici asiatiche rappresenta il tre per cento in tutte le professioni legate ai motori.
[…] usa pure l'ironia e lo stile e i tatuaggi e i dreadlocks e i vestiti fuori taglia e il rosa Valentino e i giacconi tempestati dal logo Louis Vuitton, sfoggiati a petto nudo. Non è un predicatore, è una stella internazionale. […]
Non c'era più bisogno di andare altrove, era ora di creare un posto dove stare e lui lo ha fatto nel modo più semplice, con lo stile meno scontato.
Hamilton indossa le magliette con sopra le cause sociali e poi se ne esce dal motorhome con le scarpe Dior a edizione limitata, una sfilata dopo una dichiarazione d'intenti. Ha bandito le multe per i caschi che mostra per celebrare l'inclusività e abolito quelle per chi porta il piercing. Il brillantino al naso non se lo leva più, ha mescolato la nobiltà d'animo alla leggerezza della moda, uno dei primi ad ammettere che vestirsi è un atto politico.
È scegliere come portare il proprio corpo in mezzo agli altri, quanto farsi notare, quanto mettere in relazione le proprie parole e l'aspetto. È un fuoriclasse, è un baronetto, è il numero 44. Si è disegnato le dita: una rosa, un ufo, un pianeta, mamma, vita. Si è costruito addosso una mappa di piccoli segni e parole essenziali che si collegano al disegno sulla schiena ispirato a Tupac, rapper ammazzato in strada nel 1996, all'angelo sul braccio, alla Vergine sul deltoide.
Sacro e profano, famiglia e libertà, senza nessuna confusione. Hamilton ha le idee chiare: «Se fossi stato meno fissato da ragazzino forse non sarei riuscito ad aprire le porte sbarrate, ma sarei diventato prima la persona che voglio essere». Uno che a 300 all'ora non si scorda del mondo che ha intorno, uno che sposta e che dal 2025 lo farà nel nome della Ferrari. Un marchio senza confini che sposa un pilota senza limiti.
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