piero sandulli aurelio de laurentiis

VADE RETRO, SANDULLI - IL COLLEGIO DI GARANZIA DEL CONI HA SPERNACCHIATO LE FANTASIOSE SENTENZE SU JUVENTUS-NAPOLI PRODOTTE DAL GIUDICE SPORTIVO GERARDO MASTRANDREA E DAL GIUDICE D’APPELLO PIERO SANDULLI, CHE ADDIRITTURA TEORIZZAVA LA “SCELTA VOLONTARIA, SE NON PREORDINATA” DEL NAPOLI DI NON PRESENTARSI A TORINO - E ORA LA PARTITA QUANDO SI GIOCA? PROBABILMENTE A MAGGIO, A CAMPIONATO PRATICAMENTE CONCLUSO, VISTO CHE NON CI SONO SLOT DISPONIBILI…

Valerio Piccioni per “la Gazzetta dello Sport”

 

de laurentiis agnelli

Il Napoli esulta. Stavolta non in campo, ma negli spogliatoi dello stadio Maradona quando arriva la notizia del ribaltone. Il Collegio di garanzia dello sport sfratta dalla classifica di serie A il 3-0 a tavolino per la Juve del 4 ottobre, restituisce il punto di penalizzazione accessorio decretato dalle sentenze di primo e secondo grado, e dice: questa partita va giocata. Quando è un bel punto interrogativo. Di certo non tanto presto: impossibile far saltare le sfide di Coppa Italia del 13 gennaio, stessa cosa per la Supercoppa del 20 gennaio, con una data blindata dai contratti con le emittenti televisive all' estero. Per ora prevale la formula «a data da destinarsi».

mattia grassani

 

Al momento attuale, caselle libere non ce ne sono, le uniche disponibili sono a maggio. Ma in ogni caso il colpo di scena basta e avanza per la giornata. Franco Frattini e i suoi colleghi decidono che le ragioni del pronunciamento delle autorità sanitarie locali valgono più del protocollo, nella parte della quarantena soft, la famosa norma-polizza che consentì la ripartenza del vecchio campionato a giugno e che ancora oggi permette al calcio professionistico di aggrapparsi alle deroghe senza fermarsi in caso di positività come succede per il resto dei cittadini.

GERARDO MASTRANDREA

 

Il dibattimento vola via in un' ora. Le tesi chiave dei precedenti giudizi - l' assenza di forza maggiore per il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea, l' esistenza di una «scelta volontaria, se non addirittura preordinata della società ricorrente» a stare alle parole della Corte sportiva d' appello presieduta da Piero Sandulli - vengono cancellate. I legali del Napoli, Mattia Grassani ed Enrico Lubrano, costruiscono il ricorso, preceduto da un' abbondante memoria, su due filoni.

 

PIERO SANDULLI

Punto primo: non c' è una fase uno o una fase due nella vicenda, una Asl buona che aveva dato il permesso e una cattiva che lo negò fuori tempo massimo. Punto secondo: l' assenza di movente. Il Napoli non avrebbe avuto motivi per non giocare. Una posizione sostenuta anche dalle parole di Aurelio De Laurentiis: «C' era tutto l' interesse - dice il presidente del Napoli davanti ai giudici - a incontrare Pirlo in quel momento perché era all' inizio della sua carriera da allenatore e dunque poteva anche non portare sul campo una Juventus pericolosa».

 

GERARDO MASTRANDREA

Grassani dice che il non andare a Torino «non fu una scelta, ma un obbligo. Il Napoli voleva giocare e ci sono i documenti a dimostrarlo. Sabato 3 ottobre l' autobus stava per partire per raggiungere l' aeroporto, solo in quel momento il capo di gabinetto della regione Campania ha comunicato che la squadra era tenuta a non allontanarsi». Il tentativo (riuscito) è dunque quello di spostare lo spartiacque della vicenda: il no alla partenza, questo hanno detto i legali convincendo evidentemente i giudici, è da collocare temporalmente già al sabato pomeriggio.

 

PIERO SANDULLI

E solo da quel divieto discende la decisione di disdire il volo e i tamponi dell' indomani mattina a Torino. «E poi, se non ci fosse stata la volontà di giocare - ha spiegato Lubrano - perché contattare ripetutamente le autorità sanitarie anche nella giornata di domenica? Se avessero risposto positivamente, ci sarebbe stato il tempo per raggiungere Torino».

Peraltro un assist al ricorso veniva anche dall' avvocato Alessandra Flamminii Minuto, procuratore nazionale dello sport, che parlava di «passo più lungo della gamba» da parte della Corte sportiva d' appello.

 

de magistris de laurentiis

Boato degli spogliatoi del Maradona a parte, la decisione del Collegio di garanzia scatena l' esultanza di presidente, sindaco e governatore. «Viviamo in un Paese dove chi rispetta le leggi non può essere condannato. E il Napoli segue sempre le regole», scrive De Laurentiis in un tweet. Per Luigi De Magistris «giustizia è fatta, ora si gioca a calcio e si va a vincere sul campo». Anche Vincenzo De Luca osserva che «si ripristinano i valori della lealtà sportiva, clamorosamente violati dalle precedenti sentenze». Sull' altro fronte, la Juventus accoglie all' inizio in silenzio la sentenza. Il club bianconero non si era costituito in giudizio sin dall' appello.

 

Quindi niente sconfinamento al Tar. In serata, però, c' è una prima reazione: «Noi siamo sempre stati estranei e indifferenti alla vicenda - dice Fabio Paratici, responsabile dell' area sportiva della Juventus, a Sky Sport - «Quando ci diranno di giocare, andremo a giocare e porteremo il pallone. Detto questo, c' eravamo anche il 4 ottobre» .

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."