vialli mancini boskov

VENDICARE WEMBLEY (NEL NOME DI BOSKOV E PAOLO MANTOVANI) – 29 ANNI DOPO LA SCONFITTA DELLA SAMP NELLA FINALE DI COPPA CAMPIONI CONTRO IL BARCELLONA, VIALLI & MANCINI TORNANO A LONDRA A GIOCARSI L’ULTIMO ATTO DEGLI EUROPEI – LA FIGLIA DI PAOLO MANTOVANI: “LA SAMPDORIA STA FACENDO GRANDE L'ITALIA” – MANCIO FESTEGGIA I 57 ANNI DELL’AMICO VIALLI - LO STILE SAMP PORTATO IN NAZIONALE: “CONTINUIAMO A DIVERTIRCI” – VIDEO

 

https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/mancini-vialli-stile-samp-portato-nazionale-ndash-274941.htm

 

 

Paolo Tomaselli per il "Corriere della Sera"

 

mancini tweet

Compleanno con vista sulla finale di Wembley. Per Gianluca Vialli, un ragazzo che oggi a Coverciano spegnerà 57 candeline sulla torta assieme alla squadra (è anche l' anniversario del Mondiale vinto a Berlino...), è difficile pensare a un modo migliore per festeggiare. Nel pacco regalo confezionato dagli azzurri di Mancini c' è tutto: amicizia, pallone, emozioni, vittorie, sofferenza, speranza, la maglia azzurra e soprattutto Londra, la città della seconda vita di Vialli. E anche della terza, dato che al Royal Marsden Hospital di Chelsea, l' ex campione è stato curato e assistito nella lotta contro il tumore.

 

La Londra di Vialli dal 1996 è sempre stata quella colorata di Blues del Chelsea e di Chelsea, inteso come quartiere. Fu la sua fidanzata dell' epoca, Giovanna, a insistere per la nuova avventura inglese, dato che aveva studiato nella City.

 

Le cose poi andarono diversamente, dato che a Sloane Square Vialli ha messo su famiglia e tuttora abita, ma ha sposato Cathryn White Cooper, britannica di origine sudafricana e oggi ha due figlie adolescenti, Olivia e Sofia.

 

vialli mancini

A fine maggio del 1996 il bomber che sembrava uscito dal corpo dei marines annunciò l' addio alla Juventus, con cui aveva appena alzato quella Champions League che gli era sfuggita con la Sampdoria nella sua ultima partita assieme a Mancini, il 20 maggio 1992 proprio a Wembley contro il Barcellona. Quattro anni dopo i bianconeri non volevano rinnovargli il contratto e il Chelsea gli offriva un triennale da 2.8 miliardi a stagione, 1.2 in meno di quanto Vialli guadagnava in bianconero, ma comunque un ingaggio ancora al top.

 

«La Juve non mi ha fatto nessuna offerta - dichiarò Vialli nella conferenza stampa d' addio al calcio italiano -. Io avevo bisogno di sentirmi come il ragazzino che parte con la valigia di cartone. Anche se la mia sarà di Vuitton».

 

roberto mancini e alberico evani

Mentre lui dispensava proverbi inglesi, mostrando una certa cultura e la capacità di stare al mondo («Chi è stanco di Londra è stanco della vita»), il Financial Times , bibbia della City, metteva in prima pagina la notizia del suo passaggio al Chelsea e il Times se ne usciva con un titolo invecchiato male: «Vialli mette la firma per la legione straniera. Cresce l' ondata di grandi stranieri in Inghilterra».

 

Quel Chelsea era arrivato 11° l' anno prima, aveva Gullit come giocatore-allenatore e fu tra i primi a sfruttare gli effetti della sentenza Bosman per rifarsi un pedigree. Con Zola scatenato e Vialli in campo e poi player manager a sua volta al posto dell' ex milanista, il triennio non andò affatto male per i Blues: Fa Cup, coppa di Lega, Coppa delle Coppe. Ma la Nazionale Vialli non l' ha mai più rivista dal 1992, nonostante l' appello prima di partire per Londra: «A Sacchi non dico addio, andare in Inghilterra non mi preclude la maglia azzurra».

roberto mancini

 

Il rapporto controverso con la Nazionale è uno dei tanti punti in comune di Vialli & Mancini, che si sono sempre presi, persi, inseguiti: anche il Mancio ha tentato l' avventura inglese sul campo, appena 4 partite con il Leicester, per poi prendere al volo la panchina della Fiorentina. E da allenatore il suo rapporto con l' Inghilterra è stato più intenso e importante.

 

Non c' è partita di questo Europeo azzurro che non venga accompagnato dai tweet di Yaya Touré, leggenda del Manchester City arrivato proprio sotto la gestione Mancini e campione d' Inghilterra all' ultimo minuto della stagione 2011-2012, mitica per i Citizens : «Che uomo, che allenatore incredibili. I love you, my coach » ha scritto l' ivoriano, famoso anche per le sue parole molto dure contro l' ultimo erede di Mancini al City, un certo Guardiola. Forse perché Mister Bobby è come Sir Luca, che sull' aereo azzurro verso Londra sfoggia sempre il sorriso sornione e la sua coppola: conosce il calcio, lo ama, lo rispetta. Ma sa che va vissuto con eleganza british.

 

 

vialli mancini

 

2 - MANTOVANI, UN AMORE DI SAMP «LA MIA ITALIA NEL NOME DI PAPÀ»

Ugo Trani per "il Messaggero"

 

«Sono tornata a tifare Mancini da quando guida la Nazionale e da quando ha portato con sé i nostri ragazzi blucerchiati. Da allenatore di club, niente. Io sto con la Sampdoria e basta. Adesso, però, li ritrovo lì, su quella panchina e allora posso fare uno strappo alla regola». Francesca Mantovani non scherza affatto. «Ci mancherebbe, io sono abbonata in gradinata sud dal 2002, altro che tribuna come una volta. La mia squadra è quella, addirittura ho cominciato a seguirla prima di papà». È la primogenita di Paolo, presidente dello storico scudetto di 30 anni fa. Di una favola.

 

Il ct è il Mancio, il pupillo di suo padre. È bastata, insomma, la sua presenza per avvicinarla pure all' Italia?

vialli mancini 1

«Il mio legame è per il gruppo. Che era e resta una famiglia. Così ha voluto papà, numero uno di un calcio di altri tempi. In cui l' affetto e la passione erano venivamo prima di qualsiasi altra cosa. La Nazionale mi piace insomma perché è rappresentata dai nostri. Da Mancini, Super Vialli, Chicco, Attilio e Fausto. È bellissimo effetto vederli insieme come se Coverciano fosse Bogliasco. La Sampdoria sta facendo grande l' Italia»

paolo francesca mantovani

 

A parte i gemelli del gol, gli altri sono Evani, Lombardo e Salsano. Li chiama per nome, siete cresciuti insieme, giusto?

«Certo, sono soprattutto miei amici, da sempre. Abbiamo festeggiato insieme il trentennale con Attilio. Vive a Genova, io sto a Pieve Ligure e ci frequentiamo. Sento anche Chicco. Fausto invece vede più Roby della moglie... Un momento: non è che mi sono dimenticato Battara e Nuciari. Mi diverto a sentire i tifosi genoani che tifano contro».

 

Che cosa avrebbe detto suo papà vedendo l' exploit di Mancini in questo triennio e nell' Europeo?

GIANLUCA VIALLI ROBERTO MANCINI

«Sarebbe stato felicissimo e orgoglioso. Peccato se ne sia andato così presto. E non avrebbe nascosto l' emozione vedendo l' abbraccio tra i due dopo la vittoria contro l' Austria».

 

Parla solo per suo padre?

PAOLO MANTOVANI BOSKOV

«È stato toccante anche per me. Mi ha colpito lo scatto di Gianluca verso il campo per andare a cercare l' amico. Sono sempre stati attaccati, pure quando erano distanti. Io sento spesso Vialli, ci scambiamo sms. Il primo dopo il successo sulla Turchia: io ero a Istanbul, organizzo vacanze sui caicchi. Lui mi ha risposto: Ne mancano ancora sei.

Non abbiamo più smesso. È cominciato il conto alla rovescia.

SCUDETTO SAMPDORIA MANTOVANI BOSKOV

Meno uno, l' ultimo.

Il calcio per me sono la Sampdoria e loro: 14 anni è stato presidente papà, mio fratello Enrico e qualcuno spesso lo dimentica. Io, invece, ho un appuntamento particolare».

 

Dove?

«A Matera, la prossima settimana. Un club della Roma mi ha invitato con Loris Boni che è stato giocatore blucerchiato e giallorosso, legatissimo alle due squadre. Mio padre è nato in via Crescenzio. So che inizialmente era laziale. Poi da giovane si è spostato a Genova. Comunque ha fatto vincere lo scudetto alla Roma: prestò per un anno Vierchowod a Viola. E Pietro non voleva più tornare. Meno male che l' ingegnere rispettò la promessa»

vialli manciniroberto mancini e il suo team gianluca valli roberto mancini 1gianluca vialli roberto mancini manciniroberto manciniroberto mancini con lele oriali e alberico evani

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...