auro bulbarelli alfredo martini

VIALE MAZZINI, ABBIAMO UN PROBLEMA: AURO BULBARELLI – IL DIRETTORE DI RAISPORT IN QUOTA LEGA RINFACCIA (CON TANTO DI PROVA AUDIO) LE CRITICHE DI UN MEMBRO DEL COMITATO DI REDAZIONE – GLI ADDII DEI VICE, LA CONFUSIONE SULLE “VOCI TECNICHE”, LE SCELTE INCOMPRENSIBILI: COPERTURA MILITARE DEGLI EUROPEI DI PATTINAGGIO SUL GHIACCIO A GRAZ IN AUSTRIA E QUASI MAI INVIATI PER LE GARE DI SCI ALPINO IN UNA STAGIONE FEMMINILE DI SUCCESSO – BULBARELLI LIQUIDA TUTTO COME “INSINUAZIONI”

Carlo Tecce per il “Fatto quotidiano”

 

auro bulbarelli alfredo martini

Io porto la pace, disse Auro Bulbarelli assurto alla direzione di Rai Sport, un luogo di perenne intifada. Bulbarelli è appassionato di biliardo, ciclismo e di "mi piace" ai proclami social di Matteo Salvini.

 

Un giorno di ottobre, un membro del comitato di redazione viene registrato a sua insaputa, in orario di lavoro nella palazzina di Saxa Rubra, mentre parla, tra le altre cose, di un caporedattore vicino a Bulbarelli. Il direttore, promesso pacificatore, convoca il collega in ufficio, fa partire l' audio che gli hanno recapitato e gli intima di non "insultare le persone" e di non seguitare a utilizzare "quei modi".

 

Il giornalista nonché sindacalista, redarguito in una maniera più che insolita, si rivolge all' Usigrai, l' associazione dei cdr dell' intero servizio pubblico.

auro bulbarelli

I capi di Usigrai hanno scritto più volte all' azienda e l' azienda non ha mai risposto. Il presidente Marcello Foa, estimatore di Salvini e di Bulbarelli, ha la delega alla struttura - l' internal audit - che può indagare sul comportamento dei dipendenti. Dopo mesi di silenzio, l' Usigrai ha deciso di chiedere l' intervento dei responsabili del codice etico.

 

Bulbarelli fu nominato il 27 novembre 2018 col vento leghista a favore, c' era la sensazione, considerata la simbiosi col "capitano" Salvini, che si potesse soltanto correre più forte. Allora in un impeto di rinnovamento consacrò sei vicedirettori e ordinò un trasloco di una parte di redazione, stessi strumenti, però pittura fresca e spazi nuovi, un vezzo da 260.000 euro che ovviamente fu autorizzato da Viale Mazzini. I sei vice si sono ridotti in gran fretta. Alessandra De Stefano, in pochi mesi, ha restituito la supervisione sul ciclismo, da sempre il giardino di casa di Bulbarelli. De Stefano non ha accettato il cambio di strategia sul Giro d' Italia e, soprattutto, la sostituzione dell' opinionista Silvio Martinello con Alessandro Petacchi.

auro bulbarelli

 

Nel bel mezzo dell' evento e con immane imbarazzo di Viale Mazzini, Petacchi ha interrotto la collaborazione con Rai Sport perché squalificato per doping.

Il sito di Rai Sport con toni lievi ha informato i telespettatori del contrattempo di Petacchi con l' accortezza di usare nel titolo la parola "inibizione", corretta, più rotonda e meno cruda di "squalifica", utilizzata dai quotidiani. La "voce" tecnica, però, è un' ossessione di Bulbarelli, che è riuscito nell' impresa di trasferire pure Paolo De Chiesa (sci alpino), al momento in cui scriviamo sono scampati Andrea Lucchetta (pallavolo) e Antonio Di Gennaro (calcio). Il vicedirettore Gianni Cerqueti non si occupa più di palinsesto, mansione complessa e sfiancante, ma in compenso - siccome condivide l' interesse con Bulbarelli - spesso commenta i campionati di biliardo.

 

bulbarelli

Il vicedirettore vicario Raimondo Maurizi, per concludere l' elenco delle defezioni, s' è dimesso e basta. L' opera di restaurazione di Bulbarelli con diversi ritorni in video come quello di Paola Ferrari alla Domenica Sportiva cozza con alcune novità introdotte: copertura militare degli Europei di pattinaggio sul ghiaccio a Graz in Austria e quasi mai inviati per le gare di sci alpino in una stagione femminile di successo. Gusti, si può aggiungere, ma anche investimenti. E scelte, che hanno rinfocolato le tensioni a Rai Sport. Venne per pacificare, finì sotto un diluvio.

 

Ps. Il Fatto ha inviato una richiesta di chiarimento all' ufficio stampa di Viale Mazzini e a Bulbarelli, prima dall' azienda ci hanno comunicato la volontà di non replicare, poi in serata il direttore ci ha fatto pervenire questo messaggio: "Non riesco a comprendere il senso delle domande basate su circostanze che sono state ricostruite in maniera sommaria per non dire assolutamente non veritiera. Non è mio costume rispondere a insinuazioni".

AURO BULBARELLI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…