VIDEO! A TIRANA FANNO LA PIPI’ SUL BUS DELLA ROMA: PER DISTENDERE GLI ANIMI CI MANCAVA IL GESTO DI DUE GIOVANI, FORSE TIFOSI DEL FEYENOORD, AVVERSARIO DEI GIALLOROSSI NELLA FINALE DI CONFERENCE - L'AMBASCIATORE ITALIANO IN ALBANIA, FABRIZIO BUCCI, ROMANO E ROMANISTA, MANDA UN AVVISO AI TIFOSI CHE PENSANO DI PARTIRE SENZA BIGLIETTO – “LA POLIZIA ANDRÀ PER LE SPICCE: L'IDEA È TOLLERANZA MINIMA CONTRO LA VIOLENZA”

-

Condividi questo articolo


VIDEO

https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/conference-league/2022/05/24-93172006/incredibile_a_tirana_fanno_pipi_sul_bus_della_roma_video

 

 

 

 

 

Matteo Pinci per “la Repubblica”

 

TIRANA DUE GIOVANI FANNO PIPI' SUL BUS DELLA ROMA TIRANA DUE GIOVANI FANNO PIPI' SUL BUS DELLA ROMA

Trent' anni dopo, il sogno viaggia sulla rotta opposta. C'era un tempo in cui dall'Albania si partiva per l'Italia cercando una vita nuova. Da ieri, migliaia di romanisti sono in partenza per Tirana con in tasca un sogno europeo. Basta atterrare al "Nene Tereza", l'aeroporto dedicato a Madre Teresa, l'albanese più famosa del mondo, per capire che questa finale di Conference League, l'ultima nata della Uefa, da queste parti, è la cometa di Halley: è l'evento che passa una volta nella vita, che elettrizza una città, che fa rifare in fretta la strada che porta all'aeroporto e dipingere il gate con una porta da calcio, per far partecipare al gioco anche chi torna a trovare gli amici o la famiglia o vuole fare un bagno a Durazzo. E non solo perché per la prima volta una finale europea si celebra in Albania. Ma perché arriva la Roma, e Roma è l'Italia, e per milioni di albanesi l'Italia è, da sempre, l'orizzonte a cui tendere.

 

PARTENZA DELLA ROMA PER TIRANA ABRAHAM PARTENZA DELLA ROMA PER TIRANA ABRAHAM

Il Festival di Sanremo proiettava l'Europa nelle case oscurate dal regime chiuso nel Blloku, il quartiere che l'establishment comunista aveva tolto alla gente per farne il proprio enclave di potere e che oggi rifiorisce di locali alla moda e musica lounge . Come in una sorta di contrappasso. Identico a quello degli italiani, che viaggiano controcorrente, trentuno anni dopo i primi sbarchi clandestini a Brindisi: ieri all'aeroporto di Fiumicino era impossibile cambiare gli euro in lek, la moneta locale: "Sono arrivati stamattina e sono già finiti".

 

Tra qualche ora ogni tavolino sarà invaso dalle migliaia di tifosi che arriveranno da Roma e da Rotterdam. Proprio ai margini del Blloku sorge il gioiello architettonico in cui la Uefa ha disposto con un certo coraggio - e strizzando l'occhio all'influente presidente federale Armand Duka - di giocare la finale di una coppa che avrebbe dovuto regalare un sogno alla periferia del pallone, e invece mette di fronte il Feyenoord, Campione d'Europa nel '70, e la Roma, semifinalista solo 4 anni fa in Champions. Una partita di livello persino superiore alla finale di Europa League.

 

tirana stadio tirana stadio

S' erano illusi, a Nyon, che bastassero i 20 mila spettatori dell'Arena Kombetare. Uno stadio nato nel 2019 in un'area che oggi si chiama proprio Piazza Italia, e figlio del progetto di un architetto italiano, Marco Casamonti, che ha lavorato anche alla Dacia Arena di Udine e sta realizzando il nuovo centro sportivo della Fiorentina.

 

Ma certo non s' aspettava di disegnare lo stadio di una finale europea: «E non se lo aspettava nemmeno il primo ministro Rama, e nemmeno il presidente della federcalcio albanese. Ma se forse può sembrare piccolo per un evento così, è perfetto per l'Albania ».

 

edi rama edi rama

Uno stadio che fa invidia alla Roma, per dieci anni impigliata nella burocrazia per costruire un impianto che non si farà mai. Questo, invece, è sorto in tre anni: «Il progetto esecutivo lo abbiamo fatto mentre si costruiva, ha 3200 colonne rosse e nere, i colori della bandiera albanese, e su ognuna un pattern che richiama i tessuti albanesi. È costato in tutto 150 milioni, di cui 140 messi da un privato, la federazione ha contribuito con dieci milioni e con il terreno, ossia il vecchio impianto». Impossibile replicare il modello in Italia: «Siamo capaci di rifare un ponte in un anno, ma abbiamo perso smalto per l'ordinarietà. Da noi l'età media per realizzare un'opera pubblica è di 15 anni».

 

rama rama

Avvicinandosi, la prima cosa che si nota è la torre, «alta 100 metri, sarà un hotel della catena Marriott», le tribune invece occupano solo tre lati, «come la Bombonera, il 4° lato è un edificio. Ma questo è un impianto che vive 365 giorni all'anno, tutto il perimetro ospita negozi, bar, ristoranti, è una grande piazza urbana».

 

Il vero problema però per Tirana è farsi trovare pronta. Anche perché qui di eventi simili non ne hanno mai avuti: c'era stato il Papa, nel 2014, ma un conto sono un milione di pellegrini, un conto un migliaio di ultrà, di cui almeno 500 da Roma, con 14 uomini della polizia italiana a sorvegliarli. Molti sono pronti a sbarcare senza biglietto, nella speranza di trovarlo qui. «Io sto provando a scoraggiarli», ammette l'ambasciatore italiano in Albania, Fabrizio Bucci, romano e tifoso della Roma, «anche perché qui la polizia andrà per le spicce: l'idea è tolleranza minima contro la violenza».

 

FABRIZIO BUCCI AMBASCIATORE ITALIANO IN ALBANIA FABRIZIO BUCCI AMBASCIATORE ITALIANO IN ALBANIA

Impossibile fare una stima dei flussi, «ma per il governo è un evento storico, il centro sarà chiuso, chiuderanno gli uffici tanti tifosi verranno in nave e dormiranno a Durazzo». In traghetto è partito anche il pullman della Roma, che ai tifosi vip ha venduto pacchetti da 1400 euro viaggio più stadio, e che qui aveva prenotato il ristorante Amazonic per un'eventuale festa post partita. Ma s' è dovuta arrendere: è nel perimetro dello stadio, dovrà restare chiuso. Sono quasi trent' anni che Gianni Amelio scelse Tirana per farne Lamerica di un gruppo di mafiosi italiani. Ora per migliaia di italiani, torna a essere l'America, con la A maiuscola. O almeno lo spera Mourinho.

PARTENZA DELLA ROMA PER TIRANA PARTENZA DELLA ROMA PER TIRANA

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...