paolo rossi

DA VIVO HA UNITO L’ITALIA, ORA CHE E’ MORTO PAOLO ROSSI FA LITIGARE TUTTI – ROMANISTI E LAZIALI DICONO NO ALLA PROPOSTA DELLA FIGC DI INTITOLARGLI L’OLIMPICO: “NON VOGLIAMO CHE PRENDA IL SUO NOME. MEGLIO INTITOLARGLI LO STADIO DI VICENZA”. E SCOPPIA LA GUERRA DELLE STATUE: PRATO, LA CITTA’ IN CUI "PABLITO" NACQUE E CREBBE, BEFFA VICENZA INAUGURANDO UN BUSTO DEL CAMPIONE DEL MONDO '82…

Da leggo.it

 

paolo rossi

Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha incassato un secco no alla proposta di intitolare lo stadio Olimpico di Roma a Paolo Rossi. A Roma nessuno vuole che il loro stadio sia intitolato a 'Pablito'. La risposta arriva rumorosa e perentoria dalla curva Nord e dalla curva Sud. I tifosi laziali e romanisti, almeno per una volta, sono concordi: «Non vogliamo».

 

Dalle radio ai social si sono susseguite le prese di posizione a netta maggioranza contrarie all'idea, come dimostrano i primi sondaggi online.

stadio olimpico

 

«Con tutto il rispetto per Pablito e per la sua grandezza, penso che sarebbe meglio intitolargli un altro stadio, magari a Vicenza dov'è sbocciato», ha scritto un supporter della Roma su Twitter. Dello stesso tenore il commento di un sito del tifo laziale che ha postato: «Con tutto l'affetto per il ricordo di Paolo Rossi, non sono d'accordo. L'Olimpico non deve cambiare nome o al limite, qualora esistesse, essere intitolato ad una figura condivisa nella storia di Lazio e Roma».

paolo rossi 2

 

Del resto, viene fatto osservare, la piazza romana non ha avuto niente a che fare con Paolo Rossi, toscano di nascita e bandiera di una Juventus che nella Capitale ha rivalità sia con la tifoseria giallorossa che con quella biancoceleste. È vero che l'Olimpico di Roma è lo stadio di 'casa' degli azzurri, e venerdì vedrà ancora all'opera la Nazionale del ct Roberto Mancini contro la Svizzera, ma è anche lo stadio che, dal lontano 1953, ospita le gare casalinghe delle due squadre della Capitale che lo hanno in affitto dall'ente Sport e Salute.

paolo rossi 1

 

L'idea era stata lanciata da Gravina durante la cerimonia d'inaugurazione a Prato di una statua raffigurante 'Pablito', il bomber dell'Italia campione del Mondo del 1982, venuto a mancare la sera del 9 dicembre 2020, all'età di 64 anni. «Sarebbe bello intitolare lo Stadio Olimpico a Paolo Rossi», aveva detto. L'idea è stata rilanciata anche da Lele Oriali e Marco Tardelli, ex compagni di Rossi in quella spedizione azzurra che conquistò lo scettro mondiale in Spagna.

 

«Intitolare lo stadio Olimpico di Roma a Rossi sarebbe un riconoscimento dovuto, abbiamo avuto la fortuna di avere Paolo in nazionale», ha ribadito Oriali, attuale team manager dell'Italia, a margine della presentazione dell'App del Museo del Calcio a Coverciano.

 

gravina smascherato foto mezzelani gmt47

Sarà comunque una questione difficile e delicata da portare avanti: «Abbiamo dato la disponibilità ma non dipende da noi. Non è facile considerando la natura giuridica dell'ente che lo gestisce», ha concluso Gravina nel suo intervento. Già il 4 settembre scorso, a Paolo Rossi è stato intitolato un altro impianto sportivo, ovvero lo stadio comunale di Bucine, città in provincia di Arezzo. Rossi era diventato un Valdarnese d'adozione e aveva acquistato e restaurato un borgo agrituristico a Cennina, dove abitano tutt'oggi la moglie Federica e i figli.

 

 

 

GUERRA DELLE STATUE

Andrea Sorrentino per "il Messaggero"

 

paolo rossi statua prato

Si disse subito appena ci lasciò, il 9 dicembre dello scorso anno, che la grandezza di Paolo Rossi risiedeva nell'essere stato patrimonio e memoria condivisa degli italiani, ed è proprio così: lui era di tutti, di chi l'ha visto e di chi c'era, persino di chi non c'era ancora. Così in questi mesi sembra che tutti vogliano un pezzettino di Pablito da tenere con sé, in una singolar tenzone a colpi di statue, piazze e stadi che gli si vogliono dedicare.

 

paolo rossi

Del resto le sue imprese, avrebbe detto Orazio, sono state davvero più durature del bronzo in cui finora lo hanno raffigurato almeno due scultori: il Mondiale del 1982, che per chiunque ha l'effigie di Paolo Rossi sorridente e sudato dopo uno dei suoi sei gol (anche se per Renato Guttuso fu Dino Zoff con la Coppa), è tuttora la vittoria più citata e ricordata della Nazionale di calcio, molto più di quella del 2006, e da tutti gli italiani, curiosamente anche da parte di chi nel 1982 nemmeno era nato.

 

PRIMA Le patrie di Paolo Rossi sono state almeno due, e sono legate, è il caso di dirlo, da un singolare filo: a Prato, città laniera per definizione, Paolo nacque e crebbe, mentre a Vicenza esplose da centravanti nella squadra del Lanerossi, che era di proprietà della più importante azienda tessile italiana dell'epoca.

paolo rossi bozzetto statua vicenza

 

E Prato ha vinto di un'incollatura la disfida dei monumenti, anche se tutti, a cominciare dai sindaci delle città coinvolte, dicono che non c'è stata una vera gara di velocità, ma chissà.

 

italia brasile paolo rossi

E' appena stato inaugurato davanti ad autorità civili e militari, e alla presenza della moglie Federica Cappelletti, degli ex compagni dell'avventura mundial, del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, un mezzobusto in bronzo con basamento in marmo verde, opera dell'artista fiorentina Elisa Morucci, in piazzale della Cipresseta, nel borgo di Santa Lucia a Prato dove Paolo iniziò a giocare all'età di cinque anni.

 

italia brasile paolo rossi

E SECONDA Ma tra poco Vicenza risponderà. A Pablito verrà dedicato il piazzale antistante lo stadio Romeo Menti (gloria del Vicenza e soprattutto del Grande Torino, morto a Superga), che diventerà Largo Paolo Rossi, e ci sarà una statua di bronzo a grandezza naturale, che lo scultore Domenico Sepe sta terminando nel suo studio di Afragola.

 

Federica Cappelletti VEDOVA DI PAOLO ROSSI

All'inizio la statua doveva indossare la maglia dell'Italia, poi si è deciso per quella del Lanerossi, con qualche strisciante polemica su cosa dovesse pesare di più, mentre c'è anche chi in città ha borbottato: a Vicenza non ci sono statue di due glorie locali come gli scrittori Guido Piovene e Goffredo Parise, due grandi della nostra letteratura, mentre ne faranno una per un calciatore, per giunta neppure vicentino. Potenza del calcio. E polemiche inevitabili.

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