summer exhibition 2019

ARTE D’ESTATE – RIELLO: ALLA ROYAL ACADEMY DI LONDRA TORNA LA “SUMMER EXHIBITION”, LA POPOLARE MOSTRA-MERCATO CHE SI TIENE DA 250 ANNI – ESPOSTE CIRCA 1200 OPERE: TANTO COLORE, INVENZIONI (ANCHE STRAMPALATE), NOVITÀ E VINTAGE: NELLA COSIDDETTA "CENTRAL HALL" SPICCA UNA SERIE DEDICATA AL MONDO ANIMALE - "IL LAVORO DI AMALIA PICA (IN VENDITA A 10.000 STERLINE) SI STACCA DA UN CERTO OMOGENEIZZATO VIRTUOSISMO" – VIDEO

 

Antonio Riello per Dagospia

 

Central Hall RA Summer Exhibition 2019

La Royal Academy of Arts (che tutti a Londra chiamano sinteticamente RA) fu fondata nel 1768 con lo scopo di far incontrare gli artisti, farli interagire attraverso dibattiti, offrire loro corsi di formazione e, naturalmente, anche esporre le loro opere. In pratica un elegante "Club per Artisti".

 

Ci sono passati praticamente tutti: Thomas Gainsborough, Angelica Kauffman (la prima donna ammessa), Joshua Reynolds (che ne fu anche il Presidente), John Constable, JMW Turner (Constable e Turner, acerrimi nemici, esposero assieme nel 1832: una grande sfida, clamorosamente vinta da Turner), Lawrence Alma-Tadema, David Hockney, Anish Kapoor, Richard Long, Anthony Gormley, Jenny Saville, Gilbert & George e tantissimi altri ancora. In genere per segnalare pubblicamente che qualcuno è membro della prestigiosa istituzione si fanno seguire al suo cognome le lettere "RA".

 

Fiona Scott Central Hall Summer Exhibition 2019

Da 250 anni alla RA si tiene una popolare mostra-mercato nota come "The Summer Exhibition", e fin dagli inizi sono stati degli artisti (rigorosamente sempre membri dell'Accademia) che l'hanno organizzata. In pratica funziona così: ogni anno qualsiasi artista residente nel Regno Unito può richiedere (usando un semplice modulo e pagando un modesto contributo di ingresso per ciascuna opera sottoposta) di partecipare. Una commissione di artisti esamina le candidature ed ammette le eventuali opere da esporre.

 

A questo va aggiunto che per ogni edizione, la commissione può invitare, a vario titolo, degli artisti importanti che non hanno fatto necessariamente la richiesta di partecipare, ma la cui presenza viene ritenuta utile per l'esito della mostra stessa. In questo caso possono essere anche ospiti non-britannici. Da molti anni anche modelli e progetti di Architettura sono divenuti parte integrante della rassegna (anche l'architetto Zaha Hadid era un riverito membro della RA, così come lo è il designer Ron Arad). Tutte le tecniche sono in genere ammesse e le opere scelte sono comunque, per statuto, in vendita. E' una "mostra-mercato" con opere che vanno dalle 100 (Cento !) fino a diverse decine di migliaia di sterline.

Houseago Courtyard B RA Summer Exhibition 2019

 

I lavori degli artisti "importanti" sono intenzionalmente esposti mescolati con quelle degli "esordienti" in una miscellanea fitta e compatta dove di solito non è facile distinguere gli uni dagli altri. Così si toglie (o almeno si attenua) lo strapotere del brand che tanto spesso condiziona il giudizio su un'opera d'arte. L'idea insomma è di livellare in qualche modo le opportunità degli espositori. In fondo una riedizione curiosa ed interessante dell'idea di "democrazia anglosassone": vi convivono, stranamente a loro agio, aristocrazia paternalistica e pari opportunità reali.   

Lee Knott Central Hall Summer Exhibition 2019

 

L'anno scorso era toccato a Grayson Perry dirigere la "Mostra d'Estate". Nel 2019 (la 251esima edizione) tocca a Jock McFadyen. Ci sono circa 1500 opere e molte, come sempre, sono inedite. Tra gli artisti di fama chiamati dagli organizzatori c'è un parterre di ospiti di lusso:  Polly Morgan, Charles Avery, Banksy and Mat Collishaw, Jeremy Deller, Tracey Emin, Antony Gormley,  Marcus Harvey, Anselm Kiefer, James Turrell,  Wolfgang Tillmans e Wim Wenders.

 

Nel cortile interno della RA sono in vista delle grandi e belle sculture di Thomas Houseago (dei giganteschi totem post-tecnologici) ed esternamente (si spinge fino a Bond Street) una installazione di bandiere realizzata appositamente da Michael Craig-Martin.

 

Summer Exhibition 2019

Una assoluta e gradita novità degli organizzatori è la distribuzione (a pagamento) di gin-tonic ai visitatori che lo possono tranquillamente consumare anche nei locali espositivi. Oltre che per il loro specialissimo "feudalesimo-democratico" gli inglesi sono famosi, come è ben noto, per la loro intramontabile debolezza per l'alcool aromatizzato e per la loro innata capacità di saperla trasformare (molto spesso) in un fiorente business.

 

La cosiddetta "Central Hall" quest'anno ospita una serie di opere (sembra le più amate dai visitatori) legati la mondo animale. E' stata curata dalle sorelle Jane e Louise Wilson ed è una specie di Zoo d'Arte: tigri, cani, avvoltoi e ogni genere di animali veri e di fantasia. Questo è, per disposizione logistica, lo spazio più ambito dagli espositori.

 

L'ammasso delle altre opere si snoda nella varie sale occupando ogni possibile anfratto e i centimetri quadri di muro rimasti liberi sono davvero pochi. Un interminabile "tour de force" capace di soddisfare ogni gusto e, ovviamente, disgusto. Tanto colore, invenzioni (anche strampalate), novità e cose già vintage, c'è di tutto. Il lavoro di Amalia Pica (in vendita a 10.000 sterline) è particolarmente riuscito e uno dei pochi che si stacca da una attitudine convergente su un certo omogeneizzato virtuosismo.

Amalia Pica RA

 

Sono da sempre previsti sostanziosi premi per i lavori migliori, attualmente il monte-premi sfiora complessivamente le 70.000 Sterline. Il premio principale da 25.000, il Charles Wollaston Award 2019, è stato vinto da Joe Tilson (un AR anche lui) con "Finestre Venezia" realizzata in vetro nel 1979 per Albergo Ausonia and Hungaria di Venezia. Il prestigioso Jack Goldhill Award for Sculpture di 10.000 è stato vinto invece stavolta da Cathy Lewis.

 

Parecchi addetti al "Sistema dell'Arte" londinese trattano il Summer Show con la stessa sufficienza con cui si potrebbe considerare una tipica mostra da "pittori della domenica". Ma le cose sono certamente assai più complicate in questo caso. Esiste intanto la celebrazione doverosa di una assestata e riconosciuta tradizione (una altra caratteristica peculiare della civiltà britannica: se si fa una cosa da 250 anni vuol dire che bisogna continuare a farla).

 

ANTONIO RIELLO

Va poi considerato che è un osservatorio tendenzialmente aperto di trend e sensibilità artistiche che nè le gallerie nè le fiere (anche blasonate) possono mostrare con la stessa disinteressata indipendenza. Ma è prima di tutto una "Festa dell'Arte" dove si chiacchiera, ci si incontra, si criticano ferocemente i colleghi, si celebra il tepore estivo (quest'anno piuttosto canicola) e si beve. Del resto ce lo ricordano sempre critici e curatori: l'Arte è, prima di tutto, "relazione" ed "interazione".

 

Il vero problema di fondo è che il "gusto" di un epoca, che è quanto si può principalmente distillare da esperienze come queste, è un elemento volatile che contraddistingue più la Sociologia che l'Arte stessa. Qualcosa che potrebbe sfiorare il fenomeno artistico ma che propriamente non gli appartiene.

 

In Italia qualcosa di simile lo si vide, per certi aspetti, al Padiglione Italiano della Biennale del 2011, un'esperienza all'epoca molto criticata e in effetti senz'altro un po' troppo caotica. Ma ripensata a freddo, anni dopo, si può forse intravedere nell'operazione anche una curiosità che va al di là del mero folklore artistico dell'Italia berlusconiana o del semplice concetto di "censimento degli artisti".

SUMMER EXHIBITION

 

Coniugare la qualità e la varietà (frutto di un propensione altamente ecumenica) è una avventura intellettuale estremamente interessante, non certo priva di rischi. La Summer Exhibition illustra (con una sua certa felice ingenuità) proprio i limiti e le virtù di questo tipo di sfida.

 

SUMMER EXHIBITION 2019

ROYAL ACADEMY OF ARTS, Piccadilly, Londra, W1J

AMALIA PICA

 

Fino al 12 Agosto 2019

ANTONIO RIELLO AMALIA PICA

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)