piero manzoni egon schiele gerhard richter michelangelo pistoletto jackson pollock

ARTISTA VECCHIO FA BUON BRODO – LUCA BEATRICE SMONTA IL MITO SECONDO CUI L'ARTISTA CHE MUORE GIOVANE LASCIA DIETRO DI SE' LA SCIA PIU' LUMINOSA: “DURANTE L'ETÀ VERDE L'ARTISTA TENDE A PRODURRE LAVORI MOLTO INTENSI E CARICHI, CRESCENDO È DESTINATO A CAMBIARE. SE PIERO MANZONI FOSSE VISSUTO OLTRE I 29 ANNI AVREBBE CONTINUATO A DEFECARE NEI BARATTOLI? E LE FIGURE DI EGON SCHIELE SAREBBERO STATE ANCORA COSÌ TRISTI E CUPE? LA MATURITÀ SERVE ANCHE A SUPERARE I LUOGHI COMUNI, DIVENTARE RIFLESSIVI E DOSARE LE ENERGIE PERCHÉ L'ARTE NON È UN LAVORO USURANTE…”

Luca Beatrice per “Libero quotidiano”

 

picasso

Su Mubi, preziosa piattaforma che ha sostituito il defunto cinema d'essai e la cui programmazione è un mix tra chicche d'autore e trombonate impegnate di sinistra, è in programma in questi giorni Moments Like This Never Last, il documentario di Cheryl Dunn dedicato a Dash Snow e alla New York alternativa tra fine anni '90 e il trauma dell'11 settembre.

 

merda d'artista piero manzoni

Antieroe che mal sopportava di discendere da una famiglia ricca e famosa (sua nonna Christophe de Menil è stata una delle collezioniste più importanti al mondo), fotografo, performer, dotato di un talento che al suo scopritore Jeffrey Deitch ricordava addirittura Jean-Michel Basquiat, Snow muore nel 2009, ucciso dall'eroina e dal male di vivere, non per caso a 27 anni, il numero maledetto tra i votati all'autodistruzione, il club che annovera tra gli iscritti gente famosa come lo stesso Basquiat, Kurt Cobain, Jim Morrison, Jimi Hendrix e Amy Winehouse. Non gli bastò, per dare un senso alla propria vita, neppure diventare padre di una splendida bimba, se il dolore ti divora non c'è niente da fare.

 

jackson pollock

MITI LUMINOSI

«Muore giovane chi è caro agli dei». Il frammento dell'aforista greco Menandro da secoli sorregge la convinzione che chi nell'arte, nella letteratura, nella musica, nel cinema, nella cultura in generale se ne va dalla terra prima del tempo lascia dietro di sé una scia luminosa, come una stella cometa, che gli permette di splendere in eterno e assurgere a mito per le generazioni future. Sin dai tempi della scuola abbiamo empatizzato con il destino infelice di Rimbaud, Sylvia Plath, Van Gogh, James Dean, Marilyn Monroe, convinti che invecchiare non fosse il destino dell'artista. «It' s better to burn out than fade away», meglio bruciare in fretta che tirare avanti, un bel motto da tatuarsi sulla pelle, sai quanta scena con le ragazze...

egon schiele 4

 

A proposito di addii prematuri, venerdì 12 novembre apre al Palazzo Blu di Pisa la mostra di Keith Haring, scelta alquanto pertinente visto il suo legame affettivo con la città della Torre Pendente, dove l'artista americano realizzò Tuttomondo uno dei suoi ultimi e più importanti lavori murari.

 

Scomparso nel 1990 a causa dell'Aids, Haring manifestava nella pittura una gran voglia di vivere e un'innocenza a tratti ingenua, eppure fu tra le vittime illustri di un male che colpiva soprattutto chi aveva scelto la strada della promiscuità che negli anni '80 fu equiparato a dramma sociale. Meno "glorioso" che sfondarsi di alcol e droga, meno simbolico del suicidio, anche il sesso troppo libero finì per essere colpevolizzato da certa opinione pubblica.

gerhard richter

 

Miti assoluti della gioventù, se uno ha la fortuna di invecchiare (e bene) finisce per amarli sempre di meno e affezionarsi invece a esempi ben più longevi. Durante l'età verde l'artista tende a produrre lavori molto intensi e carichi, crescendo è destinato a cambiare. Se Piero Manzoni fosse vissuto oltre i 29 anni avrebbe continuato a defecare nei barattoli oppure si sarebbe indirizzato verso una pittura più classica e armoniosa?

 

egon schiele 0

E le figure di Egon Schiele, morto a 28, sarebbero state ancora così tristi e cupe se le avesse dipinte, ipoteticamente, da uomo adulto, maturo e con l'aiuto di un buon terapista? Capita con l'età. Da giovane ti identifichi in Caravaggio, poi invecchi e vorresti essere Tiziano, esempio più unico che raro di longevità nel '500, autore di tardivi quadri strepitosi dove la materia si sfalda in pennellate dense e pastose. Ho conosciuto ragazzi fan assoluti di Jackson Pollock e del suo malessere generalizzato, quando crescono e acquisiscono saggezza il loro modello diventa Pablo Picasso, superattivo oltre gli 80 anni nell'arte e nella vita.

 

STAGIONATI DI SUCCESSO

michelangelo pistoletto

La maturità, in effetti, serve anche a superare i luoghi comuni, diventare riflessivi e dosare le energie perché l'arte non è un lavoro usurante come l'operaio, il panettiere, l'autista, il medico (versione maschile e femminile, sia chiaro) e al contrario ti consente di stare sul palco fino all'ultimo dei tuoi giorni. Se dura vuole dire che è andata bene.

 

Prendiamo il caso di Michelangelo Pistoletto (88 anni), attivo dagli anni '50 prima ancora dell'Arte Povera, oggi considerato un vecchio saggio, un guru capace con il proprio pensiero di affascinare anche le giovani generazioni. Gerhard Richter a 89 anni continua a essere il più importante pittore al mondo, Yayoi Kusama ne ha compiuti 92, non lavora più tanto eppure resta una figura leggendaria, confermando l'orientamento per il quale soprattutto il lavoro delle donne artiste viene riconosciuto in tarda età - Carolrama, morta a 97 anni nel 2015 vinse il leone d'oro a Venezia solo nel 2003, Maria Lai scomparsa a 94 anni oggi ha un gran successo di mercato e Maria Lassnig, austriaca, fece in tempo a ottenere lo stesso premio alla carriera nel 2013 prima di andarsene l'anno dopo a 95 primavere.

yayoi kusama 5

 

Nella creatività, dunque, non tira più il falso mito della morte giovane. Speriamo piuttosto che il signore conservi la salute a Bob Dylan che a 80 ha sfornato l'ennesimo capolavoro. Conviene proprio invecchiare, credo che di 'sti tempi ci metterebbero la firma persino quelli che fecero di tutto per sparire con clamore.

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