banksy

BANKSY IS BACK - DELLA MOSTRA CHE STA PER APRIRE A TRIESTE SI SA ANCORA POCO, MA IL WRITER CHE HA FATTO DELL'ANONIMATO LA SUA CELEBRITÀ È RICOMPARSO SUI MURI DI GUERRA IN UCRAINA. QUALCUNO HA AZZARDATO: E SE FOSSE UNA DONNA? SOLO UNA DONNA O UN UOMO MOLTO NARCISO POTREBBE SOSTITUIRE UNA MASCHERA DI BELLEZZA CON UNA MASCHERA ANTIGAS, RITRARLA COI BIGODINI E IL LANCIAFIAMME TRA LE MANI. IL NARCISISMO DI BANKSY E’… - VIDEO

https://video.repubblica.it/dossier/crisi_in_ucraina_la_russia_il_donbass_i_video/banksy-e-tornato-su-instagram-pubblica-il-video-di-sette-opere-tra-le-macerie-in-ucraina/432173/433129

 

Rachele Ferrario per il “Corriere della Sera”

 

BANKSY

Sfruttare la propria arte per promuovere il dissenso, o sfruttare il dissenso per promuovere la propria arte. Così Banksy è diventato Banksy, uno degli artisti più importanti del nostro tempo non perché sia «il più bravo» - come Paolo Sorrentino fa dire a papa Paolo XIII in The Young Pope , «la bravura è arroganza» -, ma perché è riuscito ad attrarre su di sé attenzione e curiosità senza mai farsi vedere in volto.

 

Nell'era del narcisismo social, Banksy è il caso più celebre di anonimato nell'arte. Di lui non si sa quasi nulla, se non che agli inizi della carriera ha frequentato vari writer usando lo stencil - la maschera normografica - solo per la firma, anche se ora sono le sue stesse immagini a siglarne l'identità.

 

Nel 2000 Banksy è già celebre, un fenomeno sociale, e le sue quotazioni cominciano a salire. Più si nasconde, più il mondo dell'arte, e non solo, s' interessa a lui. Dopo le incursioni sui muri di Bristol, Brighton e Londra, dal 2005 opera su quelli di Betlemme, in Cisgiordania. Nel 2020 rilancia la posta, e acquista una nave tedesca per salvare migranti nel Mediterraneo. Così è riuscito a portare davanti agli occhi della gente ciò che la gente non vuole vedere: guerre, migrazioni, ingiustizie sociali.

 

Banksy provoca il pubblico assuefatto e insensibile. Disegna un gattino su una delle 18 mila case distrutte durante i raid del 2014 lungo la striscia di Gaza e poi sul suo sito scrive: «Volevo mettere in primo piano la distruzione in atto a Gaza postando delle foto sul mio sito web ma la gente che va su Internet guarda solo le foto di gattini». Poi è la volta della ragazzina con il palloncino rosso che ha fatto il giro del mondo (ed è stata usata per la campagna «Stand with Syria»). La sua critica all'Occidente, che gode di privilegi mentre altri popoli sono ridotti alla disperazione, dai muri approda nei musei con tanto di cataloghi, gadget, merchandising e tutto. Gli adolescenti impazziscono per lui.

BANKSY

 

Lui sorride amaro quando definisce il suo Walled Off Hotel di Betlemme come l'albergo «con la peggior vista al mondo», l'antitesi del Waldorf Astoria affacciato sulla lussuosa Park Avenue di New York. Te lo trovi davanti subito dopo il confine con Israele, lungo il muro con i suoi graffiti e il filo spinato. Ma intanto le sue opere conquistano le celebrities, che spendono milioni per averne una in collezione.

 

Il suo mercato ha raggiunto quotazioni altissime: un milione di dollari per l'opera che si è autodistrutta dopo l'ultimo colpo di martello durante l'asta di Sotheby' s a New York e oltre 11 milioni di euro a pochi mesi dalla Brexit per il suo Devolved Parliament con i deputati inglesi nelle sembianze di gorilla.

 

Banksy usa il mercato e il sistema: a New York ha accettato una residenza d'artista, di solito considerata la base di partenza di una carriera, ma per tornare in strada.

 

murale di banksy in ucraina 3

Nel Bronx i suoi graffiti - The Street is in Play, la strada è in gioco, e Ghetto 4 Life, Ghetto per la vita - sono dichiarazioni d'intenti. Banksy carica su un camion agnelli di peluche e un registratore che emette belati, sbeffeggia e contesta la multinazionale degli hamburger con la statua del fondatore Ronald Mc Donald che somiglia a un clown mentre si fa lucidare le sue scarpe rosse, scatena il malumore del sindaco Bloomberg e la gioia di chi vive nelle case dove lui ha lasciato segni.

 

Banksy ha scritto anche un libro, Wall and Piece . Gioca sulle parole e da un posto di rilievo all'icona che è sempre presente nelle sue opere, il ratto, simbolo della protesta silenziosa al fianco degli ultimi: «Se sei sporco, insignificante e senza amore, allora i ratti saranno il tuo modello» ha scritto e ha sancito la clandestinità come presupposto della sua azione nell'arte. Della mostra che sta per aprire a Trieste si sa ancora poco, ma il writer che ha fatto dell'anonimato la sua celebrità è ricomparso sui muri di guerra a Borodyanka.

BANKSY

La ricerca dell'identità di Banksy è diventata un gioco di società globale.

 

Molte ipotesi sono state esplorate. Qualcuno ha azzardato pensando a una donna: e se fosse veramente così? Solo una donna o un uomo molto narciso potrebbe sostituire una maschera di bellezza con una maschera antigas, ritrarla coi bigodini e il lanciafiamme tra le mani. Noi sappiamo che Banksy narciso non è; o forse il suo narcisismo - cioè compiacimento di se stessi - è proprio nel non essere scoperto e nel criticare la nostra vanità.

murale di banksy in ucraina 3murale di banksy in ucraina 6murale di banksy in ucraina 2banksy 5BANKSYBANKSYBANKSYmurale di banksy in ucraina 4murale di banksy in ucraina 4

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...