BANKSY IS BACK - DELLA MOSTRA CHE STA PER APRIRE A TRIESTE SI SA ANCORA POCO, MA IL WRITER CHE HA FATTO DELL'ANONIMATO LA SUA CELEBRITÀ È RICOMPARSO SUI MURI DI GUERRA IN UCRAINA. QUALCUNO HA AZZARDATO: E SE FOSSE UNA DONNA? SOLO UNA DONNA O UN UOMO MOLTO NARCISO POTREBBE SOSTITUIRE UNA MASCHERA DI BELLEZZA CON UNA MASCHERA ANTIGAS, RITRARLA COI BIGODINI E IL LANCIAFIAMME TRA LE MANI. IL NARCISISMO DI BANKSY E’… - VIDEO

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Rachele Ferrario per il “Corriere della Sera”

 

BANKSY BANKSY

Sfruttare la propria arte per promuovere il dissenso, o sfruttare il dissenso per promuovere la propria arte. Così Banksy è diventato Banksy, uno degli artisti più importanti del nostro tempo non perché sia «il più bravo» - come Paolo Sorrentino fa dire a papa Paolo XIII in The Young Pope , «la bravura è arroganza» -, ma perché è riuscito ad attrarre su di sé attenzione e curiosità senza mai farsi vedere in volto.

 

Nell'era del narcisismo social, Banksy è il caso più celebre di anonimato nell'arte. Di lui non si sa quasi nulla, se non che agli inizi della carriera ha frequentato vari writer usando lo stencil - la maschera normografica - solo per la firma, anche se ora sono le sue stesse immagini a siglarne l'identità.

 

Nel 2000 Banksy è già celebre, un fenomeno sociale, e le sue quotazioni cominciano a salire. Più si nasconde, più il mondo dell'arte, e non solo, s' interessa a lui. Dopo le incursioni sui muri di Bristol, Brighton e Londra, dal 2005 opera su quelli di Betlemme, in Cisgiordania. Nel 2020 rilancia la posta, e acquista una nave tedesca per salvare migranti nel Mediterraneo. Così è riuscito a portare davanti agli occhi della gente ciò che la gente non vuole vedere: guerre, migrazioni, ingiustizie sociali.

 

Banksy provoca il pubblico assuefatto e insensibile. Disegna un gattino su una delle 18 mila case distrutte durante i raid del 2014 lungo la striscia di Gaza e poi sul suo sito scrive: «Volevo mettere in primo piano la distruzione in atto a Gaza postando delle foto sul mio sito web ma la gente che va su Internet guarda solo le foto di gattini». Poi è la volta della ragazzina con il palloncino rosso che ha fatto il giro del mondo (ed è stata usata per la campagna «Stand with Syria»). La sua critica all'Occidente, che gode di privilegi mentre altri popoli sono ridotti alla disperazione, dai muri approda nei musei con tanto di cataloghi, gadget, merchandising e tutto. Gli adolescenti impazziscono per lui.

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Lui sorride amaro quando definisce il suo Walled Off Hotel di Betlemme come l'albergo «con la peggior vista al mondo», l'antitesi del Waldorf Astoria affacciato sulla lussuosa Park Avenue di New York. Te lo trovi davanti subito dopo il confine con Israele, lungo il muro con i suoi graffiti e il filo spinato. Ma intanto le sue opere conquistano le celebrities, che spendono milioni per averne una in collezione.

 

Il suo mercato ha raggiunto quotazioni altissime: un milione di dollari per l'opera che si è autodistrutta dopo l'ultimo colpo di martello durante l'asta di Sotheby' s a New York e oltre 11 milioni di euro a pochi mesi dalla Brexit per il suo Devolved Parliament con i deputati inglesi nelle sembianze di gorilla.

 

Banksy usa il mercato e il sistema: a New York ha accettato una residenza d'artista, di solito considerata la base di partenza di una carriera, ma per tornare in strada.

 

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Nel Bronx i suoi graffiti - The Street is in Play, la strada è in gioco, e Ghetto 4 Life, Ghetto per la vita - sono dichiarazioni d'intenti. Banksy carica su un camion agnelli di peluche e un registratore che emette belati, sbeffeggia e contesta la multinazionale degli hamburger con la statua del fondatore Ronald Mc Donald che somiglia a un clown mentre si fa lucidare le sue scarpe rosse, scatena il malumore del sindaco Bloomberg e la gioia di chi vive nelle case dove lui ha lasciato segni.

 

Banksy ha scritto anche un libro, Wall and Piece . Gioca sulle parole e da un posto di rilievo all'icona che è sempre presente nelle sue opere, il ratto, simbolo della protesta silenziosa al fianco degli ultimi: «Se sei sporco, insignificante e senza amore, allora i ratti saranno il tuo modello» ha scritto e ha sancito la clandestinità come presupposto della sua azione nell'arte. Della mostra che sta per aprire a Trieste si sa ancora poco, ma il writer che ha fatto dell'anonimato la sua celebrità è ricomparso sui muri di guerra a Borodyanka.

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La ricerca dell'identità di Banksy è diventata un gioco di società globale.

 

Molte ipotesi sono state esplorate. Qualcuno ha azzardato pensando a una donna: e se fosse veramente così? Solo una donna o un uomo molto narciso potrebbe sostituire una maschera di bellezza con una maschera antigas, ritrarla coi bigodini e il lanciafiamme tra le mani. Noi sappiamo che Banksy narciso non è; o forse il suo narcisismo - cioè compiacimento di se stessi - è proprio nel non essere scoperto e nel criticare la nostra vanità.

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