joseph beuys

COME CAMBIERÀ L’ARTE CON L’EPIDEMIA? - ANTONIO RIELLO: “È PREVEDIBILE UNA ESTINZIONE IN MASSA PER LE GALLERIE CON UN “TASSO DI MORTALITÀ” VICINO AL 50% PREVISTO PER LA FINE DEL 2020. PER GLI ARTISTI NON CI SONO ANCORA STATISTICHE. GLI ESITI DELLA MUTAZIONE VERSO L’ON LINE E L'IMMATERIALITÀ SARANNO MOLTO INTERESSANTI DA VALUTARE. QUEL CHE È GIÀ EVIDENTE È CHE ALCUNE GENERI NE BENEFICERANNO, ALTRI NO…” - L’ANALISI

Antonio Riello per Dagospia

 

jenny holzer nyc

Rimbombano dotte citazioni sulla peste manzoniana (ovvie) e richiami alla "solidarietà" e all' "ambiente" (generici e velatamente minacciosi). Si annunciano a spron battuto lotterie e aste di beneficienza (sicuramente meritevoli azioni filantropiche, ma possono servire solo una tantum). Ricorrono roboanti e discutibili affermazioni sulla "bellezza che salverà il mondo..." (perfino la gloriosamente mitica Avanguardia Artistica dei primi del Novecento - roba seria davvero, quella là - non ha potuto evitare all'umana specie nè la Prima Guerra Mondiale nè l'epidemia di Influenza Spagnola....).

 

annie sprinkle

La cosa davvero importante che riguarda la cultura italiana di queste settimane di "Tempo Sospeso" è una sola: lo spostamento massiccio (e forzato) di quasi tutte le attività verso la dimensione "on line". Un grande stress per parecchi ma anche un'opportunità, una trasformazione dai contorni ancora indefinibili, probabilmente inarrestabile e in parte permanente.

 

Per musei, fondazioni e gallerie d'arte l'unica strategia per restare in vita ora è questa, anche se una estinzione di massa, almeno per le gallerie, è in ogni caso prevedibile: qualcuno parla di "tasso di mortalità" vicino al 50% previsto per la fine del 2020. Per gli artisti non ci sono ancora statistiche. Gli esiti di questa mutazione verso l'immaterialità saranno molto interessanti da valutare. Quel che è già evidente è che alcune generi ne beneficeranno, altri no.

 

Le opere in forma di video sono già, naturalmente, "dentro lo schermo": perfettamente fruibili e a proprio agio; con buona probabilità prospereranno (fatti salvi i problemi di produzione che di certo un po' ne soffriranno). Poi, discorso a parte, c'è l'arte "politica" in streaming fatta da artisti e affini: proclami, insegnamenti (più o meno radical), comizi, consigli, complotti svelati e tanti moniti.

 

federal art project

L'arte oratoria, insomma, del "ti insegno io che cosa è giusto". Forse basterebbe ricordare che l'Arte ha il sacrosanto dovere di suscitare "solidi dubbi" mentre gli imbonitori (poco importa se parlano alla tele o su Youtube) spacciano solo "fragilissime certezze". Inoltre è roba tanto inutile quanto noiosa: si auto-dissolve travolta dalle tante trovate spontanee, fresche e divertenti che furoreggiano sul Web (se ne trovano di paradossalmente geniali, tipo "Matty il Biondo", l'irresistibile ragazzino di Angri).  Qui sembra avere ragione, nel bene e nel male, il grande (e saggio) Joseph Beuys con il suo celebre: "ogni uomo è un artista".

 

Molto meno facili sono le cose per un museo o una galleria che opera con installazioni site-specific. Per quanto sofisticata sia la tecnologia a disposizione, le suggestioni ambientali (un mix sonoro-olfattivo-acustico-tattile) risultano alla fine alterate e quindi, per forza, irrimediabilmente perdute nella loro integrità. Anche una rilevante parte esperienziale della pittura (e soprattutto della scultura) non ce la fa proprio a diventare una realtà fatta solo di pixel.

 

joseph beuys

Pure le opere fotografiche perdono, quando sono on line, molto del loro glamour (che è creato dalla loro materiale unicità, legata anche a dimensioni e cornici). Finiscono per banalizzarsi, confondendosi con le tantissime immagini che affollano i siti. Sarà dunque senz'altro più difficile mostrare e vendere con successo molte delle tipologie artistiche tradizionali.

 

Le cose rimangono, per fortuna, abbastanza semplici per la parte strettamente archivistica: un museo dedicato, ad esempio, al movimento Fluxus (che propone tipicamente performance e "azioni artistiche" e delle quali, per forza, rimane solo la memoria documentale) può funzionare benissimo in rete. Le organizzazioni museali, di certo alcune in particolare, potrebbero insomma non soffrire troppo. Tutte, per sopravvivere, dovranno iniziare però a far pagare le "visite virtuali". Inoltre dovranno velocemente costruire progetti appositi e non solo riciclare o catalogare l'esistente. Il successo vertiginoso delle visite "a distanza" del MAXXI dimostra con chiarezza che chi si dà da fare viene premiato.

index of american design illinois

 

In questi difficili giorni di frenetica conversione digitale moltissimi operatori artistici trasmettono (complice la piattaforme dei vari Messenger, FaceTime, Zoom Meeting, etc. etc.) interviste a critici e artisti. Sono perlopiù conversazioni/video-in-diretta sulla creatività e sulla vita durante l'emergenza. Stimolate dalla quarantena ci sono innumerevoli testimonianze sul "privato". 

 

Sicuramente è una bella occasione per vedere lati inediti e back-stage divertenti e poco noti: si va dalle pratiche culinarie, al giardinaggio, al bricolage, alle play-list musicali, alla ginnastica, alla meditazione, al "come-mi-vesto-in-casa", alle fisime personali più improbabili. Ce ne davvero per tutti i gusti: preferibili, forse, le avventure in cucina (il pensiero va di nuovo a Beuys con il magnifico libro "Art of Cooking" a lui dedicato da Lucrezia De Domizio nel 1999). Questo spaccio pubblico di intimità sta diventando però una pratica fin troppo diffusa che corre il rischio di entrare, prima o poi, in una fase di inflazione.

 

joseph beuys

La semplice morale è che, se si vuole essere attivi in un contesto on-line che funzioni, bisogna immaginare, pensare e produrre Arte ad hoc. Questo richiede tempo, qualche investimento e, più di ogni cosa, un mutamento culturale non indifferente che dovrebbe coinvolgere artisti, curatori, direttori di musei, mercanti. Non che non ci siano stati negli ultimi decenni bravi e prolifici artisti votati al digitale, ma questi rappresentano comunque una fettina piuttosto piccola della grande torta prodotta dall'Arte Contemporanea in Italia.

 

Forse è arrivato il momento per iniziare a realizzare progetti fatti da artisti per gli smartphone: videogame "leggeri" e screensavers. E anche di attivare, nelle piazze delle più grandi città italiane, grandi schermi dove proiettare pubblicamente, a rotazione, opere digitali (Jenny Holzer nel 1982 iniziò questa pratica sui tabelloni di Times Square a New York). Inoltre alcune aziende potrebbero sostituire una parte della attuale committenza artistica, in evidente difficoltà, arruolando gli artisti per creare/rinfrescare il visual della loro comunicazione.

 

annie sprinkle

Molti eminenti personaggi della Cultura stanno scrivendo in questi giorni lettere e appelli al Ministro dei Beni Culturali per salvare i destini delle Arti. I prossimi mesi saranno cruciali. Bisognerebbe saper osare, come suggeriscono giustamente in molti, anche oltre lo stesso Internet. Per salvare la popolazione artistica è necessario pensare seriamente ad una versione italica e aggiornata del celebre Federal Art Project  che gli USA organizzarono per sostenere l'Arte Americana dopo la Grande Depressione, tra il 1935 e il 1943. Ci vorranno, per cominciare, fondi pubblici (qualcuno, al solito, tira in ballo l'Europa....si vedrà...) ma per ottenere risultati concreti sarà altrettanto indispensabile una bella dose di umile disponibilità da parte di tutti noi. Senza dimenticare che 'sto maledetto virus, oltre che creare gravissimi e inattesi problemi, ha soprattutto messo in piena luce le magagne e le debolezze strutturali preesistenti.

 

screen saver still lufe

 

 

 

 

 

 

 

joseph beuys

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…