museo barracco

LA DOMUS SEGRETA DEL MUSEO BARRACCO DIVENTA HI-TECH - DOPO OLTRE 20 ANNI DI OBLIO, ECCO SVELATA LA CASA ROMANA INCASTONATA NEI SOTTERRANEI DELLA SEDE DEL MUSEO DELLE SCULTURE ANTICHE. TRA I TANTI ELEMENTI DI ARREDO UNA VASCA E UNA MENSA. LA SUGGESTIONE PIÙ FORTE È CHE QUESTA DOMUS FOSSE LA SEDE DI UNA DELLE QUATTRO FAZIONI DI AURIGHI CHE GAREGGIAVANO SULL'ARENA DEL CIRCO MASSIMO...

LAURA LARCAN per il Messaggero

 

museo barracco 33

Sorprese dal ventre di Roma, a quattro metri di profondità dal livello stradale. A pochi passi da Campo de' Fiori. Ci si lascia alle spalle lo sferragliare delle macchine di corso Vittorio Emanuele, la folla dei giorni festivi, per scendere nel silenzio del sottosuolo e scoprire una Domus imperiale che racconta una millenaria, se vogliamo ancora misteriosa, storia archeologica. Dopo oltre 20 anni di oblio, ecco svelata la casa romana incastonata nei sotterranei di Palazzo Barracco, la sede del Museo delle sculture antiche (imperdibile visto che conserva una rara collezione di reperti dell'antico Egitto, diretta oggi da Luisa Spagnuolo).

 

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IL PROGETTO È qui che da oggi diventa finalmente visitabile un complesso monumentale poco noto, dotato anche di un sistema didattico innovativo, con luci al Led intelligenti, grazie al progetto sperimentale Li-Fi, acronimo di Light Fidelity, dove un software permetterà al pubblico di capire e interpretare il sito attraverso contenuti multimediali. Smartphone alla mano, si può ora esplorare un sito ipogeo utilizzato dal I al IV secolo d.C. È il primo esempio di didattica luminosa (attivo fino al 20 febbraio) progetto promosso da Roma Culture e dalla Sovrintendenza capitolina guidata da Maria Vittoria Marini Clarelli. Come appare la Domus romana? Una corte centrale (oggi chiusa da coperture a volta) circondata da colonne che segnano il perimetro di un porticato su cui si aprivano altri ambienti. I pavimenti hanno restituito marmi preziosi.

 

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LE CURIOSITÀ E tanti sono gli elementi di arredo curiosi, come una vasca rettangolare con il foro per lo scarico delle acque, una mensa ponderaria (una tavola, cioè, usata per convertire le diverse unità di misura dei commercianti provenienti da diversi angoli dell'impero nelle unità di misura valide a Roma). E ancora bacini di fontane, un frammento di fregio. Ma soprattutto le colonne di marmi pregiati, un corredo di pavonazzetto, cipollino, granito rosa. Qual era la funzione? Gli studiosi hanno dibattuto fin dalla sua scoperta (avvenuta per caso, nel 1899, durante le demolizioni per l'apertura del nuovo asse stradale di corso Vittorio) su un uso pubblico o privato.

 

museo barracco

IL CIRCO MASSIMO La suggestione più forte, rimasta tale però, è che fosse la sede di una delle quattro fazioni di aurighi che gareggiavano sull'arena del Circo Massimo, guidando la corsa da cardiopalma delle quadrighe ed entusiasmando il pubblico sulle tribune e le curve. Le vere star dell'antichità, come i nostri campioni di calcio allo stadio. «Un luogo incredibile, che ha vissuto tante vite che col tempo si sono sovrapposte - commenta Luisa Spagnuolo - E questa tecnologia ci è utile per leggerle al meglio e renderà più comprensibile il sito archeologico che, grazie ai fondi del PNRR, sarà reso definitivamente accessibile».

 

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Cinque saranno le postazioni hi-tech del percorso della domus romana lungo la passerella panoramica che offre affacci sui vari ambienti, dall'atrio al cuore del cortile (divertenti i punti luce naturale che offrono i tombini della strada che si aprono sulle volte). Ci son voluti vent' anni per mettere a punto il percorso in sicurezza. La sperimentazione coinvolgerà anche il percorso del museo con 14 punti nelle sale al piano terra e al primo piano. «Questo prodotto multimediale è valorizzato dalla scelta accurata di immagini e testi messi a disposizione del pubblico - aggiunge Spagnuolo - Anche i pezzi più fragili, conservati in vetrina, potranno essere osservati meglio». Attenzione agli orari: la Casa romana sarà aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, fino al 9 gennaio e, successivamente, fino alla fine di febbraio, solo nei fine settimana, dal venerdì alla domenica (corso Vittorio Emanuele 166/A).

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