macro asilo

UN MARZIANI A ROMA - MACRO ASILO E L’OGGETTO MUSEALE PIÙ CONTROVERSO DEL COMUNE DI ROMA. UNA PIATTAFORMA CULTURALE AD INGRESSO GRATUITO, UN MUSEO AL CONTRARIO, SORTA DI MACCHINA UMANA CHE OGNI GIORNO ELABORA UN PROGRAMMA DI INCONTRI, EVENTI, PERFORMANCE, ATELIER, CONVEGNI E QUANTO COMPIE L’APPARATO CREATIVO PER TRAMUTARE IL MUSEO IN “CENTRO”

Gianluca Marziani per Dagospia

ph agnese sama 6433

 

Non si era mai urlato così tanto per la nascita di un nuovo asilo a Roma. E non parlo di qualche diatriba tra montessoriani e steineriani, semmai di melliflua bagarre tra fazioni politiche che si sono scannate ben prima che l’asilo di via Nizza aprisse le sue aule creative. Stiamo discorrendo dell’oggetto museale più controverso del Comune di Roma, il fatidico MACRO che da ottobre 2018, sotto la direzione veggente di Giorgio de Finis, è diventato una piattaforma culturale ad ingresso gratuito.

 

pabloechaurren 12

Fino al 31 dicembre 2019 si chiamerà MACRO ASILO per incarnare un oggetto alieno nella Capitale del dissesto a tempo indebito, un tempio al contrario direbbe qualche filisteo, sorta di macchina umana che ogni giorno elabora un programma di incontri, eventi, performance, atelier, convegni e quanto compie l’apparato creativo per tramutare il museo in “centro”.

gloria, gianluca marziani e abbate

 

Siccome noi marziani detestiamo il preconcetto - semo gente semplice noi alienucci – e non ci rassegniamo alla barbarie del politicamente scorretto, chiarirei che questo MACRO è un oggetto di natura proteiforme, dedito al pensiero e alla dialettica, agli incroci di ideazioni e indagini, dove il pensare diviene agire, dove la pratica torna metafisica, dove il tempo si misura in giorni e non mesi espositivi. MACRO ASILO è un progetto che mantiene fede alla sua attitudine di “centro”: il luogo incarna il motore, le idee scorrono come benzina e i manufatti nascono dalla pratica giornaliera, sul filo rosso di ripetute connessioni che generano futuro.

pabloechaurren 02

 

Se qualcuno si chiede dove sono le opere, dovrebbe mandare una mail a Marcel Duchamp e chiedergli perché ha deciso, un secolo fa, di portare nel museo ruote di bicicletta, orinatoi e scolabottiglie. E’ il pensiero stesso l’opera, come avrebbero vergato tanti filosofi in era ideologica, ed è quello che ribadisco a giusta distanza temporale, prendendo il meglio da Foucault e Barthes, Eco e Baudrillard.

 

monika hennel macro

Siamo pieni di musei che espongono opere in forma di mostra, Roma annovera spazi sublimi che spesso i detrattori della penultima ora ignorano. Anche se avete tempo a disposizione - e ve lo posso garantire da visitatore compulsivo - non riuscirete a vedere tutte le mostre che in un mese la città offre. Per questa e altre razionali ragioni, era ora che nascesse un tentativo pieno di tentazioni, un esperimento che cuce distanze e invita al continuo ritorno, ricordandoci che, se in un museo si aspettano mesi per altre esposizioni, qui basta una nuova alba per passare idealmente dalla cultura lenta del magazine alle rotative artistiche del tabloid. O meglio, dalla fruizione analogica del Novecento alla visione digitale del nuovo millennio, visto che anche i modelli espositivi devono seguire gli odori del tempo e i nuovi confini dello spazio.

monika hennel macro

 

Perché considerare intoccabile un modello museale che privilegia mostre personali o collettive, secondo consuetudini di lunga data ma comunque novecentesche, passibili come ogni cosa di altre versioni? Non credo si possa fare a meno di luoghi che alimentano il canone espositivo, ma neanche di esperimenti coraggiosi, tentativi visionari, salti nel futuro plausibile.

 

monika hennel macro 20181005 #06

MACRO ASILO fa la parte del pioniere urbano nel quartiere borghese, un navigatore piratesco tra fragilità e inciampi, bravo ad azzeccarci ma, soprattutto, bravissimo a sbagliare come chiunque abbia il coraggio dell’oceano a vela. Tra diversi errori - faceva cazzate Thomas Krens del Guggenheim, voglio dire - e qualche orrore - che talvolta si ribalta in genialata -, vedo spesso isole improvvise che mi rivelano l’inaspettato, la magnificenza, la scoperta necessaria.

 

monika hennel macro 20181014 #19

Ogni settimana ti porti appresso qualcosa di unico che apre finestre di dialogo e porte di scambio: Nicola Gardini che rende il latino una lingua del futuro, Anri Sala che narra il suo lavoro come un’epica virgiliana, Paola Romoli Venturi che rivela il laboratorio della sartoria, Ria Lussi che riscopre Giordano Bruno e lo trasforma per le nuove generazioni, Juan José Lahuerta con il suo feticismo museografico, Mauro Cuppone che ribalta in valore concettuale la logica circense, i filosofi che ci deliziano con i fiori del loro pensiero, gli artisti che si raccontano dal vivo, Carlo Infante con i suoi cammini alla scoperta della città nascosta, Andrea Tomasini e il suo viaggio dentro le parole…

 

maurizio casale 24157marina vincenti 3 ottobre 2018 la bestia trionfante2

A proposito, al MACRO ASILO non mancano le opere da scoprire ad occhi accesi, opere a tutti gli effetti che di solito vedete nei musei d’arte contemporanea, quelli con la biglietteria, la collezione (alcuni), la caffetteria e le mostre temporanee. La gigantesca quadreria con la collezione somiglia a un drone che guarda l’Europa dall’alto, il video giornaliero è un film al giorno che toglie il critico di torno, i tavoli di Michelangelo Pistoletto trasformano la scultura in un oggetto per socializzare, altre sculture spuntano nel buio come barche nella notte mediterranea, gli Atelier settimanali riguardano vere opere non pugnette, gli Ambienti mensili (alcuni, ovvio) producono seri valori di conoscenza.

macro asilomaurizio casale 24065

 

Un consiglio da alieno spassionato: non serve fotografare centinaia di quadri per uscire arricchiti da una visita museale, quasi sempre basta un pezzo a cambiare la nostra percezione dell’ora, due a trasformare la percezione della giornata, un dialogo intelligente a ribaltare la percezione della vita.

 

jacopo landi 3 ottobre 2018 giordanobruno pabloechaurren 25

Provate a vivere il MACRO come un’esperienza metodica e non sporadica (anche perché non si paga il biglietto), capendo che la Cultura ci migliora solo se entriamo in empatia con qualcosa, spesso una singola e piccolissima cosa. (Certo, si potrebbe fare meglio con la ristorazione, i banner e i pannelli informativi, però vi assicuro che un bookshop così intelligente e raffinato non si vedeva da tempo in città. Parola di un Marziani a Roma).

gda2 (78 di 81)sala enel

 

gda2 (43 di 81)borondofrancogerino macroasilo 20181216dsc 4903francogerino macroasilo 20181216 dsc4120francogerino macroasilo 20181116 dsc3807francogerino macroasilo 20181116 dsc3792gda2 (31 di 81)borondo

 

francogerino macroasilo 20181021 dsc3164foto di tomas fabi1carola graziani2carola gatta 14 dicembre 1 2carola graziani dsc5408carola graziani1foto di tomas fabifoto di giovanni de angelisfrancogerino macroasilo francogerino macroasilo 20181116 dsc3706

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)