nespoli libro

UN MARZIANI NELLO SPAZIO – L’ASTRONAUTA PAOLO NESPOLI, ROLAND MILLER E LA FOTOGRAFIA COSMICA: IN UN LIBRO LE IMMAGINI DELLA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE - UN SET REALE CHE SUPERA LA FINZIONE DI STANLEY KUBRICK, RON HOWARD, RIDLEY SCOTT, LE IMMAGINI MOSTRANO ARCHITETTURE D’INTERNI ANOMALI CHE RICHIAMANO LE UNITÀ ABITATIVE DI JOE COLOMBO, LA CULTURA GIAPPONESE DEGLI SPAZI VERTICALI, L’UNIVERSO HIGH TECH DI BARCHE E AEREI…

Gianluca Marziani per Dagospia

 

 

NESPOLI LIBRO

Da marziano in missione Terra, mentre sfoglio questo libro fresco d’uscita, ammetto di sentirmi più vicino a casa, ricordando la vecchia vita che conducevo su Marte. Il mio nostos senza lacrime nasce con le immagini firmate dall’astronauta Paolo Nespoli e da Roland Miller.

 

Il loro libro si intitola “Interior Space. A Visual Exploration of the International Space Station” (edito da Damiani Editore, marchio di riferimento mondiale nella fotografia contemporanea) ed è dedicato agli interni della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), approdo cosmico da vent’anni ma destinato all’abbandono dal prossimo 2024, in attesa della definitiva distruzione nel 2028.

 

NESPOLI LIBRO

Il volume è un’esperienza galleggiante e magnetica, come se avesse una sua assenza di gravità visiva, un risucchio centrifugo nelle spire dei cavi a vista, dei macchinari e monitor, dei contenitori stivati, dei molteplici bottoni e maniglie: un gigantesco corpo tecnologico che osserviamo dall’interno, con il nostro occhio che diventa cinepresa endoscopica tra questi cubicoli ricchi d’imprinting filmico.

 

Ci troviamo nel cuore delle missioni aerospaziali, in un set reale che supera la finzione di Stanley Kubrick, Ron Howard, Ridley Scott, Duncan Jones, Alfonso Cuarón e Damien Chazelle. La componente scenografica del cinema si trasforma in qualcosa di asetticamente statico, una prigione tecnologica dove lo spazio viene sfruttato per centimetri, roba che farebbe gioire il fantasma minimalista di Le Corbusier.

 

astropaolo

Eliminata la finzione di scenografie, cineprese e attori, piombiamo nel sito abitabile più ostico che si possa immaginare: assenza di gravità, movimenti obbligati, camere da claustrofobia, nessun supporto all’esterno, non dimenticando che il luogo più vicino non è un presidio medico o un emporio cinese ma il Pianeta Terra in senso letterale. Quattrocento chilometri dalla Terra: “Così lontani, così panoramici” si potrebbe dire da lassù…

 

NESPOLI COVER

Le immagini mostrano architetture d’interni anomali che richiamano le unità abitative di Joe Colombo, la cultura giapponese degli spazi verticali, l’universo high tech di barche e aerei, tutti ambiti in cui disegno e funzione fondono le proprie identità, portando l’estetica nel punto di massima perfezione logica. Nespoli e Miller (il primo fotografo in orbita, il secondo fotografo a terra) aderiscono ai vincoli categorici del luogo, seguendo prospettive a raggiera, ribaltamenti semantici, paradossi tra micro e macro. L’abitante spaziale si tramuta in una macchina fotografica roteante, grandangolo privato che perimetra gli spazi con la precisione minuziosa dei biologi.  

 

Le fotografie esprimono bene l’atmosfera rigida e silenziosa del contenitore, anche perché l’assenza di umani enfatizza le virtù robotiche del luogo, il suo tecnicismo freddo, la sua natura radicale e vertiginosa.

 

Dopo film e serie in streaming ecco il primo focus che manda l’osservatore in orbita virtuale, quasi una soggettiva in cui si partecipa tra “fuori” e “dentro”, tra cieli neri, panoramiche terrestri e campi oceanici con nuvole. Paolo Nespoli ha vissuto per 313 giorni lontano dalla Terra, coprendo tre missioni (2007, 2010-2011, 2017) che lo hanno reso un divulgatore tra i più richiesti al mondo, messaggero di luoghi altri per una letteratura di terre lontane, “attore” di un’epica astronomica che illumina l’ignoto e il quasi noto.

NESPOLI LIBRO

 

Il cinema, muovendo la cinepresa attorno agli attori di mestiere, ci ammalia con la sua tensione narrativa, giocando su un pathos che distoglie dai dettagli d’ambiente; la realtà, non avendo attori e cineprese, ci spinge invece sui singoli dettagli, portando gli occhi su un endoscheletro meccanico e idraulico, un ventre di balena spaziale che accoglie la fiaba reale degli avventurieri cosmici. “Interior Space” è un portfolio al confine tra verità e finzione, con l’ingegneria che s’innesta negli echi del design cinematografico, sul crinale in cui la forma del vero si giustappone alla dimensione del set. Il sentore filmico permane come idrogeno visivo, accendendo flash che attraversano cinquant’anni di fantascienza.

 

NESPOLI LIBRO

Al contempo, pensando al numero esiguo di astronauti nella storia, la stazione incarna un quid astratto riservato a pochissimi, un limbo galleggiante che attrae rivelazioni scientifiche, misteri metafisici, ambizioni filosofiche. Quelle stanze sono come la superficie lunare, ovvero, una proiezione ideale che passa per una natura filmica indotta, senza valenza tattile, senza che lo spettatore possa “essere” l’esperienza ma soltanto immaginarla. A voi spettatori terrestri resta la sublimazione immersiva di uno spazio cosmico, lontano dalle ovvie certezze, un’esperienza dello sguardo che, pur non diventando reale, agisce su piani di realtà parallela, virtualmente plausibile.  

 

astropaolo 9

Le fotografie si confermano una chimera di eventi esclusivi che, forse tra qualche decennio, diventerà opzione turistica per terrestri abbienti. Al momento il viaggio di Nespoli racchiude l’ultimo grande sogno del genere umano, non a caso Elon Musk ha riacceso pathos e finanze attorno ai viaggi spaziali, immaginando mondi lontano da qui, nuovi pianeti da terraformare, realtà utopiche dalle parti di “The Expanse”, “Philip K. Dick’s Electric Dreams” o “Away”.

 

Gianluca Marziani

Sfogliamo il volume come confine fluido della fotografia contemporanea, una fusione metodica tra hardware e software, solido e liquido, tangibile e invisibile. Immagine dopo immagine, sentiamo la potenza del progresso ma anche l’impatto dello sforzo umano, la sfida a portata di scienza, il valore necessario di chi disegna il futuro con gli strumenti dell’enciclopedia umana. La fotografia, ancora una volta, documenta il presente per costruire il ponte tra memoria e futuro.

 

  

NESPOLI LIBRO

astropaolo 8

 

astropaolo 3astropaolo 5astropaolo 2astropaolo 11astropaolo 12astropaolo 13astropaolo 6

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…