caso fletcher

IL MERCATO DELL’ARTE DEVE PUNIRE GLI ARTISTI “ETICAMENTE RIPROVEVOLI”? IL CASO FLETCHER E LA DAMNATIO MEMORIAE DELL’ARTISTA CHE HA UCCISO LA COMPAGNA – RIELLO: "IL CARAVAGGIO ERA UN ASSASSINO. BENVENUTO CELLINI, UN PLURIOMICIDA CONFESSO. LE AMANTI MINORENNI DI GAUGUIN E PICASSO - MA GLI STANDARD ETICI FINO A CHE PUNTO SONO ASSOLUTI? SONO TANTI GLI ARTISTI CHE POTREBBERO ESSERE VALUTATI COME “ETICAMENTE SCORRETTI”. LI TOGLIAMO TUTTI DAI MUSEI?"

Antonio Riello per Dagospia
 

installazione di saul fletcher per la mostra alla fondazione pinault di venezia

Saul Fletcher (nato a nel Lincolnshire nel 1967) era un artista britannico che aveva acquisito una certa fama con le sue opere fotografiche. Ma era noto soprattutto per le sue collaborazioni con il gruppo musicale Placebo e per una sbandierata amicizia con l’attore Brad Pitt. Il 22 Luglio 2020, a Berlino, dopo aver ucciso a pugnalate la compagna, Rebeccah Blum, si e’ tolto la vita. Una brutta storia. Uno dei tanti femminicidi-suicidi (le ragioni scatenanti sembrano tutt’ora ignote agli investigatori tedeschi) di cui la “cronaca nera” e’ sempre purtroppo prodiga.
 

caso fletcher

Questa tragedia ha una particolarita’ che la rende “speciale”. La (ex) gallerista di Fletcher, Alison Jacques, ha rimosso, dopo l’accaduto, ogni possibile traccia della sua collaborazione professionale con l’omicida dal sito della propria galleria. Sostiene semplicemente che vada ricordata solo la vittima, la Signora Blum (una curatrice di Arte Contemporanea di origine Americana) e che venga drasticamente istituita una “Damnatio Memoriae” digitale verso l’assassino-artista.
 
La Collezione Pinault di Venezia ha rimosso, per le stesse ragioni, una grande opera di Fletcher in esposizione. Art Newspaper (nota rivista di settore) scrive, senza mezzi termini, che il mercato dell’Arte dovrebbe punire gli artisti “eticamente riprovevoli” facendone letteralmente svanire i lavori. Ovvero togliendoli da mostre, musei e aste.
 

caso fletcher

Ovvero annullandone, almeno nei desiderata, il valore di mercato. Una tesi interessante, con dei punti a favore e degli altri che lasciano inevitabilmente perplessi. Di certo il femminicidio e’ un reato particolarmente odioso che dovrebbe essere sempre sanzionato in maniera esemplare. E anche il ricordare (e comunque, in qualche modo, celebrare) piu’ il nome delle vittime che quelle degli assassini ha una sua stringente ed onorevole logica.
 
Amara considerazione: da sempre sono i nomi dei delinquenti quelli di cui ci si ricorda, i nomi degli uccisi invece vengono spesso cancellati dalla memoria collettiva (uno scandaloso paradosso). Difficile non essere completamente d’accordo su questi due punti. Il problemi nascono, come al solito del resto, quando la vita privata e la carriera si mescolano (o vengono mescolati da qualcun altro).
 
Diversi artisti del passato non hanno avuto una esistenza propriamente specchiata, almeno per gli standard attuali. The Guardian, saccente ma autorevole quotidiano britannico, ha addirittura stilato un “lista nera” di 10 artisti con accertate tendenze criminali. Filippo Lippi non era uno stinco di santo. Mise in cinta una giovane suorina (che, ad onore del vero, comunque poi sposo’).
 

saul fletcher 5

Un Michelangelo Buonarroti giovane, nel 1496, vendette un angelo al mercante Baldassarre del Milanese. Era stato appena fatto da lui, ma fece credere al compratore fosse un’antichita’ romana ritrovata in uno scavo. E, secondo il professor Rab Hatfield, che nel suo libro “The Wealth of Michelangelo” si occupa approfonditamente di questi aspetti della vita del grande genio del Rinascimento, in piu’ di una occasione avrebbe fatto abbondantemente la cresta sui costi dei materiali. Insomma era un po’ imbroglione.
 
Il Caravaggio! Il sublime pittore dell’eta’ barocca, a Roma, nel 1606, assassino’ in una rissa, un certo Ranuccio Tommasoni e dovette di conseguenza fuggire dalla capitale. Benvenuto Cellini, scultore di grande ed imperitura fama, fu addirittura un pluriomicida confesso.
 

saul fletcher 1

E non erano, i suoi, solo omicidi dettati dalla collera. La storia dell’Impressionismo e’ anche quella degli abusi perpetrati a danno di giovanissime modelle da parte di artisti regolarmente sposati…..una mostra alla Gare d’Orsay nel 2015 l’ha ampliamente evidenziato. E le prostitute erano una compagnia abituale degli stessi artisti. Egon Schiele, il venerato pittore austriaco, fu processato dalle autorita’ asburgiche per avere avuto rapporti sessuali con minori (risulto’ colpevole). Quello che fece passare Auguste Rodin a Camille Claudel, non gli fa certo onore, ne’ come artista ne’ come uomo. E Paul Gauguin a Tahiti si accompagnava abitualmente con adolescenti quasi-bambine….onestamente disgustoso. Il “mostro sacro” dell’Arte Contemporanea, Pablo Picasso, non ha risparmiato al gentil sesso attenzioni che oggi porterebbero, nel migliore dei casi, ad una pubblica censura.

saul fletcher 2

 
Ebbe parecchie amanti minorenni. Rubo’ anche delle statuette antiche al Louvre, non era uno scherzo (come qualcuno scrisse…) e se le tenne per sempre nel suo studio. Lucien Freud, eminente pittore britannico, in una recente (e mai smentita) biografia di William Feaver viene dipinto come un vero e proprio “Sexual Predator”, una sorta di Weinstein del tempo.
 
Per non parlare (nel corso dei secoli, e comunque anche oggi) del diffuso sfruttamento di aiutanti ed assistenti (sempre sottopagati). E diversi sono stati gli artisti con rapporti piuttosto “problematici” (per usare un eufemismo) con i rispettivi apparti fiscali. Spesso sfruttatori e qualche volta evasori, non proprio un bel ritratto.
 

punta della dogana

Ma gli standard etici fino a che punto sono assoluti? Quanto ci entra il “politicamente corretto”? Insomma, secondo certi parametri attuali, sono tanti gli artisti, significativi o meno, che potrebbero essere valutati come “eticamente scorretti”. Li togliamo tutti dai musei? Una seria e dettagliata “Damnatio Memoriae” finirebbe per lasciare molte pagine bianche nelle Storie dell’Arte. Rimarrebbero forse solo il Beato Angelico e pochi altri….
 
E il mercato? Investitori, aste, etc. etc.? Che conseguenze pratiche potrebbe affrontare? Esiste, tra l’altro, un’altra ambigua questione sul campo: il lato oscuro del compratore d’arte e’ sempre in agguato e la curiosita’ morbosa non dorme mai. Il mostro cattivo ha, dopo tutto, per molti un suo (ovviamente discutibile) fascino. Ad esempio esiste costante una richiesta, non disprezzabile da un punto di vista dei prezzi, degli acquerelli di Adolf Hitler.
 
Sicuramente non sono apprezzati per la loro performance artistica, ma proprio perche’ realizzati da un criminale. Etica e Mercato non hanno mai convissuto facilmente assieme e questo e’, comunque lo si voglia vedere, un fatto storicamente accertato.

CARAVAGGIOmedusa caravaggio

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”