salvator mundi

IL MISTERO DEL SALVATOR MUNDI - PANZA: ALLA MOSTRA DEL LOUVRE SU LEONARDO, NON C'È IL QUADRO DEI RECORD MA UN’ALTRA VERSIONE PROVENIENTE DA UNA COLLEZIONE PRIVATA. LA MOSSA È UN BEL COLPO ALLA CREDIBILITÀ DEL ‘SALVATOR MUNDI’ FINITO AI SAUDITI - “LA GIOCONDA? VERRA’ RESTAURATA. È UN PO' GIALLA, UN PO' SCURA MA ANCORA LEGGIBILE. L'ULTIMO INTERVENTO RISALE AL 1952. PRIMA O POI SI DOVRÀ FARE QUALCOSA”

Pierluigi Panza per il “Corriere della Sera”

 

Salvator Mundi de Ganay

La grande mostra del Louvre rilancia il secolare mistero sul presunto «Salvator Mundi» di Leonardo da Vinci: qui c' è, non c' è e forse arriverà.

 

Nella mostra dedicata ai 500 anni dalla morte dell' artista (domani l' inaugurazione) un «Salvator Mundi» c' è, ma non è quello giusto se, per giusto, ovvero di Leonardo, si intendesse quello battuto all' asta da Christie' s nel novembre 2017 per il record di 450 milioni di dollari.

 

Quattro esperti internazionali avevano attribuito quella tavola a Leonardo e la National Gallery la aveva esposta come autentica nel 2011. Venduta poi in asta all' erede al trono dell' Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, l' opera doveva andare al Louvre di Abu Dhabi, ma è uscita dai radar. Per ora non è arrivata nemmeno alla grande esposizione di Parigi, e i dubbi sulla sua attribuzione aumentano. Ma i curatori non escludono che possa arrivare a mostra in corso.

 

In compenso, qui, c' è un altro «Salvator Mundi» proveniente da una collezione privata. È il cosiddetto «Salvator Mundi de Ganay»,dal nome della nobile famiglia francese che lo possedette nel Novecento, di provenienza da un monastero. Nessuno della famiglia de Ganay credette mai che fosse di Leonardo. Una ventina d' anni fa, però, Carlo Pedretti - allora il maggior leonardista - lo attribuì al genio vinciano, una sua allieva, Joanna Snow-Smith scrisse una monografia a riguardo l' opera fu pure presentata al Papa come autentica.

salvator mundi

 

Fu questo il vero «Salvator Mundi» di Leonardo sino a quando, nel 2011, la National Gallery accreditò come del genio di Vinci quell' altro - ovvero quello allora di proprietà dell' americano Robert Simon, passato poi all' oligarca russo Dmitri Rybovlev e, infine, all' Arabia Saudita. Da allora il «vecchio» «Salvator Mundi de Ganay» scomparve: fu venduto pure dalla famiglia francese, si dice a un russo, e forse rimase in un deposito svizzero. Per ricomparire ora, improvvisamente, al Louvre.

 

La mossa è un bel colpo alla credibilità del «Salvator Mundi» finito ai sauditi, forse destinato a scomparire di nuovo, come è già accaduto tante volte nella sua incerta e tormentata storia, passando da Milano a Blois e da qui nella Londra di Carlo I per ricomparire nel Novecento nella collezione del borghese Francis Cook ed essere venduto dai suoi eredi, una cinquantina d' anni fa, per 50 sterline come una crosta.

Salvator Mundi di Panza

 

Ma quella del Louvre appare anche una lotta tra grandi musei: se la National Gallery di Londra accredita il «nuovo» «Salvator Mundi» finito ai Sauditi, ecco che il Louvre ritira fuori il «vecchio» de Ganay, ma lo attribuisce ad «atelier di Leonardo»: «Crediamo che l' autore sia lo stesso della Monna Lisa del Prado» afferma Vincent Delieuvin, conservatore capo del Louvre.

 

I «Salvator Mundi» di analoga iconografia sono una ventina e, nel corso dei secoli, sono stati variamente attribuiti. Che esista per forza un «originale» di Leonardo è una deduzione degli storici.

 

Per il resto, la mostra è una celebrazione intitolata «Léonard de Vinci», alla francese, come per dire che l' artista è anche transalpino. Curata da Vincent Delieuvin e Louis Frank (catalogo Hazan da 445 pagine), espone undici dei meno di venti quadri di Leonardo esistenti, cinque dei quali sono del Louvre. In tutto sono 162 opere, tutti i taccuini dall' Institut de France quasi mai esposti (portati da Napoleone dall' Italia alla Francia).

Salvator Mundi

 

Il Paese che ha prestato di più pezzi è la Gran Bretagna con ben nove disegni di proprietà della regina; l' Italia annovera nove prestatori. Dall' Italia due pezzi sono dall' Ambrosiana, (il «Musico» e un disegno), la «Scapiliata» da Parma e l' «Uomo vitruviano» (qui «homme de Vitruve») dall' Accademia di Venezia.

 

Le prenotazioni sono già 200 mila (per prenotarsi andare sul sito del Louvre). La «Gioconda» non è nel percorso della mostra «perché da sola attira 30mila visitatori e lo spazio mostra ne tiene 7mila», ma nella sua nuova collocazione su uno sfondo blu di Prussia, colore non esisteva ai tempi di Leonardo.

 

gioconda

«È un po' gialla, un po' scura ma ancora leggibile. Tuttavia - afferma Delieuvin - l'ultimo restauro è del 1952 e prima o poi si dovrà fare qualcosa». La «Belle Ferronnière», la «Sant' Anna» e il «San Giovanni» lì hanno già restaurati. Sono attesi più di 500mila visitatori.

salvator mundisalvator mundi giocondasalvator mundi di da vinci copia 2salvator mundi di da vinci copiasalvator mundi di da vinciAsta per il Salvator Mundi Leonardo Pierluigi PanzaSALVATOR MUNDI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…