michael craig martin

POP D’AUTORE! - LA ROYAL ACADEMY DI LONDRA CELEBRA L'83ENNE MICHAEL CRAIG-MARTIN - ANTONIO RIELLO: L’ARTISTA E’ STATO ACCUSATO DI ESSERE UN PO’ IMMOBILE NEL SUO LINGUAGGIO. APPARE, PER CERTE FRANGE ASSAI RADICALI, TROPPO LONTANO DALLE "OBBLIGATORIE EMERGENZE" DELLA CULTURA WOKE - L'IMPORTANTE TRIBUTO DELLA ROYAL ACADEMY E’ IL FRUTTO DI UNA SINCERA  AMMIRAZIONE, OPPURE È UN TIMIDO INIZIO DEL PROGRESSIVO SMARCARSI DALLE ESIGENTI INTEMPERANZE DEL POLITICALLY CORRECT PIU’ ESTREMO?

Antonio Riello per Dagospia

 

michael craig martin

Michael Craig-Martin e’ sulla breccia da circa sessant’anni, e non sembra perdere colpi. Nato nel 1941 in Irlanda, passa la giovinezza e fa i suoi studi negli USA. Approda a Londra nel 1966, dove ancora vive e lavora (puo’ fregiarsi del “Sir” davanti al nome, Elisabetta II lo aveva nominato CBE). La mostra che gli dedica la Royal Academy  -  curata da Axel Rüger con Sylvie Broussine e Colm Guo-Lin Peare - riassume e approfondisce tutti gli stadi della sua lunga carriera. L’allestimento e’ davvero molto ben riuscito: piacevole, chiaro e avvincente. All’esterno una serie di sculture colorate dell’artista accoglie i visitatori.

 

Craig-Martin e’ un artista che ha esplorato l’Arte Concettuale, in Minimalismo e la Pop Art (soprattutto nell’accezione britannica che fa capo a Patrick Caulfield). O meglio: ha ri-visitato tutti e tre i movimenti traducendoli in una sintesi personale di un certo successo. 

 

mostra di michael craig martin 4

Nella seconda meta’ degli anni ‘60 inizia un breve ma intenso percorso di ricerca concettuale che lo porta alla realizzazione di opere come “An Oak Tree” (1973), quasi duchampiana nella sua sfacciata semplicita’. “On the Table” (1970) e’ invece una imponente installazione con (possibili) rimandi a certe atmosfere dell’Arte Povera: un tavolo in legno rimane precariamente sospeso grazie al contrappeso di 4 secchi metallici pieni di acqua.

 

Segue il momento dei muri decorati con l’uso di linee fatte con nastro adesivo. Grandi disegni essenziali: solo le linee dei bordi degli oggetti rappresentati sono visibili, il resto va immaginato. Forse un riferimento potrebbero essere i celebri interventi murali di Sol LeWitt. Grafica e minimalismo vanno qui felicemente a braccetto. “Interlocked” (1990) ne e’ un valido esempio. 

 

mostra di michael craig martin 13

Craig-Martin inizia a questo punto il suo maniacale e appassionato sodalizio con la sublime banalita’ degli oggetti. Si passa ad una pittura che recupera decisamente atmosfere Pop. Colori accesi, oggetti semplici e quotidiani trasformati in intelligenti icone. La parte piu’ conosciuta del suo lavoro. Innegabile: immagini molto seducenti e graficamente eleganti. Collegamenti colti (la sedia Bercelona di Mies van der Rohe e l’orinatoio, “Fountain”, di Duchamp) assieme a umili articoli industriali (cavatappi, lampadine, estintori, vasi, manette, siringhe, scarpe, cassettine da registratore, etc. etc.). Ci si sente - e’ il caso di dirlo - un po’ coccolati in un mondo retro’ ancora sostanzialmente analogico. 

 

Alcune variazioni sul tema associano lettere e parole a questo tipo di immagini. Altre ricreano capolavori della Storia dell’Arte con la stessa tecnica Graphic-Pop (la sua versione a colori piatti e intensi del dipinto “Las Maninas” di Velazquez e’ difficile da dimenticare). Ce n’e’ per tutti i gusti. Si passa poi ad alcune evoluzioni tecniche appositamente realizzate per la mostra: un grande e bel video che vede volare una miriade di oggetti e una serie di ritratti in movimento (tra cui spicca quello dell’architetto Zaha Hadid). Questi ultimi lavori pero’ sembrano molto simili a quelli (precedenti e anche piu’ noti) realizzati da Julian Opie. 

 

mostra di michael craig martin 12

La sua e’ stata indubbiamente una figura molto influente per l’Arte Contemporanea britannica. Non solo per la sua pluridecennale ricerca ma anche per l’attivita’ di insegnante al Goldsmiths College, prestigiosa scuola d’Arte dove ha forgiato almeno due generazioni di artisti. Damien Hirst, Gary Hume, Sarah Lucas e Fiona Rae sono solo alcuni degli artiste/i che gli hanno pubblicamente attribuito il merito di averli formati. In questo contesto un paragone italiano potrebbe essere fatto con Alberto Garutti (scomparso di recente).

 

La mostra (che vanta, tra l’altro, un magnifico book-shop dove troneggia una T-shirt rossa irresistibile) ha ricevuto recensioni non sempre positive. L’artista e’ stato accusato di essere un po’ immobile (uguale: noioso) nel suo linguaggio. Forse talvolta si’, ma sta comunque a lui decidere come e cosa fare. Ma soprattutto appare, per certe frange assai radicali, troppo lontano dalle “obbligatorie emergenze” della cultura Woke. Prima di tutto questioni identitarie: e’ un maschio bianco. Inoltre il suo lavoro non afferisce direttamente alle varie confraternite dell’attivismo artistico-politico. Si occupa principalmente di espressione artistica. Fa il suo mestiere e basta (e farlo al suo livello non e’ comunque cosa da poco).

michael craig martin

 

Sarebbe interessante capire se la scelta della Royal Academy di fargli un cosi’ importante tributo e’ solo il frutto di una sincera (e sicuramente meritata) ammirazione per il suo lavoro. Oppure c’entra un affettuoso inchino all’anzianita’ professionale di Craig-Martin. O se invece questo e’ anche il timido inizio, da parte della RA, del progressivo smarcarsi dalle esigenti intemperanze del Politically Correct piu’ estremo. Tutti e tre i fattori sono probabilmente in gioco. Da segnalare, in ogni caso, che la reputata galleria di Larry Gagosian - che adesso rappresenta questo bravo artista - e’ uno sponsor importante della mostra.

 

MICHAEL CRAIG-MARTIN

Royal Academy of Arts

Piccadilly W1J 0BD

Fino al 10 Dicembre 2024

mostra di michael craig martin 10mostra di michael craig martin 11mostra di michael craig martin 18riello autunnale mostra di michael craig martin 9mostra di michael craig martin 8mostra di michael craig martin 6mostra di michael craig martin 17antonio ed elvira riellomostra di michael craig martin 16mostra di michael craig martin 1portrait for a riellocoinmostra di michael craig martin 3mostra di michael craig martin 14mostra di michael craig martin 15mostra di michael craig martin 5mostra di michael craig martin 2antonio riellomostra di michael craig martin 7

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…