miuccia prada

PRADA, OVVERO LA LIBERTÀ DEL BRUTTO – ‘’LA BRUTTEZZA È ATTRAENTE, È ECCITANTE, È UMANA, PERCHÉ RIGUARDA IL LATO PEGGIORE E SPORCO DELLA GENTE. PERCHÉ SIGNIFICA LIBERTÀ DAI MODELLI DEFINITI, RIBELLIONE AGLI STEREOTIPI, ESPRESSIONE DI PERSONALITÀ. IL BELLO SI CONTEMPLA, IL BRUTTO SCUOTE L'ANIMO - DAL 1988 A OGGI, COME MIUCCIA HA RIVOLUZIONATO I CANONI ESTETICI DELLA MODERNITÀ

Valeria Arnaldi per “il Messaggero”

 

il diavolo veste prada 4

«La bruttezza è attraente, la bruttezza è eccitante. Forse perché è più nuova. La ricerca della bruttezza per me è molto più interessante dell'idea borghese della bellezza. Perché? Perché la bruttezza è umana, riguarda il lato peggiore e sporco della gente». È in una rivendicazione di stampo filosofico, ribadita più volte negli anni, il primo fondamento della moda di Miuccia Prada, stilista del brutto dunque ma come espressione alta di eleganza e, più ancora di fascino. Ideatrice del mood poi ribattezzato dai media ugly chic, Prada ha rivoluzionato i canoni estetici della modernità, imponendo, di passerella in passerella, una riflessione sull'immagine della donna e sull'iconografia della desiderabilità.

MIUCCIA PRADA

 

L'EVOLUZIONE

A ripercorrere trent'anni di collezioni, dal 1988 a oggi, è il volume Prada. Sfilate, prima antologia delle collezioni pret-à-porter della griffe, L'Ippocampo edizioni, in libreria dal 23 ottobre. Dotato di un ricco corredo iconografico - oltre 1300 foto - il libro, con testi a cura di Susannah Frankel, permette di indagare l'evoluzione dello stile del brand e, da qui, i cambiamenti portati nel settore. La moda Prada vede il trionfo del marrone, («il colore meno commerciale che ci sia», dirà Miuccia), gli inusitati accostamenti di tinte come senape e viola, i rimandi alle uniformi militari, scolastiche e mediche, i richiami alla moda maschile.

miuccia prada

 

E ancora, le gonne al ginocchio, le linee che spesso nascondono le forme invece di esaltarle, le scarpe pesanti, i sandali portati con calze al ginocchio e così via.

«Miuccia Prada - spiega Frankel - ha cambiato il modo in cui il mondo considera la moda e l'ha fatto senza cristallizzarsi sul singolo look, ma reinventandosi di continuo, tanto da costringere le altre maison a correre per stare al passo con la sua».

Prada 2018

 

La stilista introduce il brutto in un contesto, la moda, in cui non esisteva per definizione, imposizione e vocazione. Il bello, motore del mercato, era gabbia di una domanda di fatto imposta, costruita su canoni precisi. L'ingresso della bruttezza nel settore segna una rivoluzione. Si può essere brutte, sembrano dire i look, anzi forse si deve. Perché bruttezza significa libertà dai modelli definiti, ribellione agli stereotipi, espressione di personalità. Il bello si contempla, il brutto scuote l'animo. Alla femminilità costruita a tavolino, spesso da uomini, Prada contrappone così l'autonomia della donna.

Prada 2018

 

Miuccia raggiunge il vertice dell'azienda di famiglia nel 1979: «La società italiana era ossessionata dal consumismo, mentre io sognavo giustizia, uguaglianza e una rinascita morale». Dopo l'esordio negli accessori, le sue prime sfilate nel 1988 presentano creazioni di taglio maschile, sobrie. Una risposta all'edonismo anni 80. Unica concessione è l'ombelico scoperto, che poi ricorrerà negli anni. «Il suo famoso zainetto in nylon, privo di logo nella prima versione - commenta Frankel - si impone al pubblico come la It Bag meno appariscente della storia, aprendo così la strada al minimalismo degli anni a venire e al dibattito sul concetto di status nella moda».

 

Prada 2018

IL LUSSO

Negli anni 90, l'austerità domina. Il lusso rimane ma si nasconde in materiali pregiati per abiti in apparenza dimessi. Sulla collezione primavera/estate 1991, Women's Wear Daily scrive: «I Flintstones incontrano i Jetson». Prada ne è felice. L'anno dopo è quello delle culotte a vista sotto i baby doll: non un vezzo civettuolo, ma un modo per deridere il sistema e le sue fantasie. Nell'autunno/inverno 94-95 presenta capi ispirati alla Germania in tempo di guerra.

IVANKA TRUMP CON GONNA PRADA NO REGGISENO

 

Dopo, anima il dibattito con lo chic clinico. Del '96, la definizione ugly chic, che non le piace. «Tendo ad avere buon gusto e quando faccio cose brutte è per scelta», dichiarerà nel 2003. «Voleva elevare la banalità», afferma Frankel». Nel '98 esplora l'imperfezione. Il nuovo millennio vede reggiseno sugli abiti e linee ampie che paiono voler nascondere il corpo. Dare alla donna la libertà del brutto non significa costringerla in nuovi canoni. Se deve poter essere tutto, di tutto deve poter indossare.

miuccia pradamiuccia prada patrizio bertellikaty perry in velluto di pradamiuccia prada lorenzo bertelliPRADA PRIMAVERA ESTATE 2015lorenzo bertelli miuccia prada rachel weisz in pradaPradakim kardashian veste pradakardashian love prada kardashian love prada Lupita Nyon o veste Prada MIUCCIA PRADA AFEF JNIFEN SERATA CALENDARIO PIRELLI ART BY TELEPHONE LA MOSTRA ORGANIZZATA DA MIUCCIA PRADA MIUCCIA PRADA worst girls creator and star lena dunham in printed prada LUPITA NYONG O AL MET GALA VESTE PRADA Una pellicola di Kathryn Bigelow che veste Prada miuccia prada artorsound 63years a slave best supporting actress nominee lupita nyongo in custom made prada she says she chose blue because it reminds me of nairobi so i wanted to have a little bit of home with me lena dunham e miuccia pradaPrada Marfamiuccia prada e dasha zhukova 847 b57b2767516dmiuccia prada con koolhaaskardashian love prada kardashian love prada kardashian love pradamiuccia prada and patrizio bertelliPrada 2018

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…