vittorio sgarbi

"GLI ITALIANI SONO VIZIATI DA MOSTRE FACILI" - VITTORIO SGARBI, NEO PRESIDENTE DEL MART DI ROVERETO: “IL MUSEO DEVE ESSERE GRATIS. BISOGNA FAR PAGARE SOLO LE MOSTRE. BASTA CON LE SOLITE ESPOSIZIONI SUGLI IMPRESSIONISTI - NON AMO RIDURRE IL PUBBLICO COME QUELLO DE 'LE VACANZE INTELLIGENTI' DI ALBERTO SORDI: SPAESATO IN GIRO PER LE SALE. ALL'ITALIA MANCA ANCORA UNA GRANDE MOSTRA SU LUCIAN FREUD O SULLO SPAGNOLO ANTONIO LÓPEZ GARCÍA, CHE CONSIDERO IL PIÙ GRANDE PITTORE VIVENTE”

Dario Pappalardo per “la Repubblica”

 

VITTORIO SGARBI

Solo a Vittorio Sgarbi può riuscire di passare con disinvoltura da un dialogo con Aleksandr Sokurov, sacro maestro del cinema russo (ieri al Teatro Parenti di Milano, anteprima della Milanesiana), ai microfoni della Zanzara di Radio 24. E, intanto, tra la folla che al solito lo segue, incassare l'ok della Provincia di Trento: sarà lui il nuovo presidente del consiglio di amministrazione del Mart di Rovereto.

 

Ovvero del museo, diretto per anni da Gabriella Belli, poi passato brevemente a Cristiana Collu e oggi guidato da Gianfranco Maraniello, che è stato a lungo un modello per raccontare ed esporre l' arte contemporanea in Italia. Sgarbi, che ai tagli di Lucio Fontana preferisce Piero della Francesca (vedi anche la seconda parte del suo saggio Novecento, appena uscito per La nave di Teseo), non sembra affatto spaventato dalle critiche piovute già alla vigilia della conferma della sua nomina. Anzi. «Farò il presidente gratis», precisa. «Alla mia età non mi arricchisco con le cariche».

 

Sgarbi, diciamo la verità, la sua nomina non farà tutti felici.

MART ROVERETO

«Le polemiche sono solo da parte degli intellettuali. I commercianti e i cittadini di Rovereto sono felici che finalmente capiti qualcosa».

 

Gli ultimi dati degli ingressi al museo - si calcolano seimila presenze in meno - non sono stati molto incoraggianti...

«Deve cambiare innanzitutto la comunicazione. Non bisogna aver paura delle parole. Fino a febbraio, è stata fatta una bella mostra su Margherita Sarfatti. Peccato che in pochi oggi sappiano chi sia. Se fosse stata intitolata "Arte e fascismo", avrebbe raccolto ventimila visitatori in più. Si eccede nel politicamente corretto».

 

VITTORIO SGARBI

Pensa che in Italia ci sia ancora chi possa subire il fascino della parola "fascismo" nel titolo di una mostra?

«Penso che tutti sanno che cosa sia il fascismo. Mentre della Sarfatti non si può dire lo stesso»

 

Che rapporti ha con il direttore del Mart Maraniello? La sua figura di presidente non può essergli indifferente.

«Con lui il rapporto è ottimo. Già prima della conferma della mia nomina, avevo proposto di realizzare al Mart una mostra su Canova e il contemporaneo. Maraniello ha dato la sua approvazione a prescindere dal fatto che fossi diventato presidente. Ma il mio rapporto è buono con tutta la storia del Mart. Avrei voluto la fondatrice Gabriella Belli nel consiglio di amministrazione, ma lei è impegnata a dirigere i musei di Venezia. E stimo la direttrice successiva, Cristiana Collu, che ebbe il coraggio di portare Antonello da Messina in un museo del Novecento».

Gianfranco Maraniello

 

Che il museo sia in crisi, rispetto alle origini, è un dato di fatto. Che cosa farà?

«Il museo deve essere gratis. Bisogna far pagare solo le mostre. Proporrò di imporre a tutti i turisti che arrivano a Rovereto un biglietto obbligatorio di un euro per il Mart da acquistare in albergo. In modo da aumentare i visitatori potenziali e assicurarsi comunque degli incassi. Non sarà come una tassa, ma una sorta di orientamento alla fruizione».

 

Occorre anche un programma di mostre che richiamino il pubblico, però.

«In Italia il pubblico è viziato dalle solite mostre sugli impressionisti. Come se fosse difficile vederli a Parigi. Dobbiamo battere nuove strade. In questo momento al Jacquemart-André di Parigi c' è una mostra sul danese di fine Ottocento Vilhelm Hammershøi: potrebbe arrivare anche da noi».

 

Non ama il Novecento, lo dica.

VITTORIO SGARBI E LUIGI DI MAIO

«Non amo ridurre il pubblico come quello delle Vacanze intelligenti di Alberto Sordi: spaesato in giro per le sale. All' Italia manca ancora una grande mostra su Lucian Freud o sullo spagnolo Antonio López García, che considero il più grande pittore vivente».

 

Non c' è il rischio che il Mart diventi "il museo di Sgarbi"?

«Ovviamente il rischio c' è»

 

Ecco.

«No, non perché io voglia fare il prepotente. È una questione di gusti. A chi sostiene che non capisco il contemporaneo dico che oggi Domenico Gnoli, segnalato in tempi non sospetti, va meglio di Burri, in termini di quotazioni. Seguendo la strada tracciata da Giovanni Testori, c' è tutta un' arte contemporanea in penombra che va illuminata. Nel Novecento non c' era solo il sentimento della distruzione di Beuys e Nitsch. Un po' di divertimento ce l' ho».

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...