mascherine medici infermieri mascherina

ALLA BORSA NERA DELLE MASCHERINE - IL RACCONTO DEL CAPO DEGLI INFERMIERI BERGAMASCHI: ''SE VOGLIO COMPRARE MILLE MASCHERINE DEVO SPENDERE 6.500 EURO: È LA CIFRA CON CUI PRIMA DEL COVID-19 COMPRAVO TRE LETTINI MOTORIZZATI! CHE DEVO FARE? LE COMPRO. PERCHÉ NON MANDO UN ESERCITO IN GUERRA SENZA PROTEZIONI - QUANDO IL PAZIENTE TI GUARDA IN FACCIA E TI CONSEGNA IL SUO ULTIMO MESSAGGIO PER CHI AMA E NON HAI NEMMENO DOVE SCRIVERLO, TU SEI IMPREPARATO, PRIMA TUTTO PSICOLOGICAMENTE''

 

Luca Telese per ''la Verità''

 

Ho visto le foto delle vostre facce, infermieri segnati dalla guerra in corsia.

«Pazzesco, vero?

Le mascherine sono tutto per noi, croce e delizia».

Ti proteggono, ma ti fanno soffrire.

«Noi non possiamo usare la classica mascherina chirurgica in tessuto».

Vi servono la Ffp2 e le Ffp3, più protettive, filtranti, ma anche dure.

«Ti lasciano solchi sul viso».

 

 

E poi?

«Ti serve anche la protezione degli occhiali. Sono simili a quelli da sci, che però sono rivestite di gommapiuma e fanno meno male. E per fortuna noi siamo pieni di inventiva».

Cioè?

«L' ultima moda. In pochissimo tempo si è diffusa questa trovata: bardarsi il volto con dei cerotti da decubito prima di vestire le protezioni».

 

Per limitare la frizione della mascherina?

«Esatto. Ognuno a seconda delle esigenze del suo viso. Chi sul naso, chi sugli zigomi, chi addirittura sulla fronte».

 

mascherina 1

E il cerotto funziona?

(Sorriso). «Ci metti altri dieci minuti in più nella vestizione ma sì, funziona, anche se devo dire che dopo sembriamo delle mummie. Tuttavia non è questo il vero problema».

 

Perché?

«È fondamentale che tutti quelli che lavorano in corsia, o a domicilio, abbiamo le mascherine come un diritto. Io però fatico sempre a trovarne».

 

E non c' è disponibilità adesso?

«Macché. Torno a casa e sono sempre attaccato al telefono, a chiedere, implorare, gridare, contrattare, incazzarmi».

 

I prezzi sono saliti?

«Sta scherzando? Adesso le racconto di quanto e come».

MASCHERINA CHIRURGICA

Gianluca Solitro, presidente dell' ordine degli infermieri di Bergamo è un trentenne estroverso, nato in Puglia e trapiantato in Lombardia. È un manager che vive nella trincea del lavoro di tutti i giorni, e descrive l' esperienza collettiva che sta vivendo due volte, si con la cooperativa che guida, sia con sua categoria. Gianluca è lucido, ironico e a tratti anche disincantato: «Quando finisci a dare terapie e sacramenti capisci che nulla sarà più come prima per noi».

 

Che storia ha Solitro?

«Sono un pugliese, adottato dalla Bergamasca, ho iniziato a lavorare come infermiere nel 1997».

 

In Lombardia?

(Ride). «Sì. Un "terrone" eletto alla guida degli infermieri della provincia più nordista d' Italia, vuol dire che ho superato la prova cruciale dei bergamaschi».

 

E quale sarebbe?

(Risata). «Se lavori meno di quattordici ore al giorno ti considerano un part time».

Adesso lei si divide fra l' ordine e la professione sul campo.

«Dirigo una cooperativa che lavora nella sanità a tutti i livelli, dagli ospedali ai medici di base, fino all' assistenza a domicilio».

MASCHERINA FFP1 O ANTIPOLVERE

 

Nelle strutture cosa fate?

«Abbiamo la gestione di molti servizi intraospedalieri, ad esempio le sale operatorie».

Quindi sto parlando con la persona giusta per capire cosa sta accadendo nell' emergenza.

«Oh, direi di sì, in questi giorni tutto il mio personale di è riconvertito e lavora solo sul Covid-19».

 

Le pare attendibile il dato sul calo dei contagi?

«Negli ospedali della Bergamasca è ancora allarme rosso».

Descriviamolo.

«Quando tu hai tanti pazienti, li devi gestire tutti insieme, quando vivi un disastro permanente, sai che puoi uscire dal tunnel solo quando cala il tuo afflusso di malati».

Mi dica l' esperienza a cui non eravate preparati.

«Essere noi il parente ultimo, essere noi gli unici al fianco di chi muore in queste ore».

 

Parla dal punto di vista psicologico, adesso.

«Sì, ma non intendo quello del paziente, parlo del nostro: qualcosa di simile non ci era mai accaduto e ci segnerà per tutta la vita».

Perché in passato c' erano anche i parenti insieme a voi, nelle corsie.

MASCHERINA FFP2 E FFP3

«Esatto. In queste ore, invece, non si può per via degli isolamenti: quando il paziente ti guarda in faccia e ti consegna il suo ultimo messaggio per chi ama e non hai nemmeno dove scriverlo, tu sei impreparato, prima tutto psicologicamente a sostenere un peso così grande».

 

È terribile.

«Non è finita. È accaduto in questi giorni che i vescovi ci abbiano detto: "Voi infermieri potete dare l' estrema unzione". E sono in moltissimi a chiederla. Ma immaginate di essere al nostro posto».

 

Torniamo alle mascherine, adesso avete le protezioni?

«Contatissime e scarsissime».

E non è l' unico problema.

«Quando le trovi hanno dei prezzi assurdi».

Mi dia una misura.

«Una mascherina chirurgica prima mi costava nove centesimi, ora costa un euro. Mentre una Ffp3 prima mi costava 0.90, ora mi costa 6,50 euro!».

 

Tra sei e nove volte di più?

«Esatto. Ma devo aggiungere che non è il mio grossista ad alzarmi i prezzi. Lui mi fa vedere le bolle di quello che le paga lui».

 

E cosa si scopre?

«Il fornitore mi dice: "Io le chirurgiche le compro a ottanta centesimi. Tutte le spedizioni sono bloccate alle dogane.

Dobbiamo elemosinare tutte le forniture, anche quelle che erano state già pagate"».

Quindi non c' è più scelta.

«Se voglio prendermi mille mascherine devo spendere 6.500 euro: è la cifra con cui prima del Covid-19 compravo tre lettini motorizzati!».

 

MASCHERINA A VALVOLA

E si cede al ricatto del mercato?

«O non proteggo i miei infermieri o non le compro. Che devo fare? Le compro. Perché non mando un esercito in guerra senza protezioni».

 

Cosa prova quando vi definiscono eroi?

«Non mi emoziono. Io non entro nelle vicende politiche, ma di quello che ci riguarda non posso tacere».

 

E cioè?

«È assurdo che le istituzioni che si ricordano solo oggi degli infermieri chiamarci "eroi".

Ieri dove erano?».

Me lo dica lei.

«Abbiamo i contratti scaduti nella sanità privata da 14 anni. Nel pubblico abbiamo ricevuto un aumento contrattuale di cinquanta euro».

 

Ed è poco?

«Oggi noi infermieri dobbiamo avere una laurea, ci sono richieste specializzazioni con dei master».

Facciamo un esempio.

«Il più facile di questi giorni: le terapie intensive. Uno che ha appena ha finito la scuola non può andare serenamente in una terapia intensiva. Ti serve competenza, esperienza».

 

 

E poi?

«Se oggi abbiamo così pochi infermieri per fronteggiare la crisi lo dobbiamo alle scelte politiche di questi anni».

 

Ad esempio?

«Sono stati ridotti gli organici. Ovunque. Siamo 450.000, pochi. E sono pochi pure i medici: il cortocircuito che stiamo vivendo in Italia lo dice».

 

In queste ore tutto si è velocizzato, da questo punto di vista?

«Adesso uno che ha poco più che il camice viene assunto. Si assume quando affonda la nave».

 

le foto di medici e infermieri che lottano con il coronavirus

Cosa pensa di chi è scappato al Sud?

«Nessuno dei miei amici mi avrebbe lasciato qui a combattere da solo».

 

Chi non capisce?

«Quelli che sono scesi ora con le famiglie: questo non posso accettarlo. La vigliaccheria è terribile, soprattutto se porta anche contagio».

La cosa che le resterà.

«Riscoprirsi come gruppo, come squadra. Siamo diventati tutt' uno. Come in guerra.

Uno difende l' altro».

Molti di voi si sono ammalati.

«Qualche giorno fa a livello nazionale eravamo al 10%».

E tra di voi.

(Pausa). «Molti, siccome non hanno sintomi respiratori non hanno fatto il tampone».

 

Per continuare a lavorare?

«Senta, sarò brutale: in queste ore bisogna pensare alla conseguenze».

le foto di medici e infermieri che lottano con il coronavirus 2

Me lo spieghi.

«È semplice: se io ho settanta infermieri fermi per il tampone, poi chi li tiene aperti gli ospedali?».

 

Che dati guarda, lei?

«Solo due. Il numero dei morti e quelli delle terapie. E prego tutti i giorni che non accada in Puglia o Calabria quello che è successo a noi».

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…