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CERTE "EMOZIONI" SO' DOLORI PER I FREGNONI - MELANIA RIZZOLI: “LA TEMPESTA EMOTIVA È TIPICA DI QUELLE PERSONE INSTABILI CHE OSCILLANO RAPIDAMENTE TRA SERENITÀ E FORTE TRISTEZZA, TRA LITI E RICONCILIAZIONI - L'ASPETTO PIÙ PREOCCUPANTE DEL DISTURBO BORDERLINE È CHE LABILITÀ EMOTIVA E GESTIONE DELLA RABBIA VANNO DI PARI PASSO. TALI PERSONALITÀ DISTURBATE HANNO SEMPRE RELAZIONI PERSONALI CAOTICHE, VIVENDO NELLA COSTANTE PAURA DI…”

Melania Rizzoli per “Libero quotidiano”

 

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La "tempesta emotiva", invocata in un recente processo per omicidio come attenuante della situazionale psicologica dell' assassino, è stata considerata dai giudici inammissibile e infondata ai fini di riduzione delle pena. Ma di cosa si tratta in realtà e soprattutto, è una patologia che esiste davvero?

 

La "Tempesta Emotiva" è un Disturbo Borderline di Personalità (DBP) caratterizzato da emozioni negative intense, problematiche interpersonali e comportamenti impulsivi e discontrollati, cioè un "Disturbo della regolazione delle emozioni", tipico di quelle persone instabili, che oscillano rapidamente tra serenità e forte tristezza, tra rabbia intensa e senso di colpa, tra liti e riconciliazioni, e che in molte occasioni manifestano emozioni differenti e contrastanti, al punto da creare un caos emotivo interno.

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Le persone affette da tale disturbo fanno fatica a stabilire rapporti di amicizia e amore stabili nel tempo, vivono con estrema intensità dei rapporti che falliscono, che sono distruttivi, e dai quali chi è vicino piano piano si allontana.

 

Questi soggetti infatti, sperimentano emozioni intense e devastanti anche con i propri genitori e amici, e le manifestano sempre in modo drammatico, pessimistico, proiettando le loro inadempienze sugli altri, attribuendo loro la causa della propria infelicità e inettitudine, atteggiandosi a vittime degli altri quando ne sono spesso i carnefici, comportandosi poi in modo diverso con le persone dalle quali pretendono rispetto e comprensione, reagendo nel giro di pochi minuti o poche ore in modo contraddittorio, chiedendo per esempio, dopo una lite, di fare pace come se nulla fosse accaduto.

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L' aspetto più evidente e preoccupante del disturbo borderline è che labilità emotiva e gestione della rabbia vanno di pari passo, il soggetto è emotivamente disregolato, spesso non riesce a modulare le proprie emozioni, anzi a volte non è nemmeno in grado di riconoscerle, e in determinate occasioni, quando per esempio vuole imporre le proprie ragioni senza riuscirci, ricorre all' azione impulsiva eccessiva, perché agisce senza riflettere, con esplosioni di rabbia e litigi anche molto violenti, e tali personalità disturbate hanno sempre relazioni personali caotiche, vivendo nella costante paura dell' abbandono, spesso la causa primaria mascherata del loro disturbo psichiatrico.

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SUPER IO INADEGUATO La persona borderline non riconosce mai di esserlo, si sente superiore e sempre nella ragione, non accetta quelle degli altri, svalutandole e giudicandole inferiori, in una sorta di narcisismo esasperato, che li conduce ad una reale "fobia delle emozioni", considerando quelle degli altri sempre negative, dando luogo a distorsioni cognitive, uno degli aspetti che maggiormente caratterizza questo tipo di pazienti psichiatrici.

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A far riconoscere ai non addetti ai lavori un soggetto Dbp è il suo "pensiero dicotomico", ovvero quello che corrisponde ad una sua valutazione sempre estrema delle situazioni (ad esempio tutto è buono/cattivo, o bianco/nero) senza possibilità di modulare i propri pensieri, o sostituirli con altri più adattivi, i quali vengono rifiutati a priori.

 

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Questi pazienti sviluppano un super-io assolutamente inadeguato alla propria personalità, alla propria cultura e alla propria storia, attribuiscono il loro comportamento al loro carattere, da loro sempre considerato ed esaltato come forte ed inflessibile, od a fattori ormonali (ciclo mestruale), mentre in realtà mascherano, inconsciamente, una fragilità emotiva spesso retaggio della vita familiare trascorsa, carente di affetti e sicurezza, dalla quale si sono distaccati per affrontare realtà diverse e complicate, ma assolutamente non all' altezza della loro preparazione culturale, sociale e psicologica.

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Il Disturbo borderline può essere diagnosticato anche semplicemente osservando il paziente, il quale presenta sintomi potenzialmente dannosi, come sessualità promiscua o addirittura inesistente, condotte antisociali, gusto per il turpiloquio, ossessione per la forma fisica radente l' anoressia, esaltazione della propria autosufficienza (io non ho bisogno di nessuno), e totale indifferenza per le ragioni degli altri, percepite come inutili, stupide, individuate come malefici tentativi di modificare le credenze disfunzionali, ossessivamente custodite e protette nella loro personalità, per giustificare il proprio disagio, e chiusa ad azioni stabili che vorrebbero influire nel modo di rapportarsi con gli altri e con il mondo intero.

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Tali soggetti giudicano gli altri quasi sempre in modo negativo, evidenziandone i difetti ed attribuendone i successi, quando presenti, a presunte complicità, facilitazioni o raccomandazioni, e in generale sono delle personalità rigide, pervasive ed apparentemente indipendenti che tendono ad alludere a complotti, a sospettare costantemente degli altri e a spiarne gli atteggiamenti, le smorfie del viso, gli sguardi e i sospiri, compresi quelli delle persone che gli vogliono bene, allontanando di fatto da sé tutti coloro potenzialmente in grado di dare affetto e dai quali riceverlo, mostrando un costante bisogno di rassicurazioni e di aiuto.

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Le crisi emozionali di questi pazienti insorgono quando vengono fatte loro delle critiche, quando ottengono un rifiuto, o subiscono una semplice sbadataggine, alle quali rispondono con aggressività, con argomentazione travagliate e altalenanti molto intense, caratterizzate da sentimenti estremi, il cui tema principale è la paura dell' abbandono, ed è per questo che spesso mettono in atto degli sforzi per evitare una separazione reale o immaginaria.

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TROPPO SENSIBILI I soggetti borderline tendono a manipolare le altre persone, utilizzando anche dei ricatti affettivi, quali esplosioni di collera o pianti a dirotto, e sono estremamente sensibili al rifiuto e alla critica, anche la più piccola distrazione o dimenticanza può essere interpretata come una mancanza di attenzione, cosa che aggrava la capacità di regolazione delle proprie emozioni.

 

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Il timore del rifiuto e delle critiche negative possono generare in questi individui profonde alterazioni dell' immagine di sé, ne peggiorano l' umore e l' atteggiamento, fino a credere che gli altri abbiano solo intenzioni malvagie o ostili verso di loro, per cui si distaccano da ogni cosa o persona, vivono in solitudine, entrando spesso in uno stato di vuoto, caratteristico sentimento del paziente borderline.

 

La labilità emotiva scatena reazioni sproporzionate rispetto agli eventi, e gli effetti negativi di tale stato d' animo si ripercuotono sull' umore, sul sonno e sull' apperito, predisponendo il soggetto ad agire con disregolazione emotiva, scatenando in chi gli sta intorno critiche, sarcasmo, freddezza od invalidazione della persona, che a sua volta si sente maltrattata ed inizia a covare rancore e precipitare nell' angoscia emotiva.

 

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EMOZIONI NEGATIVE Le emozioni negative di tali soggetti cancellano il sorriso spontaneo dal loro volto, spazzano via ogni barlume di serenità, facilitano il senso di ansia e di insofferenza, incidono anche sul sistema immunitario compromettendone l' efficienza, ed è un dato scientifico dimostrato che tali situazioni legate alla sofferenza emozionale influiscano negativamente sullo stato di salute fisico e mentale, compromettendone spesso gravemente i comportamenti.

 

FEMMINICIDIO

Ps: L' 8 novembre scorso la Cassazione ha annullato la sentenza della Corte di Assise di Bologna, che aveva dimezzato la condanna, da 30 a 16 anni, di Michele Castaldo, per l' omicidio di Olga Mattei, da lui strangolata a Riccione nel 2016, contestando la perizia psichiatrica sull' imputato, che aveva evidenziato una «soverchiante tempesta emotiva» durante il delitto, attribuita al vissuto dell' uomo.

DEPRESSIONE

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