kelly covid cancro

CHISSÀ SE QUALCUNO CONTERÀ I MORTI PER ALTRE MALATTIE CHE NON SONO STATI CURATI A CAUSA DEL COVID - IL CASO DI KELLY, INGLESE MORTA PERCHÉ PER TRE MESI LE HANNO SOSPESO LA CHEMIO A CAUSA DELLA PANDEMIA. IL MARITO: 'OGNI GIORNO NEL REGNO UNITO MUOIONO 500 PERSONE DI CANCRO, NON SI POSSONO IGNORARE'' - MALATI DI CUORE, ALZHEIMER, E MALATTIE CRONICHE STANNO GIÀ TORNANDO DI SERIE B

 

1. ESAMI E VISITE IN BILICO TORNANO I MALATI DI SERIE B

Graziella Melina per ''Il Messaggero''

 

L'EMERGENZA

Non esistono solo i pazienti Covid. Per le altre patologie che affliggono milioni di persone, con il continuo rialzo dell'epidemia si rischia ancora una volta di fare un passo indietro. Dopo il primo stop imposto dal lockdown, la possibilità infatti che visite e screening saltino di nuovo è ormai alle porte. L'allarme lanciato mesi fa da cardiologi e oncologi, in particolare, sul numero imponente dei pazienti che durante l'emergenza dei mesi scorsi non avevano ricevuto le cure adeguate è rimasto in parte inascoltato.

coronavirus ospedale

 

Quasi impossibile del resto recuperare 3 milioni di visite cardiologiche saltate su 18 milioni previste, come aveva calcolato la Società italiana di Cardiologia. E da maggio ad oggi altrettanto titanico sarebbe stato lo sforzo di effettuare 1,4 milioni di esami di screening saltati, stando al computo fatto dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom).

 

SPAZIO AI CONTAGIATI E ora la situazione si fa ancora più dura, visto che ormai in quasi tutti gli ospedali si cerca di fare spazio ai pazienti Covid riconvertendo reparti e spostando il personale prima dedicato ad altri pazienti. La coperta era già corta e ora tocca comunque spostarla da un'altra parte. «Gli screening effettuati in strutture sanitarie, per esempio attraverso la mammografia, impegnano le radiologie - spiega Claudio Cricelli, presidente della Società italiana medicina generale e delle cure primarie (Simg) - ma se si hanno tutti i radiologi impegnati per il Covid è inevitabile che in quel momento lo screening del cancro passi in secondo piano.

 

Per quanto riguarda i normali esami di routine, se comportano un accesso esagerato a strutture ospedaliere che sono già in sovraccarico, è ovvio che vanno modulati. È importante tenere presente invece che anche in condizione di emergenza, il controllo medico delle persone malate deve essere garantito». Difficile dire quanti esami siano stati recuperati finora. Anche perché, rimarca Giordano Beretta, presidente dell'Aiom, «se le Asl non attivano i percorsi dedicati, i pazienti non possono andare a fare gli screening. E così si dimentica che i morti di cancro sono molti di più dei morti di Covid».

CORONAVIRUS - CAMICI PER GLI OSPEDALI

 

Le prime visite oncologiche si sono ridotte del 30%. L'Aiom stima poi un calo di 2.099 nuove diagnosi di tumore al seno e circa 4mila adenomi avanzati del colon retto non diagnosticati. Il problema è che «è stato tutto fermo pressoché dappertutto tra febbraio e maggio, e poi a maggio qualche servizio non è ripartito. Sottovalutando il fatto che arrivare tardi ad una diagnosi di tumore significa compromettere la possibilità di guarigione».

 

CURE INADEGUATE La preoccupazione che i pazienti non siano in grado di ricevere cure adeguate è evidente pure tra i cardiologi. «Durante la fase più acuta dell'epidemia - ricorda Francesco Romeo, a capo della Cardiologia del Policlinico Tor Vergata di Roma - c'è stata una riduzione di più del 50% del numero degli infartuati che si presentavano al nostro Pronto Soccorso. L'allarme lo abbiamo lanciato già a marzo. Abbiamo osservato che molte persone, seppure in presenza di sintomi riconducili all'infarto, temporeggiavano pur di non andare in ospedale per paura del contagio. E purtroppo molte morti improvvise a casa sono sicuramente dovute a questo ritardo nella presa in carico del paziente».

 

L'attenzione che ora si sta però concentrando in prevalenza sul Covid rimette di nuovo in bilico un sistema che a fatica cercava di riprendersi. «Con la nuova riorganizzazione in atto - prosegue Romeo - noi temiamo che stiano cominciando a chiudere reparti di cardiologia, e che anche le terapie intensive vengano rimodulate come terapie intensive Covid. Questo determina sicuramente una perdita di efficacia di attività della rete cardiologica, sia come acuti sia per l'emergenza». E le conseguenze sarebbero devastanti. «Noi trattiamo circa 200mila sindromi coronariche acute l'anno. Se avessimo un aumento delle mortalità del 10%, vorrebbe dire che morirebbero 20mila persone in più».

 

 

2. «C'È IL COVID, NIENTE CHEMIO PER 3 MESI» COSÌ HANNO CONDANNATO A MORTE KELLY

Simona Verrazzo per ''Il Messaggero''

 

Vittime indirette del Coronavirus: tutte quelle persone che, a causa della pandemia, non possono essere curate per malattie rare, croniche, degenerative, oncologiche. Ed è quello che è successo a una giovane donna nel Regno Unito, diventata simbolo delle carenze sanitarie emerse in tutto il mondo dal Covid-19. Kelly Smith è morta a soli 31 anni di tumore all'intestino, lasciando un figlio di 6 anni.

KELLY MORTA A 31 PER LA CHEMIO IN PAUSA

 

LE TESTIMONIANZE Una tragedia che forse si sarebbe potuta evitare se non fosse che, a causa del lockdown, ha dovuto subire uno stop di sei settimane alle sue sedute di chemioterapia, con gli ospedali d'oltremanica impegnati fino al collasso per l'emergenza causata dal Coronavirus. A raccontare la sua storia è il quotidiano Daily Mail, che ha raccolto la testimonianza dei genitori della ragazza e quella di altri malati che temono di fare la sua fine.

 

Kelly Smith era nata a Macclesfield, in Inghilterra, e faceva l'estetista, quando a marzo le hanno comunicato l'interruzione delle sue terapie. Lei aveva capito immediatamente la gravità della situazione, essendo già da tre anni in cura, sottoposta a cicli di chemioterapia e immunoterapia. Già nei mesi scorsi aveva dichiarato di aver paura di morire, per via di questa decisione, e così è stato, tanto da spegnersi soltanto tre mesi dopo, a giugno. La sua morte ha aperto un dibattito sulla scelta del Sistema Sanitario Nazionale (NHS) britannico tra chi salvare e chi no, lasciando gli ospedali a servizio esclusivo dei pazienti Covid ma a scapito degli altri malati.

 

E ora, al Daily Mail, i genitori di Kelly accusano la Sanità di aver scambiato la vita della loro cara con quella di altre persone. Mandy, la madre della giovane, e il patrigno Craig Russell hanno avviato una petizione che ha già raccolto oltre 316.00 firme, per chiedere al governo di porre fine ai ritardi nel trattamento del cancro durante questa pandemia. La coppia ha anche incontrato il ministro della Salute britannico, Matt Hancock. «Il cancro è una minaccia molto più grande di quanto il Covid possa mai essere ha dichiarato l'uomo a nome anche della moglie. Ogni giorno 500 persone muoiono di cancro e quei numeri stanno iniziando ad aumentare perché non ci sono cure. Purtroppo è troppo tardi per Kelly, ma c'è ancora tempo per salvare altre persone».

 

MAXINE SMITH PAZIENTE ONCOLOGICA CON CURE SOSPESE

E la storia di Kelly non è la sola e sono agghiaccianti le altre testimonianze. È il caso di Beth Purvis, 41 anni e due figli. A lei è stata annullata all'ultimo momento l'operazione di asportazione del tumore al polmone, che nel frattempo si è diffuso anche al cervello. Maxine Smith, 31 anni e anche lei madre di due bambini, ha un tumore cervicale e ha anticipato il suo matrimonio: dopo essere state interrotte, le sue cure sono riprese e lei è stata dichiarata fuori pericolo ma, non sapendo se il cancro ricomparirà, ha deciso di pronunciare il fatico Sì. A Jennifer Eldridge, 40 anni e pure per lei con due figli, hanno diagnostico con quattro mesi di ritardo un tumore al colon-retto, prevedendole soltanto due anni di vita.

 

L'ALLARME Sia il mondo della politica sia quello medico stanno lanciando l'allarme. Anche tra le fila del Partito Conservatore del premier Boris Johnson sono molte le perplessità e le critiche su come prima e adesso si sta affrontando la pandemia. «Questa ossessione per un problema, il Covid, è disastrosa ha dichiarato Iain Duncan Smith, ex leader dei Tories Un secondo blocco sarebbe un disastro assoluto in termini di salute: meno malati di cancro riceveranno cure e ci saranno più morti».

 

Dello stesso avviso è Keir Starmer, da aprile nuovo leader del Partito Laburista, all'opposizione. «Il cancro non è una malattia in cui si possono mettere le persone in disparte per tre mesi ha dichiarato Karol Sikora, consulente oncologo presso l'Università di Buckingham Non è come la sostituzione dell'anca o la chirurgia della cataratta, in cui i pazienti in lista d'attesa affrontano un immenso disagio: se il cancro non viene diagnosticato e trattato prontamente, può diffondersi e più persone moriranno».

 

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?