coronavirus - ospedale – terapia intensiva italia

FATE PRESTO - MANCANO I POSTI LETTO NEGLI OSPEDALI PER I MALATI COVID: SI ARRIVA A 72 ORE DI ATTESA - LA LOMBARDIA ANNUNCIA 150 POSTI AGGIUNTIVI PERCHÉ LA SITUAZIONE PIU’ COMPLESSA E’ NELLE PROVINCE SALVATE DALLA PRIMA ONDATA - A MILANO SONO IL NIGUARDA E IL POLICLINICO QUELLI PIÙ SOTTO PRESSIONE - MA SERVONO ANCHE ALTRI MEDICI: IL RISCHIO È BLOCCARE L'ATTIVITÀ ORDINARIA COME A MARZO…

Chiara Baldi per “la Stampa”

 

coronavirus paziente all ospedale san filippo neri di roma

È una lotta contro il tempo perché «il virus corre più veloce di quanto ci aspettassimo» ma in settimana in Lombardia saranno attivati dai 100 ai 150 posti letto di terapia intensiva. La situazione è critica nelle province - a esclusione di Milano - che erano state salvate dalla prima ondata. Con numeri che preoccupano: 8607 i nuovi contagi registrati in tutta la regione nella giornata di ieri, con 26 nuovi ingressi nelle terapie intensive e altri 213 pazienti finiti negli altri reparti, 54 i decessi.

 

Solo nella provincia di Milano, i casi di nuove positività sono stati 3695, di cui 1554 sotto la Madonnina. E a preoccupare sono anche Monza e Brianza, con 1195 nuovi contagiati; Varese che ne ha contati 1238 in più rispetto al giorno prima; Como con 485 e Lecco con 291.

 

coronavirus ospedale di varese 3

Per Antonio Pesenti, direttore del dipartimento delle Rianimazioni del Policlinico e coordinatore delle terapie intensive nell' Unità di crisi della Regione Lombardia, «la situazione è preoccupante soprattutto per quanto riguarda le ricadute che questi numeri hanno sugli ospedali» che rischiano la saturazione.

 

E nei giorni era stato il coordinatore dei Pronto Soccorso Covid in Lombardia, Gudo Bertolini, a lanciare l' allarme parlando di «strutture al collasso» con «pazienti che in molti casi non trovano possibilità di ricovero immediato in ospedale per l' assenza di letti disponibili e restano fino a 72 ore se non di più nell' area del pronto soccorso in attesa di una destinazione». Ad oggi, nei reparti di terapia intensiva sono ricoverate per Covid19 418 persone e il sistema può garantire fino a 1800 posti letto. Mentre gli ospedalizzati sono 4226 con la possibilità di arrivare fino a 12 mila letti.

 

coronavirus ospedale san filippo neri di roma

Ma vorrebbe dire bloccare l' attività ordinaria degli ospedali - ad esclusione di urgenze e cure oncologiche - come in primavera. Ieri però c' è stata una nuova riunione a cui ha partecipato anche Pesenti: «La Regione mi ha assicurato che nel corso di questa settimana verranno attivati su tutto il territorio, compresi i due ospedali della Fiera di Milano e di Bergamo, dai 100 ai 150 posti letto di terapia intensiva», spiega. «Quello che è davvero complicato è trovare il personale per gestire le nuove degenze. Ma si stanno raccogliendo volontari dagli ospedali più piccoli per garantire l' apertura di un certo numero di letti a una rapidità ragionevole».

 

I due hub della Fiera di Milano e di Bergamo sono l' arma in più di Regione Lombardia per la seconda ondata. Ma nell' ospedale milanese - che a regime arriva fino a 221 posti letto di Rianimazione - attualmente sono ospitati 20 pazienti. Mentre nella struttura di Bergamo, costruita grazie agli Alpini con 48 posti letto, non c' è ad oggi alcun paziente.

ospedale san marino

 

A Milano sono il Niguarda e il Policlinico quelli più sotto pressione: nel primo ci sono 300 ospedalizzati Covid19 di cui 29 in Rianimazione. Spiegano da Niguarda: «A marzo siamo riusciti ad attivare fino a 400 posti in tutto, ma con l' ospedale chiuso al resto delle attività.

Ogni giorno lo sforzo che facciamo è quello di continuare a convertire posti letto, ma certamente il rischio è quello della saturazione».

 

CORONAVIRUS - OSPEDALE

Al Policlinico invece ci sono 280 sintomatici ricoverati e di questi 14 in terapia intensiva. In città ieri intanto è stato aperto il primo Covid Hotel della seconda ondata per ospitare i positivi asintomatici e domani sarà aperto il secondo, per un totale tra le due strutture di circa 160 posti letto.

Ultimi Dagoreport

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”