vaccino anziani

HA RAGIONE DRAGHI A PRETENDERE LA VACCINAZIONE DEGLI ANZIANI: A 100 GIORNI DAL “VACCINE DAY” IN ITALIA APPENA IL 18,2 PER CENTO DEI SETTANTENNI ITALIANI HA RICEVUTO LA PRIMA DOSE DEL VACCINO E SOLO IL 67,5 DEGLI OTTANTENNI - LA GIUSTIFICAZIONE DELLA CARENZA DELLE DOSI NON REGGE PERCHÉ NEL FRATTEMPO SONO STATI VACCINATE CON PERCENTUALI PIÙ ALTE CLASSI DI ETÀ PIÙ GIOVANI - BENE LAZIO, VENETO, EMILIA ROMAGNA - IN RITARDO TOSCANA, CALABRIA E PUGLIA

Mauro Evangelisti Diodato Pirone per “il Messaggero”

 

coronavirus vaccino anziani 2

Se conta il principio che riapre chi ha protetto gli anziani, Lazio, Veneto, Emilia-Romagna, Trento e Bolzano hanno le carte in regola per ripartire. Al contrario Calabria, Toscana, Puglia e, per i settantenni, anche la Lombardia rischiando di restare al palo. Oggi il generale Figliuolo, commissario per l' emergenza, emanerà una direttiva che, finalmente, imporrà alle Regioni di concentrarsi sulla vaccinazione delle classi d' età più a rischio. A 100 giorni dal vaccine day in Italia appena il 18,2 per cento dei settantenni italiani ha ricevuto la prima dose del vaccino e solo il 67,5 degli ottantenni.

 

coronavirus vaccino anziani

La giustificazione della carenza delle dosi non regge perché nel frattempo sono stati vaccinate con percentuali più alte classi di età più giovani, in cui il tasso di letalità è molto più basso di quello dei settantenni (sopra il 9 per cento) e degli ottantenni (20 per cento).

 

MONITO

Per questo è arrivato il richiamo del premier Draghi: «Bisogna proteggere le categorie più fragili, le Regioni che raggiungeranno questo obiettivo potranno aprire prima». Sembrava scontato che tra un settantenne che rischia moltissimo se viene contagiato e un venticinquenne o un trentacinquenne (tasso di letalità dello 0,012 per cento a quest' età) si decidesse di vaccinare il primo. Ma questo non è successo: tra i 20 e i 39 anni hanno ricevuto almeno una dose 1,7 milioni di italiani, tra i 70 e i 79 solo 1,2 milioni.

 

VACCINI GIOVANI E ANZIANI

E tra le Regioni c' è chi ha più responsabilità nella scarsa protezione dei nonni anche perché alcune amministrazioni, soprattutto del Nord, hanno avuto più vaccini delle altre perché con una percentuale di anziani più alta delle media italiana.

 

Ad oggi rischiano di non riaprire soprattutto cinque Regioni: la Calabria che per le classi di età 70-79 anni, 80-89 e over 90 è ferma rispettivamente al 9,9, 54,6 e 52,2 per cento; la Puglia che ha trascurato i settantenni (solo il 3,2 per cento ha ricevuto almeno una dose) anche se ha programmato di vaccinarli tutti assieme a giorni; la Sicilia è la Regione che ha vaccinato meno gli ottantenni, appena il 48,9 per cento, ma è pessimo anche il dato della Toscana (50,5 per cento) che però ha fatto bene per i novantenni e della Liguria (56).

il vaccino covid a silvio garattini

 

Se ci limitiamo ai soli settantenni (ricordiamolo di nuovo, tasso di letalità sopra il 9 per cento), hanno percentuali ingiustificabili la Lombardia (5,2 per cento), l' Umbria (4,8) e l' Abruzzo (9,6). Discorso differente per la Basilicata: molto male la copertura dei settantenni (2,6 per cento), ma si sta viaggiando veloci per gli over 80, con il dato migliore d' Italia.

 

ESEMPI POSITIVI

Quali sono le Regioni invece che, in base al principio della protezione dei più fragili, possono riaprire? I dati più equilibrati sono quelli del Lazio, dell' Emilia-Romagna e del Veneto. Partiamo dal Lazio: siamo a buon punto con gli over 80 e gli over 90 (sopra al 70 per cento) ma al contempo c' è uno dei dati più alti in Italia per protezione dei settantenni (26,8).

 

Vaccini Covid

Simile la strategia dell' Emilia-Romagna, sopra al 70 per cento per gli over 80 e già al 22 per i settantenni. Il Veneto ha protetto bene i suoi anziani, al 78,5 per cento per gli ottantenni, ma con il dato più alto in Italia di prime dosi ai settantenni, 32,5 per cento. Bene anche Trento e Bolzano.

 

Ma cosa dirà la direttiva del generale Figliuolo? Prima di tutto preciserà quale tipo di vaccino somministrare in base alle classi di età e spiegherà che bisogna raggiungere tutti i nonni in fretta. Il principio che sarà ribadito - per quanto sembri scontato - è che gli anziani devono avere la precedenza, in modo da raggiungere quanto meno tra «gli over 75» (per citare la fascia indicata da Draghi) almeno l' 80 per cento vaccinato. Siamo ancora molto lontani da quell' obiettivo.

Vaccini covid

 

E ieri a Oristano, in Sardegna, 15 operatori sanitari sono stati indagati dalla procura perché sono sospettati di aver vaccinato parenti e amici senza che ne avessero diritto. Nel frattempo in Sardegna solo l' 11 per cento dei settantenni ha ricevuto la prima dose.

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."