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UN INCENDIO NELLA PANZA – ALZI LA MANO CHI NON HA MAI SOFFERTO DI GASTRITE: IL DISTURBO DERIVA DALL’INFIAMMAZIONE DELLA PARETE DELLO STOMACO E PUÒ ESSERE CAUSATA DA UN BATTERIO O DALL’ASSUNZIONE DI FARMACI – MA OCCHIO ANCHE AL FUMO, ALL’ECCESSO DI ALCOL, ALLALIMENTAZIONE SQUILIBRATA RICCA DI CIBI TROPPO GRASSI E ALLO STRESS – I CONSIGLI UTILI PER PREVENIRLA: MANGIARE LENTAMENTE E…

Antonella Sparvoli per "www.corriere.it"

 

Può essere acuta o cronica

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La gastrite è un’infiammazione della parete interna dello stomaco. Può essere acuta, con sintomi che compaiono all’improvviso, o cronica, quando si sviluppa lentamente e perdura nel tempo.

 

La barriera difensiva si indebolisce

La gastrite si instaura quando, per diversi motivi, la barriera difensiva dello stomaco si indebolisce, permettendo così agli acidi dei succhi gastrici di raggiungere la sua parete (mucosa) e infiammarla. Ecco le alterazioni a cui va incontro la mucosa: muco ridotto, difese impoverite, cellule della parete gastrica danneggiate.

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Le cause: Helicobacter pylori, farmaci, cattive abitudini

In circa la metà dei casi la gastrite è causata dall’Helicobacter pylori, un batterio che si insinua sotto il tappeto mucoso che riveste lo stomaco e lo danneggia.

La gastrite può essere causata anche dall’uso eccessivo di farmaci antifiammatori non steroidei (Fans) e dall’assunzione della cardioaspirina.

 

Il fumo, l’eccesso di alcol e un’alimentazione squilibrata ricca di cibi troppo grassi, insieme allo stress, sono tutti fattori che possono irritare lo stomaco e favorire la gastrite.

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I sintomi: dolore e bruciore

I sintomi più tipici della gastrite sono: dolore e bruciore allo stomaco, che tendono a diminuire con l’assunzione di cibo; sensazione di pienezza dopo aver mangiato; talvolta nausea e vomito. In alcuni casi la gastrite può non dare disturbi.

 

Come si fa la diagnosi

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In presenza di disturbi sospetti, occorre capire se possono essere legati alla presenza dell’Helicobacter pylori e il modo più semplice per farlo è con il test del respiro o quello sulle feci. In casi selezionati è utile eseguire una gastroscopia, associata alla biopsia di alcuni frammenti della mucosa gastrica. Questa indagine consente anche di verificare la presenza dell’Helicobacter, di differenziare le diverse forme di gastrite nonché di rilevare eventuali ulcere.

 

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Le possibili cure

Il trattamento della gastrite si basa sull’assunzione di farmaci che inibiscono la secrezione gastrica (inibitori della pompa protonica). Gli inibitori della pompa protonica vanno presi per almeno otto settimane per avere benefici tangibili, ma il trattamento può essere protratto, a seconda di come risponde il singolo paziente.

 

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Se la gastrite è legata all’infezione da Helicobacter pylori, occorre instaurare una terapia adeguata che prevede un cocktail di antibiotici, per almeno 10-14 giorni.

La gastrite non va mai trascurata perché, se non la si cura in modo adeguato, si corre il rischio di sviluppare ulcere peptiche che, a loro volta, in rari casi, possono degenerare nel tumore allo stomaco.

 

I consigli per prevenirla

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1) Non abusare di farmaci antinfiammatori non steroidei;

2) utilizzare farmaci gastroprotettori se si è in terapia con la cardioaspirina;

3) mangiare lentamente, perché una corretta masticazione rende più agevole la digestione e riduce i tempi di permanenza gastrica del cibo;

 

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4) evitare pasti abbondanti e fare uno spuntino a metà mattina e uno nel pomeriggio per tamponare l’acidità dello stomaco ed evitare che questa salga troppo a causa del digiuno prolungato;

 

5) cercare di evitare gli alimenti che favoriscono i sintomi gastrici, tra cui caffè, cioccolata, bevande gassate, liquidi troppo caldi, formaggi fermentati, insaccati;

6) tra i metodi di cottura, escludere la frittura perché peggiora l’infiammazione della mucosa e rallenta lo svuotamento dello stomaco.

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