transessuali dominazione fetish

ITALIANI POPOLO DI SANTI, POETI E TRANS - A QUASI 90 ANNI DALLA PRIMA OPERAZIONE CON CUI LILI ELBE DA UOMO È DIVENTATA DONNA IN DANIMARCA, SONO CIRCA DIECI AL MESE LE PERSONE CHE IN ITALIA SI SOTTOPONGONO A INTERVENTI CHIRURGICI PER LA RIASSEGNAZIONE DEL GENERE NEI CINQUE CENTRI PUBBLICI SPECIALIZZATI CON IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, QUINDI PAGANDO SOLO IL TICKET PER LE VISITE – LE OPERAZIONI PIÙ DIFFICILI SONO QUELLE DI…

Lara Loreti per “la Stampa”

 

disforia di genere 9

Cambiare genere sessuale, per Maria Stefania Migliore, è stato «come fare bungee jumping». Emozione fortissima. «La sera prima dell' intervento ero molto nervosa: ho mandato mia madre a casa, ho preso delle gocce calmanti, musica nelle orecchie e mi sono addormentata. Poi è stato tutto in discesa». Siciliana, direttrice artistica in un centro di consulenza di immagine a Palermo, Maria Stefania descrive così il suo passaggio da uomo a donna.

 

disforia di genere 11

A 24 anni, si è operata dopo 7 di terapia ormonale: «È stato come tuffarsi da un trampolino altissimo - racconta -. Sono dolori di vita, tipo diventare madre: soffri, ma dopo provi una gioia immensa».

 

A quasi 90 anni dalla prima operazione con cui Lili Elbe da uomo è diventata donna in Danimarca, sono circa un centinaio all' anno le persone che in Italia si sottopongono a interventi chirurgici per la riassegnazione del genere, in centri pubblici specializzati, con il Servizio sanitario nazionale, quindi pagando solo il ticket per le visite: operazioni che vanno dall' adeguamento del torace alla chirurgia dei genitali. Hanno dai 17 ai 60 anni. E sono in aumento.

 

disforia di genere 6

Negli ultimi tre anni c' è stata una crescita esponenziale delle domande e degli interventi, con un exploit delle donne che decidono di diventare uomo: se fino a qualche anno fa erano due su dieci, oggi siamo quasi alla parità. E decine di persone sono in attesa di essere operate: solo a Pisa ce ne sono 150 che aspettano.

 

Cresce anche il numero dei minori che intraprende il percorso di transizione, con il placet dei genitori. E c' è stata un' evoluzione sul fronte giuridico. Fino a 4 anni fa per modificare i connotati sulla carta di identità - materia disciplinata dalla legge 164 del 1982 - bisognava operarsi.

Ora non c' è più l' obbligo, come sancito da una sentenza della Corte costituzionale del 2015.

 

disforia di genere 4

Inoltre, dalla scorsa estate la disforia di genere, ossia il disagio legato al non riconoscersi nel proprio corpo, non è più considerato dall' Organizzazione mondiale della sanità un disturbo psichico, ma una condizione sessuale.

 

disforia di genere 2

I dati e il fenomeno Nell' ultimo anno circa 120 persone si sono sottoposte a interventi di riassegnazione di genere nei cinque ospedali pubblici italiani specializzati in materia, individuati dalla Sicpre, la Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica che segue da vicino il fenomeno con i suoi specialisti. Si tratta del Cidigem, Centro interdipartimentale disforia di genere alle Molinette di Torino; Cattinara Asuits, Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste; Azienda ospedaliera universitaria di Pisa in tandem col Careggi di Firenze; San Camillo di Roma e Paolo Giaccone di Palermo.

 

disforia di genere 12

Il bisturi arriva dopo un percorso di almeno due anni in cui il paziente (o la paziente) è seguito da un pool di psicologi, psichiatri, urologi o ginecologi, endocrinologi e chirurghi plastici che dovrà accertare che la persona in questione vive uno stato di disforia di genere. Con i certificati medici, il paziente potrà recarsi dal giudice per ottenere la sentenza di via libera alla riassegnazione del genere, con la conseguente modifica anagrafica.

disforia di genere 5

 

Gli interventi più complessi per diventare donna sono l' eliminazione del pene (penectomia) e la ricostruzione della vagina (vaginoplastica). In un momento successivo si può valutare se ingrandire il seno e fare altri ritocchi per femminilizzare voce e volto. Per chi vuole diventare uomo, invece, il primo intervento a cui sottoporsi è la riduzione del seno a cui può aggiungersi - ma c' è chi effettua gli interventi in contemporanea - l' asportazione di utero e ovaie. Segue la metoidioplastica, che permette di trasformare il clitoride in un piccolo pene funzionale per urinare.

 

disforia di genere 10

C' è poi la falloplastica, operazione molto più delicata: è l' impianto sul clitoride di una protesi del pene fatta con un lembo dell' avambraccio che consente di avere un' erezione, per una vita sessuale attiva. Il 60% dei pazienti che si rivolge a centri pubblici chiede di diventare donna, il restante 40% vuole modificare il genere in uomo.

disforia di genere 1

 

Donna vs uomo «Negli ultimi 5 anni - dice Regina Satariano, responsabile del consultorio transgenere in Toscana e vicepresidente dell' Onig, l' Osservatorio nazionale sull' identità di genere guidato dal professor Paolo Valerio - c' è stato un boom di donne determinate a diventare uomo: in Toscana la percentuale si è invertita, ora sono 7 su 3. E tale dato incide anche a livello nazionale dove ormai c' è una situazione quasi di parità». Boom di donne che chiedono di diventare uomini anche a Torino, Trieste e Pisa. A Palermo, invece, la proporzione è ancora capovolta.

DISFORIA DI GENERE

 

Lo spiega Adriana Cordova, già presidente Sicpre, direttrice del reparto di chirurgia plastica a Palermo: «Il 90% delle persone che si rivolge a noi sono uomini in partenza. Anche padri di famiglia 50enni. La maggior parte ha un' istruzione di scuola media; chi ha maggiori possibilità economiche si opera all' estero per poi fare i ritocchi in Italia». Il centro che fa più interventi è quello di Pisa.

 

«Nel 2011, quando abbiamo iniziato, facevamo 6 operazioni all' anno, oggi sfioriamo le 60 - spiega Girolamo Morelli, urologo di fama internazionale - con 4 sedute a Pisa e due a Firenze. La fascia più rappresentativa sono i 20-30enni. E vengono da noi anche molti adolescenti con i genitori».

 

DISFORIA DI GENERE

I minori Uno dei centri più attenti ai minori è quello di Torino, dove nel 2012, grazie alla collaborazione del Cidigem con la Neuropsichiatria infantile dell' ospedale Regina Margherita, è iniziata la presa in carico di ragazzi in età evolutiva. «In sei anni sono stati seguiti 122 minori - spiega Giovanna Motta, endocrinologa nello staff del professor Ezio Ghigo al Cidigem - Dietro c' è una grossa sofferenza: ci sono casi di autolesionismo, minacce di suicidi, ragazzi che lasciano la scuola.

 

DISFORIA DI GENERE

È un dolore che si percepisce. La disforia può esordire già in età prescolare-scolare, e ha esiti clinici diversi. Il tasso di persistenza dall' età infantile all' adolescenza varia dal 12 al 27%. Al contrario, quando il disagio si manifesta più avanti, in pubertà, raramente sparisce, anzi persiste in età adulta». Essenziale quindi non sottovalutare i segnali del disagio sin da piccoli.

 

disforia di genere 7

Complicazioni post intervento La delicatezza delle operazioni, in particolare vaginoplastiche e falloplastiche, comporta un margine di rischio legato alla buona riuscita degli interventi. Non a caso gli specialisti italiani si aggiornano nei centri europei più all' avanguardia quali Belgrado, Londra e Gand, oltre che in Thailandia. «C' è una piccola percentuale di complicazioni, un 10% - spiega l' urologo Morelli - Il rischio nelle nuove donne è che la cavità vaginale si richiuda.

la trans guendalina rodriguez 4

 

Per questo a Pisa e Firenze pratichiamo la tecnica della colonvaginoplastica, usiamo cioè un' ansa del colon invece della pelle dello scroto e del pene. Così facendo, riusciamo a dare alla nuova vagina 15 anziché 12 centimetri di profondità e una maggiore elasticità». Complessa è anche la falloplastica, che a volte può causare un rigetto o infezioni. «I casi gravi di rigetto sono 2-3%», spiega Cordova.

 

trans

«È importante che le Regioni capiscano il valore di avere équipe specializzate nel dare una risposta a chi chiede la riassegnazione del genere, e il Piemonte da questo punto di vista è avanti - nota l' endocrinologa Giovanna Motta - Spesso ci ritroviamo a dover intervenire su pazienti che hanno fatto interventi in ospedali non specializzati e che hanno avuto problemi enormi. È invece essenziale rivolgersi a un centro competente». Oggi il paziente nella scelta è aiutato anche da social e forum in cui confrontarsi e postare foto dei risultati post-operatori.

LA TRANS E IL RAGAZZO

 

La sessualità cambia Ma cosa succede dopo gli interventi, quando inizia la nuova vita? Ci sono rischi di instabilità mentale? Risponde Chiara Crespi, psicologa clinica, esperta in sessuologia, del Cidigem di Torino: «Se le persone hanno fatto un buon percorso, la qualità della vita per loro migliora.

 

In caso contrario, si corre qualche rischio in più. Fondamentale è intraprendere un iter con professionisti formati che sappiano accompagnare la persona in ogni fase». Un aspetto importante è l' approccio alla nuova sessualità: «Molto dipende da come si viveva l' intimità prima del percorso di transizione.

trans al pride di roma (3)

 

Ci sono transgender che non riescono a spogliarsi davanti al partner - spiega la specialista - che superano questo freno dopo la terapia. Parlando in generale, dopo l' operazione si modifica la percezione del desiderio e del piacere, cambiamento che inizia con la cura degli ormoni durante la quale di solito le donne che diventano uomini dicono di avere più desiderio, mentre all' opposto si rileva un abbassamento della libido. In realtà si tratta di un cambio di forma. È quindi importante fare un lavoro sessuologico, partendo dall' autoerotismo, per sperimentarsi nella nuova fisicità».

 

L' Asuits di Trieste eccelle nella chirurgia plastica di mascolinizzazione del torace per chi diventa uomo. «A seconda del tipo di ghiandola mammaria ci sono due tipi di intervento - spiega Vittorio Ramella, chirurgo plastico a Trieste - Uno lascia più cicatrici e l' altro meno, è il corpo del paziente che determina la scelta. E molti fanno solo quell' operazione.

figli di trans 2

 

Non tutti hanno bisogno del fallo per sentirsi sereni, a molti basta mettersi una maglietta per andare in palestra o in spiaggia. Per questo ci sono persone che mantengono l' apparato esterno vaginale, togliendo utero e ovaie e adeguando il torace. Ognuno vive la sessualità in modo diverso».

 

C' è chi si pente? Le operazioni sono irreversibili. Il pentimento esiste, ma è raro. «Dal 2013 ad oggi a Palermo ho avuto un solo caso di un uomo di 30 anni che, una volta operato, mi ha detto avrebbe rivoluto il suo pene», dice Cordova. Ma è un' eccezione. «Una decisione del genere non è mai improvvisata - spiega la psicologa Crespi - E c' è chi aspetta per vergogna o perché vuole una famiglia, ma il desiderio di sentirsi se stessi è radicato».

trans

 

È una rinascita. E basta ascoltare Maria Stefania Migliore per convincersene: «Questi 5 anni sono stati bellissimi, non ho avuto problemi di pregiudizi, i miei e gli amici mi hanno sostenuto.

 

Sì, lo rifarei». Perché come diceva Kafka, "da un certo punto in avanti non c' è più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare".

la trans lesbica 7cambio di sessocambio sesso - transgenderla trans lesbica 8

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"