giorgio palÙ

“IN LOMBARDIA NESSUNO SI È RICORDATO LA LEZIONE DELLA SARS” – IL VIROLOGO GIORGIO PALÙ, RICHIAMATO IN SERVIZIO DA LUCA ZAIA: “IN VENETO I MEDICI HANNO FATTO FILTRO. TENENDO A CASA GLI ASINTOMATICI SI È EVITATO L’AFFOLLAMENTO DEGLI OSPEDALI, IN LOMBARDIA HANNO AGITO SULL'ONDA EMOTIVA, RICOVERANDO QUASI TUTTI. TUTTI DENTRO, INVECE DOVEVANO TENERNE FUORI IL PIÙ POSSIBILE” – “L’ESAME SIEROLOGICO È MOLTO IMPORTANTE, PERCHÉ A DIFFERENZA DEI BENEDETTI TAMPONI…”

 

 

 

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

GIORGIO PALÙ

«Siamo diventati un popolo di virologi, dove tutti parlano del virus. Peccato che in Italia, al contrario di Germania, Usa e altri, le ultime cattedre in virologia siano state assegnate nel 1982, e l' ultimo primariato risalga alla metà degli anni Novanta».

 

Giorgio Palù non dice che una di quelle cattedre fu la sua, così come fu lui l' ultimo primario in quella specialità. «Poi tutto venne incorporato in Microbiologia. Certo, anche i virus sono microbi, ma la microbiologia si occupa di batteri, protozoi, parassiti, funghi, e poi anche di virus.Adesso vediamo quanto ci sarebbe bisogno di una unica e specifica disciplina in questa materia così particolare».

 

LUCA ZAIA CON LA MASCHERINAtest rapido sangue

Tra i suoi studenti era celebre per la franchezza, dote che sembra aver conservato. Uno degli studiosi italiani più considerati all' estero. Docente emerito di microbiologia a Padova, professore di neuroscienze a Philadelphia, presidente uscente causa pensione della Società europea di virologia, richiamato in servizio da Luca Zaia che gli ha affidato gli studi per isolare e sequenziare il virus. «Lavoro a stretto contatto con Azienda Zero, la struttura che organizza il sistema epidemiologico regionale. E oggi cominciamo uno studio sulla siero-prevalenza molto importante».

brescia tamponi

 

Perché lo ritiene tale?

«I benedetti tamponi ci danno la misura dei casi incidenti, ovvero quanti casi abbiamo al giorno in un determinato periodo. La prevalenza, un dato statistico che si ottiene attraverso l' esame del sangue, ci mostra invece la distribuzione del virus e può fornirci informazioni fondamentali».

 

Quali?

analisi sangue coronavirus

«Incrociata con altri dati, può permetterci di capire se esiste una immunità specifica al virus, cosa che al momento nessuno sa, quanto può durare, e può darci indicazioni su come proteggerci dal contagio di ritorno, che in futuro diventerà non un problema, ma "il" problema».

 

Vi state portando avanti?

attilio fontana si mette la mascherina 1

«L' intenzione è quella. Ci servono, e parlo dell' Italia intera, dati che al momento non sono in nostro possesso. Dobbiamo mappare in fretta i soggetti asintomatici che sono o non sono venuti a contatto con il virus. In una fase di graduale ripresa delle attività, che spero venga presto, sono queste le cose da sapere, non altre».

 

Di coronavirus ci si riammala?

«Ci sono alcuni casi aneddotici di persone malate più volte. Ma non fanno statistica.

Però conosciamo la storia di questo virus».

luca zaia

 

Cosa potremmo imparare?

«Come la Mers e la Sars del 2012, e gli altri di quella famiglia che danno semplici bronchiti, si tratta di virus che mutano poco. Ma, per fare un esempio, capita di prendere il raffreddore più volte».

 

Quanto ci vorrà per avere una risposta?

«Dobbiamo attendere informazioni sulla variabilità della sequenza di questo specifico genoma. Al contrario di molti, non sono però pessimista. La Sars si è estinta in un anno, la Mers è ricomparsa in casi molto sporadici. Questo virus muta, ma poco».

test rapido sangue

 

Perché la Lombardia ha un tasso di mortalità che ha raggiunto anche il 14% mentre il Veneto è fisso sul 3,3%?

«Sono due regioni con una dimensione socio-morfologica molto diversa. Codogno e Lodi sono città dove si vive in condominio, Vo' Euganeo è un paesino sul Colli Euganei».

 

Esaurita la premessa?

«Il Veneto ha ancora una cultura e una tradizione della Sanità pubblica, con presidi diffusi sul territorio. La Lombardia, molto meno».

 

Sono stati fatti degli errori?

LUCA ZAIA E LE MASCHERINE

«Non sta a me dirlo. Ma in Lombardia hanno ricoverato quasi tutti, il 60% dei casi confermati, esaurendo presto i posti letto. Da noi, i medici di base e i Servizi d' igiene delle Asl hanno fatto filtro: solo il 20%. Tenendo a casa i positivi asintomatici si è evitato l' affollamento degli ospedali e la diffusione del contagio».

 

In Lombardia, invece?

CORONAVIRUS - BARE A BERGAMO

«Nessuno si è ricordato la lezione della Sars. Che è stato un virus nosocomiale, così come lo è il Covid-19. A diffusione ospedaliera. La scelta della Lombardia di trasferire i malati dall' ospedale di Codogno, che era il primo focolaio, ad altre strutture della regione, si è rivelata infelice».

 

Quanto?

«Molto. Perché ha esportato il contagio, senza per altro che venisse monitorato subito il personale medico. Hanno agito sull' onda emotiva. Tutti dentro. Invece dovevano tenerne fuori il più possibile. Qualcuno non ha capito che questa non è un' emergenza clinica e di assistenza ai malati, ma di sanità pubblica».

coronavirus terapia intensiva bergamo

 

attilio fontana si mette la mascherina 2

Ci spiega la differenza?

«Un nuovo virus, nei confronti del quale la popolazione è vergine, va affrontato in primo luogo con le misure preventive, con l' isolamento, bloccando il contagio. Non con l' automatismo Pronto soccorso-ricovero».

 

Una questione culturale?

«Anche. Una forma mentis . In Lombardia esiste da molti anni una sana competizione pubblico-privato. Dove si evince la maggiore efficienza di ognuno? Dalle persone accolte in Pronto soccorso. Ricoverando, si è voluto mostrare efficienza in ambito clinico. Ma così non si è fatto alcun argine al virus».

esercito a bergamo per portare via le bare 3il servizio di sky news dall'ospedale di bergamo

Ultimi Dagoreport

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA