francesco le foche

“TENIAMO LA SOGLIA ALTA CONTRO IL COVID PER ALMENO ALTRI SEI MESI” - L’IMMUNOLOGO FRANCESCO LE FOCHE SPIEGA QUEL CHE POTREBBE ACCADERE NEL SUO ARTICOLO PER DAGOSPIA: “IL VACCINO CI SALVERÀ DA QUESTA PANDEMIA MA DOBBIAMO METTERE A PUNTO UNA MACCHINA DA GUERRA PER LE VACCINAZIONI. SI TRATTA ORA DI SVILUPPARE UNA DECENTRALIZZAZIONE, COINVOLGENDO FORSE I MEDICI DI FAMIGLIA E LE ASL. TRA MARZO E LUGLIO DOVREMO AVER VACCINATO IL NUMERO DI PERSONE NECESSARIO ALL’IMMUNITÀ DI GREGGE”

Francesco Le Foche per Dagospia

 

Francesco Le Foche

Siamo entrati nella fase più delicata e decisiva della battaglia contro il Sars-Cov-2, il virus responsabile dell’infezione Covid-19. La scienza ha fatto ancora una volta il suo dovere, ci ha messo a disposizione in tempo record gli strumenti per vincere questa battaglia. La vinceremo, non ho dubbi, ma dipende esclusivamente da noi il prezzo da pagare: quante vite umane ancora, quanto disagio psichico ed economico da sopportare e come evitare che il disagio diventi una disfatta con ricadute inimmaginabili.

 

Ora sta a noi dimostrarci all’altezza della scienza. Quando dico noi, intendo tutta la collettività, nessuno escluso. Cittadini comuni, protagonisti della comunicazione, personale medico e sanitario, governanti. Questo è il momento in cui non possiamo sbagliare più nulla. Il nemico è temibile, va rispettato. Non alludo solo al virus in sé, ma anche alle sue riconoscibili conseguenze.

vaccino

 

Lo sfinimento di medici e infermieri, in trincea da troppo tempo, lo stato di crisi delle strutture sanitarie, le paure e i dubbi della gente. Sempre più disorientata dalla complessità delle regole, alla mercé di un’informazione caotica e frammentaria, dove le fake news sono un fattore destabilizzante. Più che mai in questi giorni, quando toccano il tema del vaccino con titoli e notizie spesso colpevolmente superficiali e non verificate.

 

Dobbiamo mettere in campo due condizioni fondamentali. La prima, tenere sotto controllo il territorio, dando la priorità ai comportamenti. Dobbiamo essere consapevoli che andrà tenuta alta la soglia dell’attenzione e della responsabilità per almeno altri sei mesi. La seconda, applicare quello che la scienza ci ha dato. La scienza ci ha dato i vaccini, noi dobbiamo avere la determinazione ma, soprattutto, l’organizzazione necessaria per tradurli nel più breve tempo possibile in un bene collettivo.

furgone vaccino

 

Dobbiamo mettere a punto una macchina da guerra per le vaccinazioni. Il vaccino ci salverà da questa pandemia. All’interno di Fort Apache è penetrato un messaggero amico che ci ha dato le informazioni per debellare il nemico che ci assedia. Tutte le forze necessarie, i linfociti e gli anticorpi necessari per sconfiggere il virus.  Da una parte c’è “l’umanità smarrita” narrata da Tucidite ai suoi tempi. Dall’altra c’è uno Stato che deve riuscire a sbrogliare il rebus della macchina organizzativa. Il caos e la stanchezza possono vanificare le conquiste della scienza. Dobbiamo fare un ultimo sforzo, non abbassare la guardia, ora che ci sono le premesse della vittoria.

MILITARI VACCINO

 

Tutte le nazioni europee stanno testimoniando significative difficoltà in questo senso. Con tutte le sue problematiche, l’Italia è comunque al secondo posto, se non al primo, nella efficacia della campagna vaccinale. Si tratta ora di sviluppare una decentralizzazione, coinvolgendo forse i medici di famiglia e le Asl. Dobbiamo studiare una distribuzione capillare dei vaccini. Il virus va contrastato a zona, combattuto nel territorio e nel tempo, anticipando le sue mosse, la sua tendenza a modificarsi rispetto alle risposte del sistema immunitario.

FRANCESCO LE FOCHE

 

La battaglia è ancora dura, i contagi restano alti, le strutture ospedaliere soffrono, gli operatori sanitari sono allo stremo, pur sostenuti dalla grande forza interiore. Non dobbiamo mollare proprio adesso. Non cedere al disorientamento. Gli obiettivi sono chiari, ridurre il numero dei contagi e sviluppare al massimo le potenzialità vaccinali. Tra marzo e luglio dovremo aver vaccinato il numero di persone necessario all’immunità di gregge. Aspettiamo a giorni l’arrivo del vaccino Moderna, il secondo approvato dall’Ema, secondo gli standard previsti dall’Unione Europea ed a fine mese speriamo nell'approvazione del vaccino Astra Zeneca.

 

domenico arcuri

Questo aiuterà il raggiungimento dell’obiettivo. Efficienza uguale velocità.  La velocità è fondamentale per due motivi. Mettere al sicuro il prima possibile le persone più fragili e quelle a rischio. Gli ospedali devono diventare quanto prima Covid-free. Dopo di che, dovremo attivarci tutti, con l’esempio e con le parole a moderare l’angoscia immotivata e smascherare i falsi allarmismi che incrementano il disconfort della gente.

 

È la norma che il virus muti per adattarsi al sistema immunitario. Niente di nuovo o di inaspettato. Parlo della cosiddetta variante inglese e di quella sud-africana. Disporci a vincere il prima possibile la battaglia significa anche schierarci tutti per una comunicazione scientificamente corretta, difendere un’umanità che non sa più districarsi nel caos delle regole e nella nebbia dell’inquinamento informativo, in cui è sempre più difficile distinguere il vero dal falso.

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."