MENO MALE CHE REMUZZI C’È – IN LODE DEL DIRETTORE DELL’ISTITUTO MARIO NEGRI, CHE DUE MESI FA AVEVA PREVISTO CHE IL VIRUS A METÀ MAGGIO AVREBBE RIDOTTO LA PROPRIA POTENZA, AL CONTRARIO DEI VIROLOGI DA SALOTTO TV - SENALDI: “OGGI AFFERMA CHE NON CI SONO RAGIONI PER MANTENERE LE SCUOLE CHIUSE E I GUANTI NON CI SERVONO. BUONE NOTIZIE CHE IL GOVERNO PRENDE CON LE PINZE, ANCHE SE L’EMERGENZA NON C’È PIÙ”

Pietro Senaldi per “Libero quotidiano”

 

GIUSEPPE REMUZZII VIROLOGI

La pandemia è stata affrontata da due tipi di scienziati, quelli da salotto televisivo e quelli da corsia ospedaliera. I primi sono adorati da Conte. All' inizio, quando il virus si poteva contenere, hanno minimizzato. Seguendo i loro consigli, il premier ancora a febbraio diceva che non c' era nulla di cui preoccuparsi perché l' Italia era «prontissima» e mezza maggioranza girava il Nord per aperitivi in cerca di cinesi da abbracciare. Adesso questi cervelloni frenano sulle riaperture, impongono alle imprese per ripartire regole al limite della follia e si rifugiano sotto le coperte, in attesa della seconda ondata, tra cinque mesi.

 

GIUSEPPE REMUZZI

Per tutta l' emergenza, hanno cercato di tenersi il più possibile lontano dagli ospedali, per dare il buon esempio nella fuga dal contagio. Si documentavano leggendo Manzoni e Camus o seguendo appassionatamente i talkshow e le conferenze di Palazzo Chigi.

 

I VIROLOGI

Il secondo tipo di medico è quello che ha fatto carriera in ospedale e non nelle organizzazioni sanitarie internazionali e ha affrontato il Covid-19 nelle sale di terapia intensiva, incontrando i malati anziché i giornalisti e i politici e concedendo interviste rare ai quotidiani, solo quando aveva qualcosa da comunicare.

GIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINO

 

Si tratta di uomini che hanno affrontato il virus senza paura e mettendo in pericolo la propria vita. Scienziati consapevoli che quello con il Covid-19 era un duello mortale, dove ne sarebbe restato in piedi solo uno. È stata una lotta contro la sorte e il tempo, e soprattutto contro un nemico del quale non si sapeva nulla, perciò difficile da battere. Per vincerlo, bisognava esporsi e rischiare del proprio.

 

GIUSEPPE REMUZZI

LA PREVISIONE

Campione di questa categoria è il direttore dell' Istituto Farmacologico Mario Negri, Beppe Remuzzi, considerato uno dei migliori ricercatori italiani. Docente di Nefrologia in diverse università, di casa nostra ma anche statunitensi e britanniche, ha 71 anni, compiuti in ospedale, proprio nei giorni del picco dei morti. Quando Libero lo intervistò, due mesi fa, lo scienziato aveva previsto che a metà maggio il virus avrebbe ridotto la propria potenza in maniera considerevole e che a giugno i contagi sarebbero terminati. Previsioni che nell' infuriare della tormenta parevano azzardate e che oggi suonano profetiche. Ciò che sembrava esagerato, si è dimostrato misurato.

 

NO ALLA POLITICA

conte meme

Un' altra cosa che Remuzzi ci confidò è che «bisogna separare la politica dalla scienza perché, se si mescolano, viene fuori un disastro». È esattamente quanto non è accaduto in Italia, dove accanto a Conte è fiorita una genìa di medici che si improvvisano politici, sociologi e divulgatori. Risultato: standoli a sentire, gli italiani non hanno capito nulla del Covid-19, si muovono secondo nozioni orecchiate e sensazioni condizionate dalla paura. Proprio come il governo, che non ascolta chi combatte il virus sul fronte e pende dalle labbra di medici da scrivania.

conte meme

 

Oggi Remuzzi afferma che «da dieci giorni nessuno viene più ricoverato con difficoltà respiratorie, il virus non è più in grado di produrre la polmonite interstiziale, non ci sono ragioni per mantenere le scuole chiuse e i guanti non ci servono».

 

Buone notizie che il governo prende con le pinze, anche se l' emergenza nelle sale di rianimazione non c' è più da oltre un mese. Quando i medici, accerchiati dai pazienti, lanciavano gli allarmi, Conte si faceva forte della loro disperazione per imporre chiusure totali. Ora che dalle corsie ospedaliere giungono buone notizie, il refrain del Palazzo è che la scienza dev' essere sottomessa alla politica, unica abilitata a decidere. Cambiano i tempi, ma che il contagio sia al picco, balli sul plateau o sia pressoché zero, Remuzzi il destino l' ha scritto nel nome: deve remare, meglio se in silenzio, e togliere le castagne dal fuoco a chi è meno competente di lui. Se poi si azzarda a tirare fuori qualche studio che obbliga i medici di palazzo a studiare e riflettere, o peggio che ne ridimensiona l' importanza, le sue parole tendono a essere ignorate.

 

GIUSEPPE REMUZZI

Nei mesi della pandemia, lo scienziato ha mappato i malati. Dispone di un archivio dei decessi in grado di fotografare perfettamente i soggetti più a rischio di mortalità. In base al gruppo sanguigno, al sesso, alle caratteristiche genetiche, agli stili di vita e perfino all' area di provenienza. Ma guai a tirarlo fuori: si scoprirebbe che gli uomini sono diversi e che non devono comportarsi tutti allo stesso modo come dei pecoroni.

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…