italia rossa gialla arancione

OCCHIO, CHE CI RICHIUDONO - ABRUZZO, SICILIA, MARCHE E CAMPANIA RISCHIANO DI TORNARE IN ZONA GIALLA: SONO VICINE AI 50 CASI OGNI 100MILA ABITANTI - CRESCONO I CONTAGI IN SARDEGNA, VENETO E SICILIA - AD AGOSTO POTREBBE PORTARCI NUOVE RESTRIZIONI, IN VARIE PARTI DI ITALIA, SE NON SARANNO CAMBIATI I PARAMETRI - LA SARDEGNA CHIEDE UN REGIME SPECIALE: "DA NOI IN ESTATE OLTRE UN MILIONE DI PERSONE IN PIÙ, NE VA TENUTO CONTO..."

Mauro Evangelisti per "il Messaggero"

 

ROBERTO SPERANZA

Il governo apre a una trattativa per la modifica dei parametri che determinano i colori delle Regioni, anche se il ministro della Salute, Roberto Speranza, frena poiché comunque le limitazioni previste in fascia gialla non rappresentano un grande sacrificio. Nell'ultimo report dell'Istituto superiore di Sanità (diffuso venerdì scorso) c'erano quattro regioni con più di 15 casi ogni 100mila abitanti su base settimanale, dunque più vicine a superare, nel giro di un mese, il fatidico traguardo di 50 che comporta il passaggio in fascia gialla, con una serie di limitazioni: Abruzzo, Sicilia, Marche e Campania.

 

GIOVANNI TOTI

Negli ultimi giorni, però, altre due regioni si sono avvicinate a questo traguardo parziale di 15 casi e sono la Sardegna (21) e Veneto (19), mentre la Sicilia è già a 25. Le Marche hanno avuto una lieve flessione. Tra le grandi Regioni il Lazio nell'ultimo report era a 10,3 ma negli ultimi giorni ha avuto un rialzo.

 

In sintesi: agosto potrebbe portarci nuove restrizioni, in varie parti di Italia, se non saranno cambiati i parametri. Manuela Lanzarini, assessore alla Sanità del Veneto, spiega: «Noi abbiamo deciso di fare una politica molto aggressiva di ricerca del virus con un numero molto elevato di tamponi. Meglio registrare più casi oggi, arginando però subito la circolazione».

MARCO MARSILIO

 

CRESCITA Ieri il Veneto ha segnato 254 nuovi casi su un totale di 1.534 in Italia, il numero più alto di tutte le Regioni, sia pure con 26.017 test (solo la Lombardia ne ha eseguiti di più). Assessore, sa che così presto sarete in fascia gialla? «Noi pensiamo che i parametri attuali vadano modificati, c'è una commissione già al lavoro nell'ambito della conferenza delle Regioni e il lavoro è già in fase avanzata». Il governatore della Lombardia, Attilio Fonana, ha detto che la revisione dei parametri «è all'ordine del giorno di una riunione a un tavolo tra regioni, Istituto Superiore della Sanità e ministero».

 

E ripete anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti: «Chiederemo al Governo di cambiare i parametri per calcolare la circolazione del Coronavirus nel nostro Paese. Alla luce della nuova situazione che si è venuta a creare e considerato che gran parte della popolazione sta aderendo alla campagna vaccinale non ha più senso calcolare l'Rt in base ai contagi ma dovremmo attenerci ai dati della pressione ospedaliera, quindi calcolare i parametri di rischio in base ad un Rt ospedaliero». Marco Marsilio (Abruzzo) taglia corto: «L'ho già detto i parametri vanno rivisti».

PIERLUIGI LOPALCO

 

Francesco Acquaroli, presidente delle Marche, dice invece: «Nessun allarmismo, siamo lontani dalla fascia gialla». A favore della modifica dei parametri si erano schierate anche regioni di centrosinistra, a partire dagli assessori alla Salute Alessio D'Amato (Lazio) e Pier Luigi Lopalco (Puglia) e Raffaele Donini (Emilia-Romagna, che è anche a capo della commissione salute in seno alla Conferenza Stato-Regioni).

 

alessio d'amato

ESTATE Tutti più o meno dicono: chiudere perché i casi aumentano quando gli ospedali non sono in sofferenza, sarebbe sbagliato, ciò che serve oggi è accelerare sulle vaccinazioni e convincere anche gli indecisi. Una delle Regioni che ha visto un incremento dell'incidenza è la Sardegna. Spiega l'assessore alla Sanità, Mario Nieddu: «Non ha senso applicare ancora i vecchi parametri sui colori. Noi oggi dobbiamo guardare all'impatto sulle strutture sanitarie, facendo riferimento all'Rt ospedaliero perché le vaccinazioni hanno modificato lo scenario.

 

attilio fontana col pallottoliere dopo i conti sbagliati sui casi covid in lombardia

Per noi in Sardegna c'è un problema ulteriore: in estate se si deve calcolare l'incidenza sul numero di abitanti non si può prendere come riferimento il dato ufficiale di 1,6 milioni, perché con le ferie c'è un incremento di almeno 1 milione di persone. Diciamo le cose come stanno: in luglio e agosto vi sono Regioni come la Sardegna che si riempiono, altre come la Lombardia che si svuotano».

 

Anche dalla Lombardia, la Regione che dopo il Veneto ieri ha registrato più casi positivi ma che comunque è ancora distante dal famoso limite di 50 casi ogni centomila abitanti su base settimanale, il governatore Attilio Fontana ribadisce la necessità di rivedere il sistema: «Penso che sia necessario procedere ad una rivalutazione dei parametri dell'indice Rt. Anche di fronte all'aumento degli indici di contagio, c'è una riduzione o un non aumento dell'ospedalizzazione, sia nei reparti ordinari che in quelli di terapia intensiva».

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."