OGGI RIPARTE LA SCUOLA IN 13 REGIONI E COME AL SOLITO È TUTTA UNA QUESTIONE DI SOLDI, INVENTIVA O CULO - A MILANO C'È UNA SCUOLA CON I DEPURATORI CHE NEUTRALIZZANO IL COVID NELL'ARIA: INVECE DI BUTTARE TRE MILIARDI NEI BANCHI SINGOLI, NON SI POTEVANO INVESTIRE IN QUESTI STRUMENTI? - A ROMA, POVERI MA COL SOLE, CLASSI ALL'APERTO - A FIRENZE BANCHI MONOPOSTO, MASCHERINE, BOTTIGLIETTE PERSONALI RICARICABILI CON IL GEL DELLA SCUOLA, PLEXIGLAS ALLA CATTEDRA, TERMOSCANNER, LAVAGNE ELETTRONICHE

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Dal ''Corriere della Sera''

 

come ripartono le scuole nell era del coronavirus 4 come ripartono le scuole nell era del coronavirus 4

MILANO

IN CLASSE CON IL DEPURATORE CHE NEUTRALIZZA IL COVID

 

Un depuratore che abbatte la carica infettiva del Covid e misura l' inqui-namento all' interno delle classi. Gli studenti dell' Istituto Schiaparelli-Gramsci (Liceo e Itis) di Milano, troveranno oggi, in tutte le aule, degli speciali filtri in grado di ridurre la carica infettante del coronavirus del 98,2% dopo soli 10 minuti. I depuratori sono stati forniti da NanoHub, la startup che ha brevettato la tecnologia di filtraggio (testata all' ospedale San Raffaele specifi-camente per il ceppo virale Sars-CoV-2), e da Dto, nell' ambito di un progetto pilota avviato da Città Metropolitana. La sperimentazione durerà un anno, è gratuita per istituto e ente, e in base ai risultati (e a eventuali finanziamenti) potrà successivamente essere estesa ad altre scuole. (Giovanna Maria Fagnani)

 

come ripartono le scuole nell era del coronavirus 2 come ripartono le scuole nell era del coronavirus 2

TORINO

I TOTEM CHE CONTROLLANO TEMPERATURA E MASCHERINA

 

Tutto è stato deciso mesi fa. Oggi l' Isti-tuto tecnico aeronautico «Grassi» di Torino riapre con quattro postazioni per la rilevazione automatica della tempe-ratura all' ingresso. Tre file per gli studenti, una per i docenti. Una scelta operata ben prima che il presidente della Regione Al-berto Cirio raccomandasse la misurazione della temperatura a scuola o in alternativa l' autocertificazione obbligatoria. Con il finanziamento del Miur, l' istituto ha acqui-stato 4 totem per circa 10 mila euro.

«Quando lo studente si avvicina per igie-nizzarsi le mani, viene verificata la tempe-ratura e il corretto posizionamento della mascherina - spiega la preside Patrizia Chiesa Abbiati -. Se qualcosa non va, compare un allarme sul video in guardiola e parte il protocollo». (Chiara Sandrucci)

 

ROMA

PRONTE SEI AULE ALL'APERTO RIUTILIZZATI I BANCHI DOPPI

 

come ripartono le scuole nell era del coronavirus 3 come ripartono le scuole nell era del coronavirus 3

Per recuperare spazio, sperando nel bel tempo, ha allestito anche 6 aule all' aperto l' Istituto Agrario Sereni alla periferia di Roma, scuola di eccellenza che già dalla maturità aveva pensato a questo «piano B», vele bianche al posto del soffitto per garantire il distanziamento. La preside Patrizia Marini, con queste nuove aule e i vecchi banchi doppi sfruttati su entrambi i lati, lungo e corto, conta così di evitare la didattica a distanza: «Abbiamo comunque previsto un orario ridotto, per le prime settimane di 4 ore, perché ancora ci mancano molti docenti». All' Agrario, con 850 ragazzi e 200 professori, ne mancano ancora 60, di cui 40 di sostegno.

La scuola attende l' arrivo di 850 banchi monoposto richiesti al commissario Arcuri. (Erica Dellapasqua)

 

FIRENZE

PLEXIGLAS ALLA CATTEDRA E GEL IN FLACONI PERSONALI

 

come ripartono le scuole nell era del coronavirus 1 come ripartono le scuole nell era del coronavirus 1

Banchi monoposto per tutti gli 840 studenti, mascherine, bottigliette personali per ogni ragazzo ricaricabili con il gel della scuola, plexiglas alla cattedra dei professori, termoscanner, nastri con corsie di distanziamento, lavagne elettroniche. Al liceo classico Galileo di Firenze, una delle scuole più blasonate d' Italia, gli strumenti anti Covid-19 ci sono tutti. La preside Liliana Gilli si è inventata anche la «didattica duale». Gli studenti di alcune classi seguiranno le lezioni, a turno, per tre giorni in presenza e per tre giorni a distanza. «Questo per mantenere per tutti gli studenti, molti dei quali pendolari, la sede storica di ginnasio e liceo senza spostare lezioni altrove - spiega Gilli - e non gravare i ragazzi di turni pomeridiani». (Marco Gasperetti)

 

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