empatia

LA QUARANTENA NON FA BENE AL CERVELLO “SOCIALE”: L’EMPATIA VA IN TILT - A DIRLO NON SONO SOLO GLI PSICOLOGI O GLI PSICHIATRI, MA ANCHE UNO STUDIO CON CUI SI È INDAGATO SUL FUNZIONAMENTO DELLA CORTECCIA PREFRONTALE MEDIALE IL LOCKDOWN HA ACCENTUATO LA SOLITUDINE, UN FENOMENO PIÙ DIFFUSO DI QUANTO SI PENSI SOPRATTUTTO FRA I GIOVANI…

Cesare Peccarisi per corriere.it

 

empatia

La quarantena non fa bene al cervello: a dirlo non sono solo gli psicologi o gli psichiatri, ma anche gli studi di imaging dell’attività cerebrale. Il forzato isolamento ha fatto calare il vento della nota canzone di Modugno sulla lontananza che spegne i fuochi piccoli e accende quelli grandi e che, in sostanza, alimenta il fuoco della nostra affettività sociale la cui brace cova perennemente in un’area cerebrale sita poco sopra la fronte: la corteccia prefrontale mediale, in sigla mPFC, dall’inglese medial prefrontal cortex, spesso definita «cervello sociale».

 

È proprio lì che situiamo i veri amici e i grandi amori: l’hanno scoperto tramite risonanza magnetica funzionale i ricercatori della Stanford University diretti da Andrea Courtney e Meghan Meyer, che hanno pubblicato sul Journal of Neuroscience uno studio intitolato

 

empatia

La rappresentazione di noi stessi nel cervello sociale riflette i nostri rapporti con gli altri, nel quale indicano come nei solitari inveterati, che magari vivono isolati in montagna o nei depressi cronici, questa brace sociale sia quasi spenta tant’è che riferiscono di sentire la gente intorno a loro, ma non insieme a loro perché hanno perso o non hanno sviluppato la capacità di riaccendere il fuoco dell’empatia che ci lega alle persone a cui teniamo.

 

Distacco sociale

empatia 4

Per questo tipo di persone si parla di «self-other gap», un fenomeno che si potrebbe definire distacco sociale e che nella parola gap, cioè buco, breccia, indica proprio il vuoto che sentono fra loro e gli altri. I risultati dello studio assumono anche una connotazione «biblica» perché ricalcano il comandamento «Ama il prossimo tuo come te stesso»: più forte è per noi la valenza affettiva di qualcuno a cui teniamo (fidanzata/o, coniuge, genitori, figli, parenti o un caro amico/a), più la sua rappresentazione nella mPFC osservata tramite risonanza magnetica funzionale somiglia a quella che abbiamo di noi stessi.

 

empatia 5

 

Il test

Ier scoprirlo i ricercatori hanno chiesto a 43 soggetti di ambo i sessi con età compresa fra 18 e 47 anni di pensare prima a sé stessi e poi a 5 persone care, a 5 semplici conoscenti e a noti personaggi (come ad esempio l’ideatore di Facebook, Mark Zuckerberg) mentre il loro cervello veniva studiato tramite risonanza magnetica funzionale, la tecnica di neuroimaging che fornisce un resoconto dell’attività di ogni area di materia grigia. I soggetti dovevano anche esprimere giudizi sulle persone a cui stavano pensando, citandone il nome e indicando il rapporto che avevano con loro.

empatia

 

Lontano dal cuore...

Più la correlazione affettiva risultava stretta, più la mPFC si attivava con una modalità sempre più sovrapponibile a quella osservata quando pensavano a loro stessi, cioè la più alta, forse a dimostrare che siamo tutti un po’ narcisisti. Viceversa, più le persone erano lontane dal cuore, minore era l’attivazione dell’area, fino a non accendersi del tutto per gli sconosciuti.

 

La sorpresa è stata scoprire che i soggetti identificati come solitari tramite appositi test psicologici, come la UCLA Loneliness Scale, hanno modalità di attivazione della mPFC molto diverse non solo per gli altri, siano essi affettivamente vicini come una fidanzata, o lontani come semplici conoscenze, ma addirittura anche per loro stessi. Il fatto che la loro area cerebrale si attivasse meno ha fornito la prima conferma strumentale della valutazione psicologica indicando che nella mPFC dei solitari si perde la sovrapponibilità empatica con gli altri.

 

Il lockdown

cervello ed empatia 2

Il lockdown ha accentuato la solitudine, un fenomeno più diffuso di quanto si pensi soprattutto fra i giovani: una recente indagine dell’Office of National Statistics, britannico, ha evidenziato che in 3 casi su 10 i millennial (la generazione 23-37 anni) si sentirebbero sempre o spesso soli. Il distanziamento sociale ha incrementato il fenomeno portandoli a raggiungere valori doppi rispetto ai più attempati boomer (56-74 anni), con una differenza intergenerazionale della solitudine che dura da tempo.

 

Lo smart working imposto dalla pandemia non sembra essere stato per i boomer così radicale da generare i cambiamenti cerebrali indicati dallo studio della Stanford University. Evidentemente due o tre mesi sono pochi e occorrono anni di isolamento virtuale per instaurare cambiamenti come quello segnalato dai ricercatori americani.

 

I nativi digitali

I giovani che hanno come lingua madre quella della rete, sembrano

cervello ed empatia 1

i più esposti a sviluppare uno stile di vita solitario in cui fuggono dalla socialità reale fuggono per rifugiarsi in quella virtuale, fino ad arrivare alla «sindrome della capanna » o di hikikomori, termine che deriva dal giapponese hiku (tirare indietro) e komoru (ritirarsi) a indicare il comportamento di isolamento sociale volontario individuato inizialmente fra i giovani web-dipendenti del Giappone e poi allargatosi a tutto il mondo, salendo alla ribalta nella fase di lockdown.

 

Già nel 2018 un’indagine Ipsos indicava rapporti intergenerazionali pre-pandemia simili a oggi: i più soggetti alla solitudine erano i ragazzi della generazione Z (18-22 anni, 49,9%), seguiti da quelli della generazione X (38-51 anni, 45,1%), dai millennial (47,7%) e infine dai boomer (43,2%).

empatia 1empatia 3empatia 2

 

empatia 6

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...