alitalia luigi di maio

''PER ALITALIA NON VEDIAMO NESSUN LIETO FINE''. ANCHE I BENETTON SI SFILANO, E LA FEDERAZIONE NAZIONALE DEL TRASPORTO AEREO LA VEDE NERISSIMA: ''LE CICLICHE SMENTITE DEI POSSIBILI SOGGETTI COINVOLTI POSTE ITALIANE, LEONARDO, ENI E PER FINIRE IERI ATLANTIA, A CUI SI AGGIUNGONO LE NON DECISIONI DEL GOVERNO STANNO ACCELERANDO LA FINE'' - CASTELLUCCI: ''ABBIAMO TROPPI FRONTI''

 

1. ALITALIA: FNTA, SI ACCELERA FINE, SERVE INVERSIONE TENDENZA

I RISULTATI DI ALITALIA GRAFICO DEL SOLE 24 ORE

 (ANSA) - "Le cicliche smentite dei possibili soggetti coinvolti Poste Italiane, Leonardo, Eni e per finire ieri Atlantia, a cui si aggiungono le non decisioni del Governo stanno accelerando la fine di Alitalia in chiaro contrasto con gli annunci e le promesse fatte ai lavoratori dal titolare del Mise". Lo afferma la Federazione nazionale del trasporto aereo (Fnta), che riunisce le sigle Anpac, Anpav e Anp.

 

"Durante l'incontro di ieri con i Commissari Straordinari di Alitalia è stato consegnato ai sindacati un segnale di allarme per la cassa in rapido esaurimento ed un appello accorato perché aumenti il pressing sul Governo. Di fatto l'azione dei commissari è esaurita", spiega l'Fnta. "Paradossalmente le attuali azioni messe in campo per l'ormai prossima estate produrranno gli effetti di incremento dei ricavi ma a fronte di un aumento delle perdite.

 

ANDREA GIURICIN, LE PERDITE DI ALITALIA E GLI UTILI DI FERROVIE

I dati forniti sono allarmanti ma chiarissimi: 5 milioni di biglietti venduti e ricavi dalle vendite per 350 milioni con una cassa totale poco superiore a 450 milioni con oltre un miliardo da restituire allo Stato. Con questi numeri - conclude l'Fnta - per Alitalia non vediamo nessun lieto fine. Purtroppo le violente e incomprensibili battaglie che si stanno consumando all'interno del Governo unite alle criptiche dichiarazioni del ministro Di Maio non fanno presagire nulla di buono per il futuro dell'azienda. Urge un'inversione di tendenza immediata".

 

 

2. ALITALIA, LE FERROVIE RESTANO SOLE CASTELLUCCI: "NOI NON CI SIAMO"

Luca Iezzi per ''la Repubblica''

 

 

 Atlantia non vuol far parte dell' ennesima cordata di salvatori di Alitalia. Non ora, non al buio. « Troppo complicata, abbiamo tanti fronti aperti e non ci possiamo permettere di aprirne un altro » .

 

L' amministratore delegato Giovanni Castellucci ha scelto uno dei palcoscenici più ufficiali possibili - quello dell' assemblea degli azionisti che ieri lo ha confermato per un altro triennio insieme al presidente Fabio Cerchiai - per stoppare una trattativa appena abbozzata. « Nel cda di Atlantia non se ne è mai parlato, essendo noi azionisti dell' hub dove Alitalia opera ( gli Aeroporti di Roma ndr), speriamo che venga rilanciata, salvata e ristrutturata, ma dall' altro lato abbiamo talmente tanti fronti aperti » . E gran parte di questi dipendono proprio dalla difficile interlocuzione con il governo a cominciare da 4,9 miliardi di investimenti bloccati.

castellucci

 

« Sulla Gronda di Genova abbiamo già fatto gli espropri, ma il ministero non approva il progetto esecutivo, non è normale», dichiara Castellucci, ma è solo l' antipasto visto che gli azionisti lo incalzano e la preoccupazione di perdere soldi su Alitalia è persino più alta di quella di vedersi revocata la concessione autostradale dal governo dopo il crollo del ponte Morandi l' agosto scorso.

 

CASTELLUCCI

Anche questo braccio di ferro è in stallo: entro il 3 maggio Atlantia presenterà al ministero delle Infrastrutture le risposte ai quesiti sulla dinamica della gestione del ponte e sulle possibili cause del crollo che provocò 43 vittime. Poi toccherà ancora al ministero guidato da Danilo Toninelli completare l' istruttoria dovrebbe "provare le colpe" del concessionario e innescare la procedura di revoca. Non ci sono tempi certi, però si registra un forte rallentamento rispetto ai proclami del premier Giuseppe Conte secondo cui la revoca non avrebbe potuto aspettare i tempi della giustizia ordinaria.

toninelli di maio aereo di stato

 

Così il destino di Alitalia è apparso solo brevemente sul tavolo stracolmo del confronto Atlantia- governo. Ferrovie, che sta cercando disperatamente di costruire una compagine per togliere la compagnia di bandiera dal commissariamento, ha incontrato esponenti degli Aeroporti di Roma, che comunque ricavano il 28% del fatturato da Alitalia. Ma poi tutto si è rivelato troppo complicato. Viste le ruggini con l' attuale maggioranza, il management e i soci di riferimento di Atlantia ( edizione Holding della famiglia Benetton) non vedono le condizioni industriali e politiche per entrare.

 

Resta la strategia di un gruppo che deve comunque digerire l' acquisizione del controllo di Abertis. I ricavi proforma 2018 sono raddoppiati a 11,3 miliardi, ma è anche esploso il debito ( 39 miliardi di esposizione netta adjusted).

 

toninelli di maio aereo di stato

Atlantia farà altre operazioni volte a " ruotare il capitale", ovvero vendere partecipazioni di minoranza o non strategiche e investire in nuove avventure a più alto potenziale. Tra le quote in vendita ci sono anche Autostrade per l' Italia e il sistema di pagamenti Telepass. Ma proprio su Autostrade non c' è solo la grossa incognita della revoca della concessione, c' è anche il nuovo sistema tariffario che l' Autorità dei trasporti sta studiando. Un altro fronte regolatorio che sconsiglia avventure su Alitalia. O forse richiede di allargare quel tavolo ammassato di dossier aperti e diffidenze reciproche.

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