rustichelli

''LUSSEMBURGO E OLANDA FANNO CONCORRENZA SLEALE SUL FISCO''. FATE LARGO ALLA CAVALLERIA RUSTICHELLI! - IL FINORA INVISIBILE PRESIDENTE DELL'ANTITRUST HA VERGATO LA SUA RELAZIONE ANNUALE, E FINALMENTE IMPONE A LIVELLO ISTITUZIONALE UN TEMA FORTISSIMO: LE ASIMMETRIE NEL MERCATO UNICO EUROPEO. DI CUI NON PARLANO IN MOLTI VISTO CHE I GRANDI GIORNALI SONO IN MANO A EDITORI CHE COL LUSSEMBURGO E L'OLANDA (VEDI FCA) ''EVITANO'' MILIARDI IN TASSE

 

Manola Piras per www.startmag.it

 

Alla sua prima relazione alla guida dell’Antitrust Roberto Rustichelli arriva per nulla intimidito e dà subito il senso di quella che sarà la sua presidenza. L’Europa è la nostra casa comune, afferma, ma il dumping fiscale realizzato da alcuni Stati membri confligge con i valori fondanti dell’Ue e porta ad un aggravio di imposte per le aziende che mostrano un “comportamento lodevolmente etico” sul piano fiscale e per i cittadini.

 

rustichelli

L’Italia, osserva il magistrato, è uno dei Paesi più penalizzati dalla concorrenza fiscale: si stima un danno annuale tra i 5 e gli 8 miliardi di dollari. Rustichelli punta il dito contro Fca, senza però mai nominarla: il trasferimento della sede fiscale oltre i confini nazionali ha causato un “rilevante danno economico per le entrate dello Stato”. E i numeri parlano chiaro: nel 2018 il tax rate della casa automobilistica è stato del 18,94%, quello di Eni – con tutta la difficoltà di un confronto omogeneo – del 54%, in crescita del 3,2% rispetto all’anno precedente.

 

LA RELAZIONE DI RUSTICHELLI

Il presidente dell’Authority – che promette di ispirarsi, in ogni pronuncia, a una visione equilibrata, non ideologica o estremizzata – fa poi un rapido excursus dell’attività svolta dall’Antitrust nell’ultimo anno e mezzo, citando i più rilevanti interventi sanzionatori, e ha parlato delle sfide poste dall’economia digitale. Infine, alcune considerazioni sull’adeguatezza dei poteri in seno all’Autorità che possiede una cassetta degli attrezzi “ben fornita e sperimentata”.

 

 

LE ASIMMETRIE NEL MERCATO UNICO EUROPEO

Durante la presentazione della relazione – nella Sala della Regina, a Montecitorio – Il magistrato evidenzia il suo attaccamento alla “nostra casa comune” europea e l’utilità che ne deriva per la tutela del consumatore: “L’appartenenza all’Unione europea – ha detto – è l’unico modo che abbiamo per rispondere alle sfide poste dalla globalizzazione dei mercati, dalla tecnologia, dai nuovi equilibri geopolitici e commerciali”.

 

Nell’area però, nonostante i “vantaggi indiscussi”, mercato e concorrenza non godono più del favore del passato e sono attualmente sottoposti a crescenti critiche. Come muoversi? Rustichelli chiama in causa sia Bruxelles sia i governi nazionali che “possono e devono fare di più a partire dal rimuovere quelle asimmetrie e distorsioni competitive che gli impediscono di funzionare correttamente a beneficio di tutti”.

john elkann

 

LA CONCORRENZA FISCALE

Se è vero che il confronto competitivo si svolge su molteplici livelli, il numero uno dell’Antitrust pone in rilievo il fenomeno del dumping fiscale, realizzato da alcuni Paesi membri che sono “divenuti oramai veri e propri paradisi fiscali”: “Questo tipo di malsana competizione – rileva – è frutto di egoismi nazionali e rischia di incrinare i valori che hanno finora sorretto il processo di integrazione europea”.

 

Rustichelli non minimizza: “La concorrenza fiscale posta in essere da alcuni Stati quali, ad esempio, l’Olanda, l’Irlanda, il Lussemburgo e il Regno Unito è utilizzata, come rilevato dalla stessa Commissione europea, dalle imprese multinazionali per porre in essere forme di pianificazione fiscale aggressiva”.

 

IL RAPPORTO “AGGRESSIVE TAX PLANNING INDICATORS”

mike manley john elkann

Ed ecco sciorinati alcuni dati del rapporto “Aggressive tax planning Indicators”, pubblicato nel 2017 dalla Commissione europea: il Lussemburgo, Paese di circa 600 mila abitanti, è in grado di raccogliere imposte sulle società pari al 4,5% del Pil a fronte del 2% dell’Italia. Anche l’Irlanda (2,7%) fa meglio di noi e nonostante abbia un’aliquota particolarmente bassa riesce ad attrarre imprese altamente profittevoli con un margine operativo lordo in media pari al 69,4% del valore aggiunto prodotto.

 

Pure gli investimenti internazionali si adattano a una geografia del genere: gli investimenti diretti esteri in Italia sono pari al 19% del Pil, in Lussemburgo, invece, superano il 5.760%, in Olanda sono al 535% e in Irlanda al 311%. “Valori così elevati – ha sottolineato Rustichelli – non trovano spiegazione nei fondamentali economici di tali Paesi ma sono in larga parte riconducibili alla presenza di società veicolo”.

Un altro studio, stavolta commissionato dal ministero delle Finanze olandese, evidenzia che i soli flussi finanziari (dividendi, interessi e royalties) che attraversano le società di comodo olandesi ammontano a 199 miliardi ovvero il 27% del Pil del Paese.

banca lussemburgo

 

IL CASO FCA

Tornando entro i confini nazionali il presidente dell’Antitrust chiarisce che l’Italia è “uno dei Paesi più penalizzati” da tale situazione e cita, adoperando una perifrasi, il caso di Fca e il “rilevante danno economico” per le entrate dello Stato. La causa? Il “recente trasferimento della sede fiscale a Londra di quella che era la principale azienda automobilistica italiana (Fca, ndr) nonché il trasferimento della sede legale e fiscale in Olanda della società sua controllante”, Exor.

 

Basta dare un’occhiata all’ultimo bilancio. Durante l’esercizio 2018 Fca ha avuto un Ebit adjusted, ossia un utile prima di tasse e imposte, di 6.738 milioni. Togliendo 1.574 milioni di svalutazioni e 1.056 milioni di interessi si arriva a un totale di 4.108 milioni su cui la casa ha pagato imposte sul reddito per 778 milioni con un’incidenza di tax rate del 18,94%. Quasi tre volte di più il tax rate di Eni nello stesso anno, pari al 54% in aumento del 3,2% su base annuale.

 

I DANNI DELLA CONCORRENZA FISCALE

Di sicuro, evidenzia il magistrato, alcuni Paesi ci guadagnano ma è l’Unione europea a perderci: non solo si drenano risorse dalle economie in cui il valore è effettivamente prodotto – spiega – ma si riduce pure la capacità della collettività di raccogliere risorse impedendo così una più equa tassazione dei profitti delle imprese.

lussemburgo

 

La concorrenza fiscale, aggiunge, genera esternalità negative che costano a livello globale 500 miliardi di dollari l’anno con un danno per l’Italia stimato tra 5 e 8 miliardi di dollari annui. In tal modo si danneggiano le piccole e medie imprese e anche le grandi società “la cui proprietà mantiene comportamenti fiscali lodevolmente etici nei confronti del nostro Paese, in un situazione di grave svantaggio competitivo”. Senza dimenticare che tutto ciò “spesso impone politiche fiscali più severe” nei confronti dei cittadini.

 

All’interno del problema della concorrenza fiscale un capitolo a parte è dedicato alla tassazione delle imprese digitali. Su questo fronte, spiega il magistrato, non si riesce a trovare una souzione condivisa in Ue e dunque il dibattito si svilupperà in sede Ocse.

PARLAMENTO OLANDA

L’accento infine viene posto anche sulle conseguenze per i lavoratori dipendenti e per chi possiede grandi capitali, senza dimenticare il fenomeno degli “emigrati previdenziali”: ben 370mila assegni sono erogati dall’Inps all’estero.

 

“SERVE UN QUALIFICATO IMPULSO POLITICO”

Rustichelli non ha dubbi che in un tale contesto occorra “un deciso e qualificato impulso politico”. “E’ fondamentale che il nuovo assetto politico-istituzionale si faccia carico di tali criticità, nella consapevolezza che altrimenti la libera concorrenza è destinata a rimanere solo un valore astratto”.

 

“SUPERARE GLI EGOISMI NAZIONALI”

In definitiva, la sua ricetta prevede la necessità di “superare gli egoismi nazionali” e di “recuperare un autentico spirito di solidarietà tra gli Stati”. Se è stata proprio la solidarietà “a rendere possibile l’avvio della nostra Unione – evidenzia – non è inappropriato tornare a invocare quel legame – quasi primordiale – per affrontare i problemi odierni”. Del resto, “è in gioco la legittimazione sostanziale dell’Europa e la sua capacità di venire realmente incontro alle aspettative dei cittadini e delle imprese”.

olanda

 

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...