'STA MANOVRA POTEVA ESSE FERO E INVECE È PIUMA - CORTE DEI CONTI, BANKITALIA, CONFINDUSTRIA E ORA ANCHE UFFICIO PARLAMENTARE DI BILANCIO: PIOGGIA DI STRONCATURE PER LA LEGGE DI BILANCIO BY MELONI – L’UPB: “È IMPRONTATA A UN'OTTICA DI BREVE PERIODO, CON INTERVENTI TEMPORANEI E FRAMMENTATI” – NESSUNO OBIETTA SULL’OPPORTUNITÀ DEL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE, MA TUTTI SOTTOLINEANO LA FRAGILITÀ DELLA STRATEGIA DELLA SORA GIORGIA E IL SUO CORTO ORIZZONTE – IL NODO DEL DEBITO E LA SPENDING REVIEW NON PIÙ RINVIABILE

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UPB, STIME ACCETTABILI 2023 MA PIÙ RISCHI RIBASSO PER 2024

(ANSA) - "Le previsioni macroeconomiche ufficiali, validate dall'Upb il mese scorso in occasione dell'audizione sulla Nadef, sono ancora accettabili per il 2023 mentre sono decisamente aumentati i rischi al ribasso per l'anno prossimo".

 

Lo ha detto la presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio Lilia Cavallari in audizione sulla manovra alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. "Gli obiettivi di crescita del governo per il 2024 sono raggiungibili, ma solo sotto l'ipotesi che si rafforzi consistentemente la domanda estera e che avanzino speditamente i progetti del Pnrr", ha aggiunto.

 

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UPB, CON INCERTEZZA VINCOLI PIÙ STRINGENTI, DEBITO PESA

(ANSA) - "Alla luce delle oggettive condizioni di incertezza e instabilità dello scenario, combinate con il peso del debito e la debole dinamica del Pil nel nostro paese, i già forti vincoli di bilancio si fanno più stringenti".

 

Così la presidente dell'Upb Lilia Cavallari in audizione sulla manovra. "Sebbene l'impatto della manovra sia coerente con gli obiettivi programmatici stabiliti nella Nadef 2023 e nel Dpb 2024 - avverte -, ogni rallentamento sulla strada obbligata di riduzione del debito rischia di comprimere ulteriormente i margini di manovra per affrontare condizioni sfavorevoli", come "shock inattesi o rallentamenti della crescita".

 

MANOVRA: UPB, FONDI SANITÀ POTREBBERO NON COPRIRE LE SPESE

il video di giorgia meloni sul taglio al cuneo fiscale 1 il video di giorgia meloni sul taglio al cuneo fiscale 1

(ANSA) - "Il finanziamento del Sistema sanitario nazionale per il 2024 potrebbe non coprire integralmente le spese, anche tenendo conto dei potenziali livelli di spesa farmaceutica, dell'applicazione dei nuovi Lea (con i connessi aumenti su tariffe di prestazioni specialistiche e assistenza protesica) e del contenzioso delle imprese sul payback".

 

Lo ha detto la presidente dell'Upb Lilia Cavallari in audizione sulla manovra. "Ulteriori difficoltà, in tutto il periodo di programmazione - aggiunge -, potrebbero sorgere in relazione alle carenze di personale e all'impatto di nuova pressione dei prezzi dei beni energetici sul settore sanitario".

 

MANOVRA: UPB, OTTICA DI BREVE PERIODO, MISURE FRAMMENTATE

FABIO PANETTA CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA CHRISTINE LAGARDE

(ANSA) - "La manovra appare improntata a un'ottica di breve periodo, con interventi temporanei e frammentati. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, si prevede sia un aumento del deficit per il primo anno rispetto a quanto precedentemente stabilito, sia il rinvio all'anno finale dell'orizzonte previsivo - il 2026 - del conseguimento di un disavanzo inferiore al 3 per cento del Pil".

 

Lo ha detto la presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio Lilia Cavallari in audizione sulla manovra alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato.

 

UPB, PNRR CENTRALE PER ECONOMIA, SPINTA FINO +2,6 PUNTI PIL 2026

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(ANSA) - "Il Pnrr ha un ruolo centrale per il sostegno dell'economia e la sua attuazione non può ammettere rinvii. Secondo stime dell'Upb, il pieno avanzamento dei progetti del Pnrr fornirebbe uno stimolo all'attività economica che, se pur appena inferiori rispetto a quello prefigurato dal Mef, è determinante per lo sviluppo nel prossimo biennio".

Lo ha detto la presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio Lilia Cavallari in audizione sulla manovra alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. Nel 2024, ha evidenziato, la spinta è di "8 decimi di punto".

 

"Nel 2026, anno in cui si dovrebbe completare il programma europeo Rrf, le stime dell'Upb indicano che il Pnrr dovrebbe spingere il livello del Pil tra i 2,3 e i 2,6 punti percentuali rispetto allo scenario in assenza del Piano. Affinché tale risultato sia raggiunto - ha puntualizzato - occorre avanzare speditamente con l'attuazione degli interventi".

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UPB, EFFETTO CUNEO-IRPEF MAGGIORE SU OPERAI, PREMIATI UNDER35

(ANSA) - L'effetto del taglio del cuneo e dell'Irpef a tre aliquote "è più consistente sugli operai, con un vantaggio medio della categoria del 3,4% dell'imponibile, seguiti dagli impiegati con un più contenuto 1,9%.

 

Per i pensionati, l'incidenza del beneficio e il beneficio assoluto risultano inferiori a quelli di operai e impiegati. La decontribuzione premia sempre, in rapporto al reddito, in modo particolare i più giovani, soprattutto entro i 35 anni". Lo ha detto la presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio Lilia Cavallari in audizione sulla manovra alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato.

 

"Dalle analisi Upb, l'intervento sull'Irpef risulta sostanzialmente neutrale dal punto di vista della redistribuzione. Includendo anche la decontribuzione, l'impatto diventa progressivo", ha spiegato.

 

giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 7 giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 7

"Per le lavoratrici con figli è prevista una riduzione di contributi di circa 1,5 miliardi, per poco più della metà (790 milioni) dovuti alla decontribuzione generalizzata rivolta a lavoratori con retribuzioni inferiori a 35.000 euro e per la restante parte alla misura specifica, che risulta per circa il 57% a vantaggio delle lavoratrici con meno di 35.000 euro e per il restante 43% è destinato a lavoratrici con retribuzioni superiori", ha aggiunto.

 

UPB, CON TAGLIO CUNEO PERDITA 1.100 EURO SUPERANDO 35MILA EURO

(ANSA) - La conferma del taglio del cuneo "garantisce un importante supporto ai redditi da lavoro bassi e medi, in particolare il reddito degli operai incrementando la capacità redistributiva del complesso del prelievo contributivo e fiscale. La modalità per fasce fa però cessare ogni beneficio oltre la soglia di retribuzione lorda i 35.000 euro lordi, con una perdita di circa 1.100 euro con il superamento di tale soglia per un solo euro".

 

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Lo ha detto la presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio Lilia Cavallari in audizione sulla manovra alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. "Nell'eventualità di ulteriori proroghe vi sarebbe un forte disincentivo al lavoro e si renderebbe più complesso il raggiungimento degli accordi di rinnovo contrattuale", ha puntualizzato.

 

Il taglio del cuneo, che è "la misura più rilevante della manovra, pari a 10,7 mld", "è finanziata temporaneamente in deficit: una eventuale ulteriore estensione richiederà l'individuazione di misure di copertura strutturali", ha detto Cavallari.

 

"La revisione dell'Irpef riduce da 4 a 3 le aliquote e interviene sulle detrazioni, con un importo pari a circa 4,3 mld. Il beneficio è di 75 euro annui per i redditi da lavoro dipendente tra 8.000 e 15.000; a partire dai 15.000 fino a 28.000 il vantaggio aumenta progressivamente con il reddito fino a un massimo di 260 euro; oltre i 50.000 euro il beneficio può azzerarsi per effetto del taglio delle detrazioni per oneri e spese non sanitarie", ha aggiunto.

 

il video di giorgia meloni sul taglio al cuneo fiscale 5 il video di giorgia meloni sul taglio al cuneo fiscale 5

I CONTI NON TORNANO

Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “La Stampa”

 

«Le imprese sono il nostro interlocutore ideale», diceva qualche giorno fa la premier Giorgia Meloni. Un'asserzione che non ha convinto Carlo Bonomi […]. Ieri, nel corso dell'audizione in Senato davanti alle commissioni Bilancio riunite, Bonomi ha criticato duramente la legge di bilancio, poco convinto, evidentemente, che il governo non voglia «disturbare chi produce». «È assente una strategia per la crescita», ha ammonito Bonomi.

CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA

 

Anche la Banca d'Italia e la Corte dei conti hanno espresso molti dubbi su alcuni capitoli della manovra e sul rischio che gli obiettivi di crescita non vengano centrati, ma hanno anche riconosciuto le norme varate a sostegno dell'economia. Grazie al taglio del cuneo fiscale combinato alla riforma dell'Irpef, Bankitalia stima un incremento del reddito delle famiglie «dell'1,5% in media nel 2024», in pratica 600 euro annui, benefici per «tre famiglie su quattro».

 

[…] È sulla crescita che Palazzo Koch lancia l'allarme: il Pil si attesta nel 2023 allo 0,7% (0,8 la previsione dell'esecutivo nella Nadef) e «in un contesto di elevata incertezza, sono significativi i rischi al ribasso associati alle tensioni geopolitiche, rafforzate dal conflitto in Medio Oriente, e all'irrigidimento delle condizioni di finanziamento».

IL RIGORE - VIGNETTA BY GIANNELLI IL RIGORE - VIGNETTA BY GIANNELLI

 

[…] la Banca d'Italia […] sollecita però il governo a decidere nei prossimi mesi se prorogare o meno il taglio in futuro «per evitare di dover ricorrere tra un anno a bruschi rialzi delle aliquote contributive o a nuovi scostamenti di bilancio».

 

Un punto evidenziato pure dalla Corte dei conti: «Già dal prossimo anno le scelte che sono state prese richiederanno, per essere confermate, decisioni non semplici in termini di razionalizzazione della spesa. Scelte che dovranno trovare un importante sostegno da una decisa lotta all'evasione e dall'attuazione delle riforme e degli investimenti del Pnrr», afferma il presidente della Corte Guido Carlino.

 

Per i magistrati contabili, la manovra «si muove all'interno di un sentiero molto stretto in cui devono trovare un difficile equilibrio spinte ed esigenze diverse», perciò il provvedimento rimane «molto esposto alle intemperie di una congiuntura difficile». Dentro margini così ristretti, le risorse destinate alla sanità sono «certamente rilevanti, tuttavia non sufficienti». […]

 

“WELFARE A RISCHIO” CRITICHE ALLA MANOVRA DALLA CORTE DEI CONTI

Estratto dell’articolo di Filippo Santelli per “la Repubblica”

 

carlo bonomi - confindustria carlo bonomi - confindustria

L’allarme di Bankitalia sul debito che non scende, «elemento di vulnerabilità». Quello della Corte dei Conti sulla tenuta del welfare, dove «il pericolo è non mantenere la qualità dei servizi». Le critiche di Confindustria per «la sostanziale assenza » di politiche per la crescita.

 

Nelle audizioni in Parlamento emergono tutti i limiti della legge di Bilancio del governo Meloni. […] nessuno obietta sulla scelta di destinare la voce più grande - 15,8 miliardi di euro, con relativo deficit extra - al sostegno dei redditi bassi, confermando per un anno il taglio del cuneo fiscale.

 

Ma tutti sottolineano la fragilità della strategia disegnata dal governo, […] e il suo corto orizzonte che rimanda al prossimo anno, quando il sentiero sarà ancora più stretto, scelte strutturali «non semplici». A cominciare da quelle sul futuro del cuneo e sulla revisione della spesa.

 

giorgia meloni in videocollegamento con il festival dell economia di trento 1 giorgia meloni in videocollegamento con il festival dell economia di trento 1

[…] Sullo sfondo, o in primo piano agli occhi dei mercati, c’è la dinamica del debito, che nel quadro del governo scende «solo marginalmente ». Bankitalia giudica «difficile da raggiungere» l’introito da privatizzazioni ipotizzato dal governo per cristallizzare il debito nel suo attuale, precario, equilibrio. Torna quindi, sempre meno eludibile, la necessità di una spending review, la rimodulazione della spesa teorizzata da tutti i governi, ultimo quello Meloni, e mai realmente praticata se non con dolorosi tagli lineari.

 

Sono le «decisioni non semplici» di cui ieri ha parlato la Corte dei Conti, con il «pericolo di non riuscire a mantenere la qualità dei servizi offerti, rischiando di vanificare, specie per le fasce più deboli», l’effetto dei benefici monetari. È già il caso nella sanità, dice la Corte, perché l’aumento delle risorse è «insufficiente» a bilanciare i costi crescenti.

 

[…] Se insomma il governo Meloni è riuscito nei suoi obiettivi più urgenti, confermare il sostegno alle famiglie senza far deragliare i conti, il suo equilibrismo si conferma di cortissimo respiro, «esposto alle intemperie » (Corte dei Conti) di una crescita debole e pieno di incertezze. [...]

 

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