ABBIAMO UN’ALTRA BANCA! - LO SCANDALO MPS NON È BASTATO: IL PD DI BERSANI NON RIESCE A STARE LONTANO DAGLI SPORTELLI BANCARI -

Paolo Bracalini per "Il Giornale"

La lezione del Monte dei Paschi, disastro finanziario con suicidio, non è servita a niente. Il Pd punta un'altra banca, sempre attraverso il giochino della Fondazione gemella, stavolta non in Toscana ma in un altro feudo, la Sardegna. La nomina potrebbe arrivare a giorni. Il predestinato è il bersaniano Antonello Cabras, senatore (uscente) del Pd, ex segretario regionale in Sardegna e uomo forte del partito sull'isola. Il posto che lo attende è la presidenza della Fondazione Banco di Sardegna, azionista al 49% del Banco di Sardegna, prima banca sarda anche grazie al controllo di un altro istituto molto radicato, il Banco di Sassari, posseduto al 79%.

Anche qui si arriva alla Fondazione Banco di Sardegna, che nomina parte del Cda e soprattutto il presidente del Banco di Sardegna. La scelta di Cabras è stata fatta mesi fa, contestualmente ad un'altra sistemazione eccellente per un altro big del Pd sardo che ha accettato di non ricandidarsi, l'onorevole Antonello Soro. Per lui, a compensazione, si è trovata l'anno scorso la poltrona d'oro (soldi pubblici) dell'Authority della Privacy, forte del suo curriculum da dermatologo.

Ebbene, non è certo una sorpresa che neppure Cabras - compensato con la promessa Fondazione - abbia un curriculum economico, visto che è ingegnere, con un passato di insegnante di tecnologia meccanica. Che c'entra un ingegnere esperto di costruzioni con una banca? Quanto c'entrava l'avvocato Mussari con Mps, cioè poco o nulla, se non l'appartenenza al partito, spesso vicino alla lobby bancaria (si veda l'appoggio alla Tobin Tax «salvabanche» raccontata in una Zuppa di Nicola Porro).

Nessuna novità anche perché già l'attuale presidente della Fondazione, l'avvocato Antonello Arru, è targato Pd, vicino a Soro. Arru, che nell'avvicendamento col senatore Cabras alla presidenza della Fondazione mira a diventare presidente del Banco di Sardegna, è stato segretario regionale dei Popolari nel '95, poi confluiti nel Pd. E anche Cabras è un politico di lungo corso. Presidente della Regione Sardegna col Psi craxiano, poi è stato parlamentare, tra Camera e Senato, coi Ds e quindi col Pd, per quattro legislature.

La sua sfera di influenza in Sardegna si scontra con quella di Renato Soru, l'altro uomo forte del Pd. Nello scontro (diretto) per la segreteria regionale però ha vinto Cabras, che ha ricoperto quell'incarico dal 2007, passando poi il testimone ad una suo fedelissimo (anche lui bersaniano), Silvio Lai, attuale coordinatore Pd in Sardegna nonché neosenatore (in staffetta con Cabras). In mezzo ai due big, Cabras e Soru, si muovono altri esponenti Pd che tentano di rompere il sistema ingessato di potere, come Roberto Deriu, presidente Pd della Provincia di Nuoro, candidato indipendente alle primarie per la presidenza della Regione (elezioni tra meno di un anno).

La lottizzazione Pd della Fondazione Banco di Sardegna ha creato molti malumori nel Pd, «anche se tutto viene silenziato dai vertici nazionali», spiegano. Il segretario regionale Lai ha provato una difesa improbabile dicendo che il Pd non c'entrerebbe niente con l'eventuale nomina del senatore Pd alla Fondazione.
Risposta che non convince, e qualcuno alza la voce.

«Ma davvero lo scandalo Mps non ha insegnato niente ai dirigenti del Pd? - chiede Simone Campus, consigliere comunale del Pd a Sassari, già autosospeso -. Se verrà nominato Cabras non ci penserei due volte a strappare la tessera del Partito». «Quella nomina sarebbe una stupidaggine autolesionista», attacca Guido Melis, deputato uscente del Pd sardo. E anche l'ex ministro Arturo Parisi si è espresso contro la lottizzazione bancaria in Sardegna. Una delle molte grane sul tavolo di Bersani. Chissà se il segretario, per non regalare altri voti a Grillo, ordinerà la marcia indietro sulla nomina di Cabras al Banco di Sardegna. Il cui motto è: «Ogni giorno con te». Con te, Pd?

2 - L'INGEGNERE ROSSO HA RISTRUTTURATO LA «SUA» BANCA
Paolo Bracalini per "Il Giornale"


Se il senatore del Pd Antonello Cabras si accomoderà sulla poltrona di presidente della Fondazione Banco di Sardegna, come previsto dai patti di potere Pd, troverà una sede perfettamente rimessa a nuovo. I lavori di ristrutturazione interna e di rifacimento delle parti esterne del bel palazzo ottocentesco nel centro di Cagliari, sono stati commissionati il 5 agosto del 2011, con un contratto complessivo di 1.908.210 euro, e sono agli sgoccioli, anche se la consegna era prevista nel giugno 2012.

Un po' di ritardo, come capita spesso, poco male. Quel che si fa notare, nel cartello del cantiere fotografato da un lettore di Sardiniapost, non sono tanto i tempi, quanto i nomi. Quello del responsabile dei lavori, l'avvocato Antonio Angelo Arru, manager di area Pd, attuale presidente della Fondazione e papabile presidente dell'omonima banca partecipata al 49% dalla Fondazione Banco di Sardegna. Ma soprattutto il nome della società che cura il progetto di restauro della Fondazione Banco di Sardegna.

Si tratta di un importante studio di architettura e ingegneria di Cagliari, la Spa-Studio professionisti associati Srl di piazza Garibaldi, che dal 1981 elabora progetti importanti anche per parecchi committenti pubblici (mentre Cabras era segretario regionale del Pd, senatore e candidato a sindaco di Cagliari nelle primarie del centrosinistra). Ebbene, ma chi è uno degli ingegneri fondatori dello studio che sta curando la ristrutturazione della Fondazione Banco di Sardegna.

Proprio il senatore Cabras, per l'appunto ingegnere edile, e indicato dal Pd per la presidenza della Fondazione che il suo studio sta ristrutturando. Una coincidenza sicuramente, visto che nel 2011, quando è stato commissionato il lavoro, non si poteva immaginare che l'ingegner-senatore Cabras (che risulta attualmente nel team dello studio, come da sito web alla voce «persone»), sarebbe stato poi in corsa per quella poltrona.

Una coincidenza che però stride per altre ragioni, dopo il caso Mps e l'impegno dei vertici Pd a tenere distinte e lontane politica e affari (Bersani: «Il Pd non c'entra con Mps, noi facciamo il partito e le banche fanno le banche»). La probabile nomina del senatore Cabras sta coagulando un'opposizione interna al Pd, però soltanto a livello locale. Arturo Parisi, ex ministro ulivista, è tra i più duri: «Il Pd non può continuare a tacere sul Banco di Sardegna. A far finta di nulla sono stati finora purtroppo proprio quelli che avrebbero dovuto rispondere. Se si va avanti così il grillismo finisce per l'essere l'unica alternativa». L'ipotesi non è affatto peregrina.

Nelle elezioni appena concluse il Movimento Cinque Stelle è risultato il partito più votato in Sardegna, con più del 29%, col Pd staccato di ben cinque punti. Nell'ex roccaforte di sinistra, il Sulcis operaio martoriato dalla disoccupazione e dalle fabbriche che chiudono, il boom di Grillo è ancora più forte: 30,88 (Pd al 22, Sel al 3%!). Nel Comune di Iglesias, centro del Sulcis, si voterà tra pochi mesi il sindaco, e sono molti ormai a pensare che possa essere grillino il prossimo primo cittadino. Ma non solo. Tra undici mesi si voterà il nuovo governatore della Sardegna, e lo tsunami grillino potrebbe travolgere i piani di conquista del Pd. Troppo occupato a prendere posto nelle banche.

 

ANTONELLO CABRAS jpegpier luigi bersani banco di Sardegna GIUSEPPE MUSSARI CON IL SUO AVVOCATO FABIO PISILLO ALLARRIVO IN PROCURA A SIENA jpegRenato Soru arturo parisi Beppe Grillo

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...