Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per www.repubblica.it
La Germania si prepara in Europa a capitanare i rigoristi alla battaglia d’autunno sul Patto di stabilità. Ma rischia di arrivarci un tantino ammaccata. Secondo la Corte dei Conti (Bundesrechnungshof), Berlino ha truccato i conti pubblici. Come segnalato più volte da Repubblica, i cosiddetti “Sondervermoegen”, i veicoli finanziari con cui Berlino contava di finanziare spese straordinarie fuori bilancio, non possono essere scomputati dai conti pubblici.
I magistrati contabili sono convinti insomma che il ministro delle Finanze Christian Lindner non riuscirà affatto a mantenere la solenne promessa di un pareggio di bilancio e di un ritorno al costituzionale “freno al debito”.
Bundesrechnungshof - la Corte dei conti tedesca
Nel 2024 il deficit tedesco ammonterà a 85,7 miliardi, cinque volte la cifra preventivata dal ministero delle Finanze, ossia 16,6 miliardi. Il disavanzo raggiungerà il 2,4% del Pil, se si contano anche le spese extra per la Bundeswehr o per la crisi energetica, e non lo 0,4%.
La Corte dei Conti accusa Lindner, che ha spostato nei veicoli finanziari impegni straordinari e pluriennali come i famosi 100 miliardi per la Bundeswehr o i 212 miliardi per la lotta ai cambiamenti climatici e la riconversione energetica, di aggirare il “freno al debito” e nascondere il vero stato dei conti della maggiore economia europea.
“Le misure decise per il bilancio constano essenzialmente in uno spostamento di spese in ‘fondi speciali’, nella cancellazione di sussidi e in poste senza coperture”. Un giudizio severissimo. E un modus operandi “problematico” che compromette la credibilità dei conti: “Attraverso varie misure decise dal 2020 il freno al debito è stato progressivamente indebolito sempre di più nella sua efficacia”.
ROBERT HABECK OLAF SCHOLZ CHRISTIAN LINDNER
Escluso, per i magistrati contabili, che con quelle poste fuori bilancio si possa tornare, come Lindner annuncerà probabilmente domani, quando presenterà la finanziaria per il 2024, “alla normalità delle finanze pubbliche”. Le spese e l’indebitamento, aggiungono “continuano ad essere fortemente espansivi”. La spesa pubblica lieviterà di 90 miliardi di euro l’anno prossimo […]. “Ma se si contano le spese dei ‘fondi speciali’, la distanza tra i piani per il 2024 e l’anno di riferimento scelto dal governo, il 2019, aumenta ulteriormente a 177 miliardi di euro”. […]
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