francesco gaetano caltagirone giancarlo giorgetti generali giovanbattista fazzolari

ADDIO ALL’EMENDAMENTO “CALTAGIRONE” – IL GOVERNO STRALCIA LA PROPOSTA DI MODIFICA DELLA GOVERNANCE PER LE SOCIETÀ QUOTATE, VOLUTA DA FAZZOLARI E “CALTA”, CHE AVREBBE AGEVOLATO LE PARTITE DELL’EDITORE DEL “MESSAGGERO” IN GENERALI E MEDIOBANCA – DOPO LA PRESA DI DISTANZA DI GIORGETTI E I TIMORI DEI MERCATI, ORA VIENE TUTTO RINVIATO A UN DISEGNO LEGISLATIVO, DA APPROVARE ENTRO 12 MESI…

Estratto dell’articolo di Laura Serafini per “il Sole 24 Ore”

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

Il governo ha cambiato rotta sulle novità da introdurre attraverso il ddl Capitali e in particolare sulla lista presentata dal cda e sul potenziamento del voto plurimo. Ieri è stato depositato un nuovo emendamento dell’esecutivo in commissione Finanze del Senato che […] nella sostanza stralcia e rinvia a un disegno legislativo tutte le materie del ddl Capitali oggi disciplinate dal Tuf, tra cui anche la governance societaria, e dal Codice Civile, nella parte riguardante il mercato dei capitali.

 

L’emendamento dovrebbe essere ufficializzato martedì in commissione Finanze, dove gli altri emendamenti sono stati illustrati ma non ancora votati. La novità depositata dall’Esecutivo, è già bollinata, prevede una delega per la quale, entro 12 mesi dall’approvazione del nuovo articolo 16-bis del decreto Capitali, il governo debba adottare uno o più disegni legislativi, al fine di fare una riforma organica del Testo unico per la finanza e delle disposizioni in materia di società di capitali contenute nel codice civile.

 

fazzolari meloni

Nell’emendamento sono indicate materie e criteri: tra le varie cose, si punta ad «aumentare la competitività del mercato, a semplificare la disciplina degli emettenti, incluso il sistema sanzionatorio, le modalità di elezione degli organi sociali, con riferimento alle parti correlate, con la possibilità di prevedere sistemi di moltiplicazione del diritto di voto, riducendo obblighi e oneri». E ancora: «rivedere le regole del governo societario tenendo conto anche dei codici di autodisciplina». […]

 

Il riferimento all’elezione degli organi sociali e ai codici di autodisciplina richiama la vicenda della lista proposta dal cda uscente, oggi lasciata alla prassi di mercato. I sistemi di moltiplicazione del voto ricomprendono il voto plurimo, per il quale nel ddl Capitali si prevede un potenziamento da 3 a 10 voti.

 

giancarlo giorgetti al forum ambrosetti di cernobbio

Il testo prevede che il dlgs sia sottoposto entro 40 giorni ai pareri non vincolanti delle commissioni parlamentari. Inoltre, si consente una sorta di sperimentazione da parte del mercato con la possibilità di correggere alcuni aspetti con decreti correttivi e integrativi da emanare entro 18 mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo.

 

Il percorso immaginato dal governo sembra tenere conto delle richieste arrivate dagli operatori di mercato. Nei giorni scorsi aveva scritto al ministro dell’Economia Assonime. Ieri è stata la volta di Assogestioni, che in una missiva segnalava la criticità di una serie di emendamenti presentati al ddl Capitali tra i quali «l’introduzione di disposizioni sull’Opa obbligatoria» e «la modifica di alcuni aspetti di composizione degli organi di governo societario».

 

francesco gaetano caltagirone

E auspicava che iniziative del governo su temi di questo tipo potessero «continua a giovarsi di un confronto tecnico in un contesto istituzionale». Ora resta da capire come sarà utilizzato il nuovo emendamento. La commissione sarà chiamata a votare le varie proposte: gli emendamenti che introducono le regole sulla lista del cda possono essere bocciati o ritirati dai relatori mentre potrebbe essere approvato il nuovo articolo con la delega. A quel punto dal ddl Capitali potrebbero essere stralciati tutti gli aspetti che riguardano il Tuf, per riservarli al decreto legislativo. Il quale consentirà la possibilità al governo di consultare il mercato, magari con tavoli tecnici, e arrivare a un percorso di riforma organica condiviso. […]

giovanbattista fazzolari giorgia melonigiorgia meloni e giovanbattista fazzolari

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO