tim dazn luigi gubitosi

ALT! IL CONTRATTO TRA DAZN E TIM POTREBBE ESSERE AGGIORNATO E SUBIRE AGGIUSTAMENTI IN FUNZIONE DEI RISULTATI. È UNO DEI MOLTI ARGOMENTI DI CUI SI È PARLATO AL CDA STRAORDINARIO DI TIM - OGGI INTERVERRÀ IL COMITATO CONTROLLI E RISCHI: È PROBABILE CHE INTERVENGANO VARIAZIONI PER RENDERLO PIÙ REDDITIZIO. VARIE LE IPOTESI: REVENUE SHARE, CIOÈ LA QUOTA DI RICAVI CHE RESTEREBBE IN CAPO A TIM, O UNA RIMODULAZIONE DEL MILIARDO DI INVESTIMENTI PREVISTO NEL TRIENNIO…

Rosario Dimito per "il Messaggero"

 

dazn

Parte la fase nuova di Tim con il pieno coinvolgimento dei vari organi nella gestione, come concordato giovedì scorso durante il cda straordinario. Oggi sono in programma i comitati nomine, controlli e rischi, oltre al collegio sindacale che fonti interne però riferiscono essere in calendario da prima del cda di giovedì.

LUIGI GUBITOSI

 

Ma è il contenuto delle riunioni che potrebbe essere stato dettato dalla svolta di governance maturata con la necessità che il management condivida con il consiglio tutte le mosse. A cominciare dal contratto Dazn sul calcio di serie A che potrebbe subire aggiustamenti in funzione dei risultati.

 

lino banfi nello spot timvision

A proposito dell'ultimo cda, emerge rispetto all'andamento conclusosi senza un voto finale ma con un orientamento univoco che, in apertura, i rappresentanti di Vivendi avrebbero voluto spingere fino alle estreme conseguenze il dibattito: i rappresentanti degli indipendenti e gli esponenti della lista del cda, però, avrebbero frenato.

 

GIOVANNI GORNO TEMPINI

A quel punto sarebbe intervenuto Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cdp, secondo socio con quasi il 10%, a invocare stabilità della governance, visto che eventuali decisioni diverse sarebbero state prese non all'unanimità.

 

LE RETRIBUZIONI

Il comitato controlli e rischi di oggi farà il punto sul contratto con Dazn di cui Tim non ha mai ufficializzato alcuni dettagli: è probabile che intervengano variazioni per renderlo più redditizio. Varie le ipotesi: revenue share, cioè la quota di ricavi che resterebbe in capo a Tim, o una rimodulazione del miliardo di investimenti previsto nel triennio.

 

Le modifiche servono a recuperare redditività visto che i risultati commerciali sarebbero al di sotto di quanto inizialmente prospettato in termini di abbonamenti, soprattutto a seguito della decisione dell'Antitrust di vietare la vendita combinata dei prodotti calcio e fibra ottica. Il comitato farà anche una riflessione sui risultati dei nove mesi che Vivendi, primo azionista con il 23,9%, ha definito «deludenti».

 

vincent bollore

Da qui l'ammissione dell'ad Luigi Gubitosi agli analisti, commentando la guidance («mi rincresce dover cambiare le previsioni»). L'ex monopolista ha fatto il secondo profit warning con la revisione al ribasso delle stime di ricavi, cash flow e ebitda per il 2021 proprio in relazione ai risultati dell'accordo con Dazn.

 

Riguardo questo accordo, è stato sollecitato l'intervento anche dell'Agcom per i timori di tenuta della rete rispetto a un possibile collasso. In questo ambito il Mise ha organizzato un tavolo tecnico per vigilare sul cosiddetto doppio accesso, cioè la facoltà di un utente di utilizzare la possibilità di una doppia visione con un solo abbonamento pagato.

 

lino banfi nello spot timvision 2

Dazn ha lanciato l'allarme e nei giorni scorsi ci sarebbe stata una riunione presso il ministero. Di Agcom si dovrebbe occupare anche il collegio sindacale dell'incumbent nella riunione odierna. Inoltre il Comitato nomine e retribuzioni dovrebbe occuparsi di emolumenti. Ieri il titolo Tim ha guadagnato il 3% a 0,33 euro: evidentemente il mercato apprezza il nuoco corso della società.

la squadra di dazn 6DAZN

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”