michele emiliano ilva

ALT! LA NOTIZIA CHE ARCELOR TERRÀ APERTA L'ILVA FINO A MAGGIO VENIVA DA MICHELE EMILIANO, E QUINDI NON POTEVA CHE ESSERE SMENTITA: LA MORSELLI CHIUDERÀ GLI IMPIANTI TRA DICEMBRE E GENNAIO - IL SINDACALISTA PALOMBELLA: ''SE RESTI A TARANTO SINO A MAGGIO MA CON GLI IMPIANTI FERMI, NESSUNA PRODUZIONE E COL PERSONALE RICONSEGNATO ALLE AZIENDE, CHE CE NE FACCIAMO? ANZI, SE DEVE FAR “MORIRE” LA FABBRICA, A QUESTO PUNTO È MEGLIO CHE VADA VIA PRIMA''

Domenico Palmiotti per www.ilsole24ore.com

 

 

Il siderurgico di Taranto ArcelorMittal verso la fermata. L’ad Lucia Morselli ha incontrato i sindacati e comunicato un piano di chiusure degli impianti. Si parte con l'altoforno 2 il 13 dicembre, l'altoforno 4 il 30 dicembre e l'altoforno 1 il 15 gennaio. Il Treno nastri 1 chiuso tra il 26 e il 28 novembre per mancanza di ordini di lavoro. Nella mattinata di giovedì 14 novembre l’azienda ha comunicato ai sindacati che dal 26 novembre sarà fermato anche il Treno nastri 2.

 

MICHELE EMILIANO LUIGI DI MAIO

Programmata anche la chiusura di cokerie e centrali elettriche. Già fermi altri impianti come il Treno lamiere, il Treno nastri 1 è una delle due linee di agglomerazione. “Se ancora non fosse chiaro, la situazione sta precipitando in un quadro drammatico che non consente ulteriori tatticismi della politica” ha affermato Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl. “Questo piano - dice Bentivogli - modifica sostanzialmente le previsioni Aia”. Per Rocco Palombella, segretario generale Uilm, “che ArcelorMittal resti a Taranto sino a maggio ma con gli impianti fermi, nessuna produzione e col personale riconsegnato alle aziende da cui è arrivato, che me ne faccio, anzi che ce ne facciamo? Anzi, se deve far “morire” la fabbrica, a questo punto è meglio che vada via prima, altroché.

 

Perché Mittal potrà anche non andarsene prima di maggio, come ritiene Emiliano, ma può fermare e spegnere impianti, stoppare linee produttive. Ed chiaro che poi, per i commissari dell'amministrazione straordinaria - afferma Palombella -, rimettere mano agli impianti dopo una lunga fermata e far ripartire la fabbrica sarà un compito davvero improbo. Ecco, il tema che oggi abbiamo è che si fa per non andare al progressivo spegnimento del siderurgico. Perché questo nella sostanza sta accadendo: è ferma da venerdì una delle linee di agglomerazione, altri impianti sono fermi, tutta la fabbrica viaggia ad un passo di marcia ridottissimo e ora arriva l'ordine del blocco totale” conclude Palombella.

MICHELE EMILIANO

 

C’è confusione sotto il cielo di ArcelorMittal. Fonti vicine all’azienda affermano che l’ad Lucia Morselli non ha dichiarato al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, nell’incontro, in Regione Puglia, a Bari, che la società rimane sino a maggio nella gestione degli impianti.

 

Perché sarà a maggio 2020 che il Tribunale di Milano si pronuncerà sulla fondatezza dell’atto di citazione depositato da ArcelorMittal e col quale la società chiede di accertare e dichiarare le ragioni a base del recesso dal contratto.

 

 

Brexit, è bufera sui soldi russi ai Tory. Imbarazzo Johnson

lucia morselli 2

E anche il sindacato, col segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, conferma che l’azienda gli ha detto di non aver comunicato al governatore pugliese che rimane sino a maggio. «Anzi, ho appreso che dal 26 novembre fermano pure il Treno nastri 2» aggiunge Palombella.

 

È stato il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro, ad aver ricevuto la telefonata di Emiliano dopo l’incontro con Morselli. Il governatore, secondo la versione di Marinaro, gli ha comunicato due cose: primo, che ArcelorMittal pagherà le fatture scadute dell’indotto e che il ritardo è dovuto solo a verifiche contabili e amministrative a seguito del cambio dei dirigenti e delle figure tecniche preposte al controllo (la notizia dei pagamenti non è stata smentita); secondo, che ArcelorMittal non va via scaduti i 30 giorni, cioè ai primi di dicembre, dall’avvio della procedura di recesso, ma resta sino a maggio e gestisce il gruppo.

ilva

 

Emiliano: la mia è deduzione logica

Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha ribadito giovedì che la sua era una deduzione logica, visto che il Tribunale di Milano si pronuncerà appunto a maggio sull’atto di ArcelorMittal. Un cambio di rotta, questo, spiegato così nelle scorse ore: ad ArcelorMittal è stato fatto capire che andando allo scontro, ci sarebbero potuti essere rischi serii perchè il fronte avverso era molto determinato.

 

Battaglia civilistica e penale

Secondo fonti vicine al dossier, consultate dal “Sole 24 Ore”, il ricorso cautelare urgente, in base all’articolo 700 del Codice di procedura civile, che a Milano stanno preparando commissari di Ilva e legali, conterrebbe anche risvolti penali che chiamano in causa ArcelorMittal.

 

ilva taranto 5

Dunque, si potrebbe profilare non solo una battaglia civilistica ma anche penale. E in relazione alle notizie diffusesi lungo l’asse Bari-Taranto e rimbalzate altrove, sino a qualche ora fa c’era l’ipotesi che i legali di Ilva temporeggiassero circa il deposito al Tribunale di Milano del ricorso cautelare. Un’attesa che parrebbe tattica in attesa di capire come evolve la partita e che mosse fa la multinazionale. Il ricorso cautelare è in fase di stesura e in un primo momento si è parlato di deposito il 15 novembre.

 

L’incontro con i sindacati

Domani pomeriggio i sindacati andranno al ministero dello Sviluppo economico per l’incontro sulla procedura di riconsegna del personale alle aziende concedenti che ArcelorMittal ha notificato qualche giorno fa, annunciano i vertici di Fim Cisl e Uilm. «In quella sede verificheremo quali sono i comportamenti dell’azienda e cosa ci dirà», aggiungono.

 

La procedura di riconsegna del personale, i 10.700 assunti da ArcelorMittal, di cui 8.200 a Taranto, era stata annunciata dall’ad Morselli ai sindacati a Taranto martedì sera della scorsa settimana, in un incontro in stabilimento, quindi notificata il giorno dopo, mercoledì, agli stessi sindacati mentre i Mittal, a capo dell’omonima multinazionale, si accingevano a varcare il portone di Palazzo Chigi per incontrare il premier Conte e diversi ministri, incontro conclusosi con un nulla di fatto, anzi con la dichiarazione di 5mila esuberi da parte dell’azienda.

calenda bentivogli

 

A seguito della notifica della lettera in base all'articolo 47, la Fim Cisl aveva fatto un primo sciopero da sola di 24 ore a Taranto, a partire dalle 15 di mercoledì scorso. In seguito Fiom Cgil e Uilm ne avevano annunciato un altro, sempre di 24 ore, per venerdì scorso a Taranto, quindi si era arrivati alla decisione unitaria di farlo tutte e tre insieme le sigle sindacali sempre per venerdì scorso, di 24 ore, indotto compreso, sciopero poi fatto, anche se l'adesione nel siderurgico non è stata significativa.

 

Da Patuanelli le imprese dell’indotto

Il 14 novembre, le aziende dell’indotto ArcelorMittal Italia, aderenti a Confindustria Taranto, terranno, assieme ad una delegazione formata da rappresentanti della Provincia, del Comune di Taranto e dai sindaci della provincia di Taranto, un presidio davanti al ministero dello Sviluppo economico. Lo annuncia Confindustria Taranto. «Una delegazione ristretta, guidata dal presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro, incontrerà alle 14 il ministro Stefano Patuanelli, al quale sarà consegnato un documento sulla vicenda ArcelorMittal - annuncia Confindustria Taranto - e lo stesso documento sarà portato all'attenzione, nella stessa giornata, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte».

patuanelli conte

 

A Patuanelli la delegazione illustrerà «la situazione di emergenza in cui le aziende si ritrovano dopo che ArcelorMittal Italia ha lasciato lo stabilimento, senza aver corrisposto alle stesse aziende fornitrici l'ammontare dei crediti maturati, pari a circa 50 milioni di euro. Una situazione gravissima - si afferma - che sta già dando luogo al ricorso alla cassa integrazione per i dipendenti delle stesse imprese. In alcuni casi si parla di licenziamenti. La platea dei dipendenti dell'indotto ex Ilva di Taranto ammonta a circa 6 mila unità. Queste aziende - dice Confindustria Taranto - hanno già sacrificato 150 milioni di euro nel passaggio fra Ilva e Ilva in As, fra il 2014 e il 2015 (crediti confluiti nello stato passivo)».

 

Indotto non in grado di assicurare gli stipendi

Confindustria Taranto sostiene che in assenza di soluzioni, le imprese non saranno in grado di assicurare gli stipendi ai dipendenti, motivo per cui «oggi pretendono delle risposte non più procrastinabili». «C’è il pericolo stipendi per i nostri dipendenti e se ArcelorMittal non farà presto i bonifici, gli stipendi non ci sono. Gli imprenditori restano comunque preoccupati e oggi andiamo dal ministro Patuanelli», commenta il presidente Marinaro.

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)