greta transizione ecologica cingolani bollette

AVETE VOLUTO FARE I GRETINI? E MO' PAGATE - ARRIVANO GLI AUMENTI IN BOLLETTA, COLPA ANCHE DEI DIRITTI PER LE EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA RADDOPPIATI PER LE POLITICHE AMBIENTALISTE DELL'UE - IL MINISTRO CINGOLANI: "C'È UNA TRANSIZIONE SOCIALE CHE DEVE ANDARE DI PARI PASSO CON QUELLA ECOLOGICA" (CHE FA, GIÀ SI RIMANGIA LA SVOLTA GREEN?) - TABARELLI, PRESIDENTE DI NOMISMA ENERGIA: "DOMINA UN APPROCCIO DA ECOLOGISMO SOGNATORE O DA SALOTTO. COL NUCLEARE INVECE…"

1 - BOLLETTE BOOM

Gabriele De Stefani per "La Stampa"

 

roberto cingolani

Quanto siete disposti a pagare per un mondo meno inquinato? Il conto inizia a farsi salato: «Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, dal prossimo salirà del 40%: tutto questo succede perché aumentano il prezzo del gas a livello internazionale e il prezzo dell'anidride carbonica prodotta e la transizione ecologica non può essere fatta a spese delle imprese e delle categorie vulnerabili» avverte Roberto Cingolani intervenendo a un convegno della Cgil a Genova.

 

trasnizione ecologica

Non è un passo indietro sulla svolta verde, non potrebbe esserlo dall'uomo che guida il ministero della Transizione energetica, «ma abbiamo il dovere di affrontare le cose». Gli aumenti in arrivo per famiglie e imprese sono il combinato disposto di due fattori: da una parte la ripresa economica spinge la domanda e le quotazioni delle materie prime, dall'altra i diritti per le emissioni di anidride carbonica sono raddoppiati per le politiche ambientaliste dell'Ue.

 

aumenti in bolletta

Già nel terzo trimestre il costo dell'elettricità per l'utenza era aumentato del 9,9%, e quello del gas (salito da 6 a 58 euro per MWh in un anno) del 15,3%. Ma la bolletta elettrica sarebbe schizzata del 20%, se il governo non fosse intervenuto per calmierarla mettendo sul piatto 1,2 miliardi ricavati dalla vendita di quote di emissioni.

 

carlo bonomi 3

Per le imprese è il vero, grande spauracchio del mondo post-pandemia: il costo dell'energia alle stelle rischia di mandare fuori mercato interi settori, specie quelli alle prese con concorrenti extra-europei.

 

Carlo Bonomi, nei giorni scorsi, aveva parlato di «ripresa messa a rischio dal caro-energia». I numeri di Confindustria dicono che la corsa dell'inflazione negli ultimi mesi si spiega con i rincari delle bollette: solo lo 0,6%, sul +2,1% annuo di agosto, dipende da altre voci e «ciò aiuta i consumi, ma comprime i margini delle imprese».

 

roberto cingolani a cernobbio

«Da tempo denunciamo l'insostenibile peso della bolletta energetica - incalza la Cna -. Ci aspettiamo l'avvio di azioni concrete per scongiurare l'impennata dei prezzi, gli allarmi non bastano più. È tempo di passare all'azione. Servono misure in grado di intervenire strutturalmente sulla bolletta, a partire dalla riforma degli oneri generali di sistema che gravano soprattutto sulle micro e piccole imprese».

 

greta thunberg

Un primo intervento è atteso già nel dl Concorrenza, dove il governo pensa di inserire una sforbiciata alla mole di balzelli caricati sulle bollette per coprire una miriade di voci di spesa: bonus elettrico, incentivi alle rinnovabili, costi per lo smantellamento delle centrali nucleari.

 

roberto cingolani 2

Sono interventi d'emergenza utili a limitare i danni, ma la partita, spiega ancora Cingolani, si gioca nel lungo periodo. Bisogna trovare un equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica e il tema, già affrontato pubblicamente sia da Mario Draghi che da Giancarlo Giorgetti, è al centro delle attenzioni del governo: «Nessuno mette in discussione che la transizione ecologica vada fatta il prima possibile, senza indugi e con sacrifici enormi - aggiunge Cingolani -. Ci credo eccome. Ma se l'energia aumenta troppo di costo, le nostre imprese perdono di competitività e i cittadini, soprattutto quelli di reddito più basso, faticano ulteriormente per pagare beni primari come energia e gas. Sono aspetti importanti come la transizione ecologica. Finché avrò l'onore e l'onere di occupare questa posizione farò di tutto affinché le due cose non vengano mai scisse. C'è una transizione sociale che deve andare di pari passo con quella ecologica».

 

2 - "IN EUROPA C'È CARENZA DI GAS, LE RINNOVABILI NON BASTERANNO"

Ga.Des per "La Stampa"

 

davide tabarelli di nomisma 1

«Ho quasi paura a dirlo, perché ormai domina un approccio da ecologismo sognatore: ma la verità è che la transizione ecologica ad oggi non sta in piedi economicamente». Davide Tabarelli dice che forse Roberto Cingolani «ha esagerato un po' parlando di un aumento del 40%». Ma la sostanza dell'allarme del ministro trova d'accordo il presidente di Nomisma Energia che, anzi, si spinge oltre: «La Commissione europea ha gravi responsabilità».

 

La svolta verde è un'urgenza per il pianeta malato. Ma, al di là di questo, davvero i rincari si spiegano solo così?

«Io individuo quattro motivi fondamentali. Il primo è la carenza di gas in Europa, dovuta al lungo inverno scorso e alla frenata delle consegne di Russia e Norvegia: una serie di sfortunate coincidenze, diciamo così, tra manutenzioni, incidenti, crisi politiche in Ucraina e Bielorussia e tempi di avvio di Nord Stream.

 

davide tabarelli di nomisma 2

Speriamo solo che dietro a tutto questo non si nascondano problemi strutturali, sarebbe gravissimo. Anche l'Asia sta producendo meno ed è alle prese con il boom dei prezzi del carbone. La seconda ragione è l'aumento della domanda dovuto alla ripresa, ma siamo solo poco al di sopra del 2019, quindi il cuore del problema non è qua.

 

Poi vedo anche un po' di speculazione finanziaria: c'è in giro tantissima liquidità e gli investitori più aggressivi ne approfittano. Infine il quarto motivo è il principale: le politiche della Commissione Ue».

 

Cioè?

davide tabarelli di nomisma energia

«I prezzi per i diritti di emissione di anidride carbonica sono esplosi: la media nel 2020 era di 25 euro a tonnellata, oggi siamo a 62. La politica sul green sta ponendo obiettivi molto ambiziosi e per il sistema industriale è un grosso problema. È molto difficile reggere il passo».

 

Sintetizzo: aziende e famiglie stanno iniziando a pagare il costo della transizione energetica?

«Sì, perché le rinnovabili non bastano e non risolveranno il problema. Ma non è tutto qui. C'è anche da fare i conti con una politica distratta dal verde: qui si pensa al green deal e a Greta e non si vedono le questioni centrali, cioè quelle economiche, con l'energia che arriva a costare il triplo rispetto a Usa e Cina, e di sicurezza».

 

ROBERTO CINGOLANI

Quanto dureranno le tensioni sui prezzi?

«Per il gas credo che sia una fase passeggera, in ogni caso non più breve di un anno. Su energia elettrica e Co2, visti gli obiettivi fissati dall'Unione europea, gli aumenti continueranno».

 

Come se ne esce? Cingolani è tornato a parlare di nucleare pulito.

«Il nucleare può risolvere il problema, questo è sicuro. Se la questione climatica diventasse veramente seria e non quel tema da salotto o da ecologismo sognatore che è stato fin qui, allora sì, il nucleare non potrebbe che essere un'opzione molto seria».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…