mario draghi benzina accise

BENZINA SUL FUOCO - IL CARO CARBURANTE RISCHIA DI CAUSARE UN BLOCCO TOTALE DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE IN ITALIA. IL GOVERNO STA STUDIANDO UNA STERILIZZAZIONE DELL’IVA, MA NON È DETTO CHE BASTI A FRENARE I RINCARI. IL DIESEL SERVITO VIAGGIA ORMAI SOPRA I 2,1 EURO. PIÙ DELLA METÀ DEL COSTO È DOVUTO ALLE ACCISE STATALI - CONFINDUSTRIA CHIEDE UNA DEFISCALIZZAZIONE PER RIPORTARE I PREZZI A LIVELLI TOLLERABILI…

Francesco Bisozzi per “il Messaggero”

 

rincari benzina diesel

Prezzi del carburante in orbita e fari puntati sulle accise. In Italia, dove quasi il 90 per cento delle merci viaggia su strada, il rally del petrolio, con verde e diesel ormai sopra i due euro al litro sulle strade tricolori, rischia di causare un blocco generalizzato delle attività produttive.

 

Anche Confindustria chiede di premere l'acceleratore sulla defiscalizzazione per riportare quanto prima i prezzi alla pompa di benzina a livelli tollerabili. Altrimenti, calcola viale dell'Astronomia,complice il caro energia e la carenza di materie prime, il sistema industriale potrebbe ritrovarsi costretto a chiedere 400 milioni di ore di cassa integrazione.

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

 

Lo sguardo ora è rivolto alla legge di conversione del decreto bollette. Su un punto quasi tutti i partiti convengono: «Sono necessarie risorse aggiuntive». D'accordo Palazzo Chigi.

 

Gli interventi sui costi dell'energia, ha detto il premier Mario Draghi, non sono sufficienti. E ieri in serata l'Eni ha annunciato lo stop all'acquisto di petrolio dalla Russia. «Abbiamo sospeso - dice una nota della società - la stipula di nuovi contratti relativi all'approvvigionamento di greggio. Eni opererà nel pieno rispetto di quanto stabilito dalle istituzioni europee e nazionali».

rincari benzina diesel 1

 

LE RILEVAZIONI

Per quanto riguarda la benzina, la strada più facile da imboccare resta quella di una sterilizzazione dell'Iva, ma a fronte dell'acuirsi delle tensioni internazionali non è escluso che vengano adottate misure più incisive.

 

I prezzi: la media del diesel servito viaggia verso i 2,1 euro al litro, e si avvicina ai 2 euro nella modalità self, mentre la verde continua a salire ed è ormai stabile sopra i 2,1 euro nel rifornimento con servizio. Le accise, ricorda Assoutenti, pesano per il 55% su ogni litro di benzina venduto in Italia e per il 52% sul gasolio.

caro carburante

 

Contro gli aumenti record dei prezzi di benzina e diesel, FdI, Forza Italia e Lega chiedono di sfoltire le accise. I gestori di Faib Confesercenti, Fegica Cisl, Figisc e Anisa Confcommercio propongono il ritorno della cosiddetta accisa mobile, che consente da una parte di sterilizzare gli aumenti dell'Iva (oggi maggiori di 7 centesimi al litro rispetto solo a due mesi fa) e dall'altra di creare un minimo di stabilità per famiglie e operatori economici.

 

Ieri l'Irlanda ha annunciato un taglio temporaneo delle accise applicate su benzina e diesel, con una riduzione di 20 centesimi per litro di benzina e di 15 centesimi per il diesel. In Italia si contano 19 accise sui carburanti.

 

rincari benzina diesel 2

Che, tra le altre cose, sono servite a finanziare la guerra in Etiopia, la crisi di Suez, la ricostruzione del dopo Vajont, il Salva Italia del 2011 e il decreto Fare del 2014. In pratica, queste fonti di gettito riempiono vecchi salvadanai impolverati, come quello per la missione Onu in Bosnia o quello per il rinnovo del contratto per gli autoferrotranvieri del 2004.

 

Scardinare questo sistema non è però così semplice ed è per questo che il governo starebbe ragionando su una sterilizzazione almeno parziale dell'Iva sui carburanti, ossia a valere sull'Iva aggiunta rispetto agli aumenti.

rincari benzina diesel 4

 

IL MECCANISMO

Dall'inizio dell'anno, in poco più due mesi, un litro di benzina è rincarato di oltre 23 cent, +13,6%, pari a 11 euro e 68 cent per un pieno di 50 litri, 280 euro su base annua. Un litro di gasolio è aumentato di oltre 24 cent, +15,4%, 12 euro e 20 cent a rifornimento, equivalenti a 293 euro annui. In pressing sul governo anche le associazioni dei consumatori. «Chiediamo una riduzione di 30 cent delle accise e non complicati meccanismi di sterilizzazione dell'Iva», propone il presidente dell'Unione nazionale dei consumatori Massimiliano Dona.

rincari benzina diesel 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…