marchionne elkann

BOOM! MARCHIONNE ERA MORTO DA GIORNI QUANDO FCA DIEDE L'ANNUNCIO. LA PROVA? LA LETTERA DI GRANDE STEVENS INVIATA AL ''CORRIERE'' TRE GIORNI PRIMA DELLA DATA UFFICIALE. CHE SCATENÒ UNA LITE TRA ELKANN E LO STORICO AVVOCATO DI FAMIGLIA - ELKANN PRONTO A TUTTO PUR DI VENDERE FCA. IL GOVERNO FRANCESE HA IMPOSTO A SENARD DI ABBANDONARE LA FUSIONE PARITARIA: PARIGI DEVE ESSERE DOMINANTE - LA FAMIGLIA AGNELLI FURIOSA CON JOHN PER ESSERE STATA ESTROMESSA DALLA DECISIONE E JOHN FURIOSO CON L'AD MANTLEY PER AVER VENDUTO LE SUE AZIONI FCA

1. MARCHIONNE ERA MORTO DA GIORNI QUANDO L'AZIENDA DIEDE L'ANNUNCIO. ELKANN PRONTO A FARSI MANGIARE PUR DI CEDERE FCA

 

elkann marchionne

DAGONEWS - Quando John Elkann annuncia il progetto di fusione 50/50 tra FCA e Renault, un gruppo di furenti parenti corre dall'avvocato Franzo Grande Stevens a chiedere lumi: possibile che possa aver deciso di prendere una decisione così importante senza convocare l'Accomandita di famiglia che detiene quote ancora rilevanti di Exor e dunque di Fiat?

 

Grande Stevens non rivolge più la parola all'erede degli Agnelli da circa un anno, ovvero da quando, il 22 luglio 2018, l'avvocato dell'Avvocato scrisse per il ''Corriere della Sera'' un'elegia funebre sull'amico Marchionne, ''tradito dalle sigarette''. Peccato che il manager della Fiat sarebbe morto ''ufficialmente'' solo tre giorni dopo, il 25 luglio.

 

franzo grande stevens john elkann sergio marchionne

Cosa era successo? Pare che in realtà l'ad del gruppo FCA, apparso in pubblico l'ultima volta il 26 giugno, e ricoverato due giorni dopo a Zurigo, fosse morto da una settimana quando l'azienda ha dato la notizia, e che il suo corpo fosse già stato cremato. Le ragioni? Forse erano relative ai mercati azionari, alla SEC e alla Consob, insomma alle comunicazioni che l'azienda avrebbe dovuto fornire sulle condizioni di salute di un manager che controllava ogni dettaglio di un gruppo multinazionale così grande.

MARCHIONNE ELKANN 3

 

Grande Stevens, con la sua lettera in morte dell'amico, aveva di fatto svelato che i giochi erano già chiusi, mentre in Italia si parlava ancora di ''coma irreversibile''.

 

A quel punto un John Elkann molto irritato avrebbe fatto chiamare Grande Stevens da una segretaria. Ma come? Lo conosce da quando è un bambino, ha seguito il nonno per tutta la vita, e lo contatta attraverso una terza persona? A quel punto tra i due scende il gelo, che Elkann ha provato a sciogliere con una telefonata per gli auguri di Natale. Niente da fare, all'avvocato non piace sentirsi dire cosa fare…

manley elkann

 

Un altro con cui non corre più buon sangue è Mike Manley, che il giorno in cui si annuncia la fusione FCA/Renault vende tutte le sue azioni. Il gesto di qualcuno che non crede nel futuro dell'azienda, e preferisce far cassa nel momento in cui il titolo è ''drogato'' dalle notizie di un'operazione straordinaria.

franzo grande stevens

 

Quello che è chiaro, in ogni caso, è che Elkann vuole vendere la Fiat a tutti i costi, senza la guida di Marchionne non sa dove mettere le mani e nelle ultime settimane ha riallacciato la trattativa per un accordo con Renault. Il governo francese ha chiesto a Senard una fusione non paritaria, ma con i francesi a farla da padroni? Ebbene Elkann è pronto a cedere anche a questo. Purché si venda e lui ottenga un posto da presidente del nuovo gruppo.

 

LA LETTERA DI GRANDE STEVENS

https://www.corriere.it/economia/18_luglio_22/lettera-grande-stevens-per-me-era-come-figlio-diventato-fratello-56023eee-8dee-11e8-8382-fa27f64b6a47.shtml

 

 

1. RENAULT A NISSAN: «CON FCA VANTAGGI PER TUTTI»

Stefano Carrer per www.ilsole24ore.com

 

Marrone Gabetti e Grande Stevens

Un'occasione perduta ma ancora desiderabile: il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, ha preso la parola nel corso dell'assemblea degli azionisti di Nissan per sottolineare che l'accordo del gruppo francese con FiatChrysler sarebbe stato – e quindi sarebbe – nell'interesse dell'intera alleanza e porterebbe vantaggi anche alla Casa giapponese. «La riprova è che alla notizia dell'interruzione dei colloqui, chi ha brindato? Tutti i nostri concorrenti, perché sapevano che l'alleanza ne sarebbe uscita rafforzata. Si tratta di una opportunità perduta».

renault

 

 

Renault: “Con FCA sarebbe stato un progetto meraviglioso”

Senard in realtà ha replicato a un piccolo azionista che lo accusava di voler sfruttare l'ampia partecipazione nell'azionariato Nissan (43,4%) a esclusivo vantaggio francese. «Mi scuso se qualcuno l'ha pensato – ha detto – Io ho due valori: rispetto per le persone e rispetto per i fatti. E i fatti sono che da quando sono arrivato ho fatto di tutto per rilanciare una alleanza che ho trovato in gravi difficoltà. Ho rinunciato, anche se ne avevo il diritto, a chiedere il posto di Chairman in Nissan, tenendo conto dell'orgoglio dell’azienda. Cerco di guardare al futuro.

fca renault

 

Mai ho pensato di basare il mio atteggiamento sulle differenze nelle partecipazioni (incrociate). Confermo di essere in favore di una fusione tra Renault e Nissan, ma nessuno cerca di imporla. Chissà, forse il board Nissan tra 10 anni o 20 potrà considerarla. Sulla governance, abbiamo solo chiesto equità e pari trattamento con quanto accade in Renault con i rappresentanti di Nissan. Non possiamo votare in assemblea contro le decisioni del board, che agisce per consenso».

mike manley john elkann

 

 

 

La nuova governance basata su tre comitati distinti era stata oggetto di una schermaglia pubblica tra Renault, che lamentava una sottorappresentazione, e Nissan. Il compromesso è stato raggiunto con l'inclusione di Senard nel comitato nomine e del Ceo di Renault Thierry Bolloré nel comitato audit. Nessun uomo Renault siederà nel comitato che deciderà le remunerazioni dei top manager.

jean dominique senard 7

 

Il Ceo Hiroto Saikawa ha anche indicato che, su questioni che potrebbero configurare un conflitto di interessi, Senard e Bolloré non parteciperanno alle discussioni del board, anche se membri.

 

Saikawa ha sottolineato che con Renault è stato concordato di posporre i colloqui sul futuro dell'alleanza (nata nel 1999) in quanto la priorità per Nissan è il rilancio del business nel quadro di una più solida governance aziendale. A chi gli chiedeva conto di una corresponsabilità nelle presunte malefatte di Ghosn, ha risposto di sentire una grande responsabilità per il futuro dell'azienda: per i problemi emersi, di suo ha accettato un taglio ai compensi.

 

 

hiroto saikawa 3

Per il passato, tutto il board ha fatto un profondo inchino di scuse alla platea dei soci accorsi per la 120esima assemblea alla National Convention Hall di Yokohama del complesso alberghiero Pacifico, a Minato Mirai, il quartiere che si affaccia sul porto. Sono arrivati 2.814 azionisti: alcuni di loro hanno criticato aspramente l'azienda per essere incappata nei gravi problemi di governance (scandalo e arresto dell'ex presidente Carlos Ghosn) e aver subito una perdita di valore in Borsa in relazione a un chiaro declino della performance. Comunque tutto è andato sostanzialmente liscio.

 

CARLOS GHOSN NISSAN RENAULT

Il nuovo board di Nissan approvato oggi è composto da 11 persone, di cui sette indicate come “indipendenti”, sotto la presidenza di un membro esterno, Yasushi Kimura, un petroliere. Alcuni analisti ritengono che un board con molti consiglieri indipendenti potrebbe in futuro essere disposto a guardare con più attenzione a forme di collaborazione e partnership allargate, senza ostacolare un esito positivo di nuovi colloqui di fusione tra Renault e Fca.

mike manley john elkann

 

Domani il presidente francese Emmanuel Macron sarà a Tokyo – in anticipazione del G20 di Osaka – per un vertice bilaterale con il premier Shinzo Abe, con cui discuterà il futuro dell'alleanza franco-giapponese nell'auto, che anche dopo l'appuntamento di oggi appare sotto stress e aperta a sviluppi in direzioni potenzialmente differenti. L'interferenza del governo francese aveva indotto FiatChrysler a ritirare la proposta di fusione su base paritaria con Renault: d'altra parte, Parigi temeva che una decisione affrettata e non supportata da Nissan ( i cui rappresentanti nel cda Renault si sarebbero astenuti) avrebbe potuto suscitare aspre reazioni da parte giapponese fino a mettere a rischio la ventennale alleanza.

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”