francesco caio alessandro puliti saipem

BYE BYE CAIO! – LE DIMISSIONI DELL’AD DI SAIPEM ERANO ATTESE DA MESI: ALMENO DA QUANDO (IL 31 GENNAIO 2022) LA SOCIETÀ AVEVA FATTO UN TONFO DEL 30,1% A PIAZZA AFFARI, DOPO IL TERZO PROFIT WARNING CONSECUTIVO – ORA CAIO HA DECISO DI LASCIARE DOPO IL RISULTATO DELLA SEMESTRALE E AL SUO POSTO ARRIVA ALESSANDRO PULITI, UOMO DI DESCALZI...

 

Camilla Conti per “La Verità”

 

FRANCESCO CAIO

Un tonfo del 30,1%. È quanto aveva lasciato sul terreno di Piazza Affari il titolo Saipem il 31 gennaio del 2022 dopo che la società aveva lanciato un allarme profitti rivedendo il portafoglio ordini e ritirando gli outlook annunciati alla fine di ottobre. Il tracollo di Borsa aveva fatto tremare Saipem, i suoi vertici, i suoi soci e pure il Mef che dei soci di Saipem è azionista.

 

E fatto correre anche più di un brivido corre lungo la schiena dei contribuenti visto che era già chiara l'ineluttabilità di una ricapitalizzazione poi conclusa a metà luglio per 2 miliardi.

 

«Si tratta del terzo profit warning consecutivo da quando nel secondo trimestre 2021 è subentrato il nuovo management» guidato da Francesco Caio, fecero notare in quei giorni gli analisti di Mediobanca securities.

 

ALESSANDRO PULITI

È in quel momento che la poltrona dell'ad (entrato però nel 2018 come presidente) comincia a traballare. Ieri, il ribaltone è arrivato: Caio ha rassegnato le dimissioni ritenendo completato - con il risultato della semestrale - «il suo apporto al riorientamento e rilancio della società» e il cda ha nominato al suo posto Alessandro Puliti, uomo della Cdp (azionista di Saipem al 12,8%) che di fatto già lo aveva «commissariato».

 

Puliti mantiene infatti la carica di direttore generale che occupa da febbraio quando era arrivato dall'Eni (era direttore generale natural resource) con Paolo Calcagnini (nominato da Cdp e oggi cfo del gruppo) con deleghe molto ampie proprio a seguito del profit warning di fine gennaio e dell'aumento di capitale che è stato poi varato successivamente.

 

saipem 5

Nella nota assai diplomatica diffusa ieri da Saipem si legge che il consiglio di amministrazione «unanimamente ringrazia Francesco Caio per il lavoro svolto in un contesto complesso, riconoscendogli l'impegno nell'attuare i necessari cambiamenti strategici e organizzativi per condurre la società verso una nuova fase di rilancio. Il consiglio di amministrazione ha altresì preso atto che Francesco Caio ha contribuito a reagire alle criticità emerse in sede della backlog review avviata dal management in relazione alle commesse acquisite negli anni scorsi, backlog review che ha evidenziato, a causa del perdurare del contesto pandemico e dell'aumento dei costi delle materie prime e della logistica, un significativo deterioramento dei margini economici a vita intera di alcuni progetti».

 

francesco caio foto di bacco

Saipem spiega che, «tenuto conto del vincolo di inscindibilità convenuto fra le parti, ha deliberato di esercitare il recesso dal rapporto di lavoro subordinato dirigenziale con Francesco Caio in coerenza con quanto stabilito nell'accordo del 29 luglio 2021, con pagamento dell'indennità sostitutiva del preavviso nella misura massima prevista dalle policy aziendali e dal contratto collettivo».

 

A Caio spettano dunque 3,3 milioni di euro lordi, di cui 650.000 euro a titolo di preavviso, 1,95 milioni quale incentivo all'esodo e 700.000 a titolo di patto di non concorrenza e non sollecitazione. Gli sono state riconosciute anche le competenze di fine rapporto ai sensi di legge.

 

saipem

Il cda ha inoltre preso atto delle dimissioni comunicate lo scorso 19 agosto 2022 del consigliere non esecutivo e non indipendente Pier Francesco Ragni e rassegnate per impegni professionali sopraggiunti. Ragni era stato nominato consigliere dall'assemblea degli azionisti il 30 aprile 2021 dalla lista presentata congiuntamente da Eni e Cdp industria. In sua sostituzione il board ha nominato amministratore lo stesso Puliti.

saipem 4 saipem francesco caio d antan

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)