eni gas e luce

IL CAPITALISMO SCIVOLA SULL'OIL – IL PETROLIO SOTTOZERO PUO' SCARDINARE A LUNGO ANDARE L’ORDINE MONDIALE, DALLA RUSSIA AGLI STATI UNITI, AI PAESI ARABI – IL GIOCO DI TRUMP, PUTIN E DEI SAUDITI E' SALTATO COL CORONAVIRUS: COL LOCKDOWN, MANCA LA DOMANDA E IL BARILE TE LO DAI IN TESTA - IL FATTORE MEDITERRANEO E LE CONSEGUENZE PER L’ENI...

 

 

Gabriele Moccia per www.formiche.net

 

crollo del prezzo del petrolio

Le prospettive del mercato del petrolio per il futuro prossimo non sono rosee e una serie di fattori implicheranno l’avvio di nuove strategie da parte delle big oil companies, tra cui anche l’Eni, che in queste ore è chiamata al rinnovo dei propri vertici. Una lotta alla sopravvivenza dalle conseguenze nefaste dell’emergenza Covid-19 e della guerra petrolifera tra Russia e Arabia Saudita che per Palazzo Mattei significherà anzitutto guardare agli scenari e le incognite dei prossimi mesi. Primo tra tutti la grande incognita legata alla domanda di greggio.

 

eni in libia

Nell’Oil Market Report di aprile appena diffuso, l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) prevede che la domanda mondiale di petrolio subirà il calo record di 9,3 milioni di barili al giorno nel 2020 rispetto al 2019. Secondo l’Agenzia: “L’impatto delle misure di contenimento contro il Covid-19 in 187 paesi e territori ha ridotto ai minimi termini la mobilità. Si stima che la domanda di aprile sia inferiore di 29 milioni di barili al giorno rispetto a un anno fa, un livello visto l’ultima volta nel 1995″.

 

tracollo petrolio wti

Per il secondo trimestre 2020, la domanda dovrebbe essere di 23,1 milioni di barili giorno inferiore ai livelli dell’anno precedente. La ripresa nella seconda parte dell’anno sarà graduale, a dicembre la domanda continuerà a scendere di 2,7 milioni di barili giorno su base annua. Sul versante dell’offerta, l’Accordo Opec Plus (Opec e Russia) dei giorni scorsi, avvenuto anche con il placet del presidente americano Donald Trump, ha dato una boccata di ossigeno, visto che si dovrebbe registrare a maggio un calo della produzione di 12 milioni di barili al giorno, un livello che potrebbe riportare il prezzo medio del greggio sopra i 40 dollari al barile.

petrolio libia

 

Il Cane a sei zampe deve poi affrontare un’altra importante sfida industriale, quella legata all’operatività delle raffinerie. Sempre secondo le stime dell’Aie, le vendite delle raffinerie crolleranno di 16 milioni di barili al giorno su base annua nel secondo trimestre del 2020, con tagli e arresti diffusi in tutte le regioni.

tracollo quotazioni brent

 

Bisognerà, dunque, vedere come un crollo prolungato delle vendite in questo settore avrà degli effetti sulla proiezione industriale e soprattutto occupazionale, di Eni. Più in generale, come ha sottolineato anche l’Economist, tutte le compagnie petrolifere internazionali, le National oil company (Noc) e i paesi che si affidano alle rendite petrolifere devono prepararsi a un lungo periodo di difficoltà e approfittare della crisi per iniziare una ristrutturazione futura inevitabile, se il pianeta dovrà combattere i cambiamenti climatici.

 

ENI LIBIAgli affari di eni e total in libia

Al di là degli aspetti di mercato – qualche anno fa le compagnie hanno resistito anche con il prezzo del greggio a 10 dollari al barile – come è sempre stato, le prospettive di Eni dipenderanno dai fattori geopolitici, a partire dal mantenimento dell’equilibrio di potere garantito dall’Opec. Il cartello dei principali paesi produttori di greggio è sempre più in affanno e rischia di sgretolarsi a causa delle pressioni interne, vedi il ruolo sempre più da solista assunto dall’Arabia Saudita, e delle pressioni esterne, vedi Washington e Mosca le cui rispettive industrie estrattive vogliono mettere fine alla stagione del cartello di Vienna.

 

petrolio libia 2vladimir putin e mohammed bin salman 4

Siamo alla luce di un nuovo ordine? Difficile dirlo, ma come ha scritto lo studioso Chris Cook, dell’University College of London, in assenza di un rialzo dei prezzi, nei prossimi mesi continuerà a farsi strada l’idea di passare dall’Opec al Nopec. Ovvero, la ricerca di un consenso internazionale volto alla creazione di un organismo multilaterale per la gestione del mercato del greggio, non più basato su uno schema di cooperazione e competizione a fasi alterne, bensì su un quadro di protocolli tecnici molto specifici, simili a quelli applicati nell’Organizzazione mondiale per il commercio.

 

eni gas e luceDONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN CORONAVIRUS

C’è poi la partita nel Mediterraneo. Sul versante occidentale, la Libia è tornata ad essere una polveriera e, come comunicato sui social media dalla stessa compagnia petrolifera libera (Noc), a partire dallo scorso gennaio 2020, ha superato i quattro miliardi di dollari la perdita economica stimata per il paese in seguito alle chiusure degli oleodotti e dei terminal imposte dal generale Haftar nella sua campagna per la conquista di Tripoli.

 

PETROLIO

Sul versante orientale, dove è presente il super giacimento scoperto dalla stessa Eni di Zohr, la Turchia continua ad avanzare le sue pretese economiche nelle zone economiche esclusive a largo di Cipro, attraverso attività di esplorazione e ricerca molto vicine a quelle che sta portando avanti Eni insieme alla francese Total. Tutte sfide che si sommano ovviamente agli effetti della pandemia sui mercati energetici, in primis quello asiatico: capire quando se e quando ripartirà la locomotiva cinese sarà cruciale per posizionarsi efficacemente sulla ripresa della domanda di greggio.

TOTALproduzione petrolio in libia

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?