recessione

CHE RECESSIONE CHE FA? – IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE HA RIVISTO AL RIALZO LE STIME DI CRESCITA DELL'ECONOMIA ITALIANA PER QUEST'ANNO (+3,2%) MA PER IL 2023 PREVEDE CHE IL PIL ANDRÀ IN NEGATIVO (-0,2%). E ANCHE LA GERMANIA VA INCONTRO ALLA RECESSIONE (-0,3%) E AVVERTE: “IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE” – IL FMI HA TAGLIATO ANCHE LE STIME SUL PIL GLOBALE, CHE SCENDE DA +2,9 A +2,7%. L'INFLAZIONE È VICINA AL PICCO MA RESTERÀ ALTA MOLTO A LUNGO…

Gianluca Di Donfrancesco per www.ilsole24ore.com

 

ITALIA RECESSIONE

Un 2023 di recessione per Italia e Germania, che chiuderanno l’anno con una contrazione del Pil, rispettivamente, dello 0,2 e dello 0,3%. Crescita frenata per l’Eurozona, ma anche per Stati Uniti e Cina. Le nuove previsioni del Fondo monetario internazionale, rilasciate l’11 ottobre, fotografano il concretizzarsi dei rischi da tempo indicati dagli analisti: se per il 2022 la crescita globale resta confermata al 3,2%, quella stimata per il 2023 subisce l’ennesimo taglio, che la abbassa al 2,7%, rispetto al 2,9% previsto a luglio. Si tratta della crescita più debole dal 2001, fatta eccezione per le recessioni innescate dalla crisi finanziaria e dal Covid-19.

 

Come anticipato nei giorni scorsi dalla direttrice generale dell’Fmi, Kristalina Georgieva, tra la fine del 2022 e il 2023, Paesi che rappresentano circa un terzo dell’economia globale registreranno un calo del Pil per due trimestri consecutivi (recessione tecnica). E anche quando ci sarà crescita, sembrerà di essere in una fase di contrazione. «Il peggio deve ancora arrivare», scrive il capo-economista del Fondo Pierre-Olivier Gourinchas. Anche perché il quadro resta dominato da rischi al ribasso, con la «potente» destabilizzazione alimentata dalla sempre più brutale guerra condotta dalla Russia.

 

Italia in recessione nel 2023

FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

Per l’Italia, l’Fmi prevede un calo del Pil dello 0,2% nel 2023, con una revisione al ribasso di quasi un punto percentuale rispetto allo 0,7% stimato a luglio. Per il 2022, invece, la crescita dovrebbe attestarsi al 3,2%, lo 0,2% in più rispetto a luglio, grazie alla ripresa registrata da turismo e produzione industriale. Si ferma la discesa del debito pubblico, che resta attorno al 147% nel 2022 e nel 2023, dal 151% del 2021, mentre il deficit è stimato al 5,4% quest’anno e al 3,9% nel 2023.

 

Va anche peggio alla Germania. La contrazione del Pil nel 2023 sarà dello 0,3%, contro una crescita dello 0,8% stimata a luglio. Nel 2022, il Pil tedesco salirà del’1,5% (+0,3% rispetto alle stime di luglio).

 

olaf scholz

Nell’Eurozona, la crescita del Pil è prevista al 3,1% nel 2022 (+0,5% rispetto a luglio) e a un fragile 0,5% nel 2023, con una profonda revisione al ribasso rispetto all’1,2% stimato sei mesi fa. È l’effetto della guerra in Ucraina, con effetti particolarmente marcati per le economie più esposte al gas russo, oltre che della stretta monetaria varata dalla Bce per contenere l’inflazione.

 

La crescita negli Stati Uniti dovrebbe diminuire dal 5,7% nel 2021 all’1,6% nel 2022 e fermarsi all’1% nel 2023. Il dato del 2022 è stato rivisto al ribasso di 0,7 punti percentuali rispetto alle stime di luglio, riflettendo l’inaspettata contrazione registrata nel secondo trimestre. Il reddito reale disponibile continua a scendere, frenando la domanda dei consumatori.

 

RECESSIONE

Anche nel Regno Unito si registra un significativo rallentamento: la crescita, prevista al 3,6% nel 2022, si trasformerà in quasi stagnazione nel 2023 (0,3%).

 

L’economia del Giappone, secondo le stime del Fondo, dovrebbe essere più stabile, con crescita del Pil all’1,7% nel 2022 e all’1,6% nel 2023, senza apprezzabili scostamenti rispetto alle previsioni di luglio.

 

ITALIA RECESSIONE 5

In controtendenza la Cina: nel 2022, la crescita si ferma al 3,2%, la più bassa in più di quattro decenni (esclusa la crisi pandemica del 2020), per effetto dei focolai di Covid-19 e della drastica politica di contrasto adottata, insieme alle difficoltà del mercato immobiliare. Nel 2023, però, ci sarà un rimbalzo del 4,4% (anche se dello 0,2% più basso del previsto).

 

L’India si conferma la grande economia a più rapida crescita, anche se con una forte correzione al ribasso rispetto alle stime di luglio: nel 2022, il Pil salirà del 6,8% (-0,6%), seguito dal 6,1% atteso per il 2023.

 

vladimir putin

Continuano a migliorare le stime del Fondo sull’economia Russa: nel 2022, la contrazione sarà del 3,4%, seguita da un ulteriore calo del 2,3% nel 2023. All’inizio dell’invasione si ipotizzavano crolli del Pil prossimi ai dieci punti percentuali. Gravissima la situazione dell’Ucraina, che quest’anno vedrà il Pil sprofondare del 35%. Il Fondo non azzarda previsioni per il 2023.

 

Rispetto alla crescita potenziale stimata all’inizio del 2022, per effetto della gelata in arrivo, l’incremento del Pil globale sarà del 3% più basso entro il 2026, scrive il Fondo. Più del doppio rispetto all’impatto inizialmente stimato. «Circa la metà del calo previsto per il 2022 è causato dalla minore crescita di Cina, Eurozona, Stati Uniti e Russia».

 

La frenata coinvolge il commercio mondiale, la cui crescita sta precipitando dal 10% del 2021, al previsto 4,3% nel 2022 e al 2,5% nel 2023.

 

Il peso dell’inflazione

INFLAZIONE

Il pericolo più serio e imminente arriva, ribadisce il Fondo, dalla corsa dei prezzi, che resta la priorità. «L’elevata inflazione nel 2021 e nel 2022 ha sorpreso molti analisti, compreso lo staff dell’Fmi», riconosce il report. La raccomandazione è duplice: da un lato le Banche centrali devono continuare la stretta monetaria avviata per domare i prezzi, dall’altro la politica fiscale dei Governi non deve remare in senso opposto e deve quindi evitare di alimentare un’espansione della domanda che renderebbe più difficile la lotta all’inflazione. Le misure di sostegno devono essere mirate ai ceti più vulnerabili e temporanee.

INFLAZIONE NEGLI USA

 

L’Fmi avvisa che tra il rischio di stringere troppo (indebolendo più del dovuto le economie) e quello di stringere troppo poco, quest’ultimo è quello più grave, perché può innescare una spirale inflazionistica. L’inflazione dovrebbe raggiungere il picco verso la fine del 2022, ma resterà alta più a lungo del previsto, nonostante la frenata dell’economia globale.

 

Shock energetico strutturale

L’Fmi avvisa l’Europa: «Lo shock energetico non è transitorio. Il riallineamento geopolitico delle forniture energetiche, sulla scia della guerra in Ucraina, è ampio e permanente. L’inverno del 2022 sarà una sfida, ma quello del 2023 sarà probabilmente peggiore», si legge nel rapporto.

 

E poi il Fondo insiste: «Controlli sui prezzi, sussidi non mirati o divieti di esportazione sono fiscalmente onerosi e portano a domanda eccessiva, offerta insufficiente, cattiva allocazione e razionamento. Raramente funzionano. La politica fiscale dovrebbe invece puntare a proteggere i più vulnerabili attraverso trasferimenti mirati e temporanei».

 

Dollaro forte ed emergenti fragili

euro dollaro

La corsa del dollaro, finora alimentata dai fondamentali, mette a dura prova soprattutto i mercati emergenti, molti dei quali sono già in crisi del debito o a forte rischio. Le difficoltà dell’economia mondiale potrebbero innescare «turbolenze finanziarie, spingendo sempre più gli investitori verso i beni rifugio, come i titoli di Stato Usa, e portando il dollaro ancora più in alto».

 

euro dollaro

Se gli spread sovrani aumenteranno ulteriormente, o anche se solo rimarranno ai livelli attuali per un lungo periodo, la sostenibilità del debito può essere a rischio per molti Paesi a basso reddito, in particolare quelli più colpiti dallo shock dei prezzi dell’energia e del cibo. Una crisi del debito diffusa, avvisa da tempo il Fondo, potrebbe pesare sulla crescita mondiale e condurre a una recessione globale.

caro energiaAUSTERITY DI ENERGIAGAS E NUCLEARE ENERGIA SOSTENIBILEeuro dollaro

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…