roberto gualtieri

CHE SI FA CON L’IRPEF? – CONTE E GUALTIERI POSSONO DIRE QUELLO CHE VOGLIONO, MA SENZA RITOCCARE L’IVA SARÀ PRATICAMENTE IMPOSSIBILE RIFORMARE L’IMPOSTA SULLE PERSONE FISICHE - NEL GOVERNO SI PARLA DEI MODELLI FRANCESE E TEDESCO: IL PRIMO HA UN’AMPIA FASCIA DI ESENZIONE E PREMIA LE FAMIGLIE. IL SECONDO MOLTO PROGRESSIVO PIACE A LEU E PD (AUGURI) – QUALE CHE SIA, BISOGNERÀ AUMENTARE LA TASSA SUI CONSUMI. E QUINDI SCONTENTARE MOLTE PERSONE…

 

 

Chiara Brusini per www.ilfattoquotidiano.it

 

ROBERTO GUALTIERI

Fisco alla francese o alla tedesca? Quello che conta per il contribuente italiano a medio reddito è che entrambi i sistemi di tassazione gli consentirebbero di risparmiare migliaia di euro ogni anno, soprattutto se ha familiari a carico. La partita della riforma dell’Irpef sta entrando nel vivo: per venerdì è previsto un nuovo tavolo all’interno della cosiddetta Agenda 2023 e il governo intende presentare una legge delega entro la primavera.

 

irpef

E le preferenze dei partiti di maggioranza si dividono appunto tra un sistema ispirato a quello d’oltralpe, basato sul quoziente familiare (caro al M5s), e l’aliquota “personalizzata” in vigore in Germania, guardata con interesse da Leu e Pd. Italia viva punta su una terza via: meno aliquote, addio a gran parte delle deduzioni e detrazioni, un assegno universale per i figli e un minimo esente di 8mila euro da raddoppiare in caso di coniuge a carico.

 

Per gli addetti ai lavori “importare” tout court modelli cuciti su un altro tessuto economico non è fattibile. Sì, invece, a semplificare il sistema prendendo spunto dalle esperienze di Parigi e Berlino. Due avvertenze: di riformare l’Irpef si parla da oltre vent’anni. E, visto che le risorse sono scarse, per farlo bisognerà scontentare qualcuno.

 

PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI

Troppe eccezioni: l’Irpef ha perso equità – Il punto di partenza è che “l’Irpef in 50 anni di vita è diventata schizofrenica e ha pesanti difetti sul fronte dell’equità“, spiega Giuseppe Marino, professore di diritto tributario italiano ed europeo alla Statale di Milano e avvocato specializzato in materia fiscale. “Ormai le eccezioni, nel senso di regimi che sfuggono alla progressività, sono più numerose delle regole”.

 

Si va dall‘imposta sostitutiva al 26% sui redditi da capitale alla cedolare secca del 21% sugli affitti, dall’esenzione totale dall’Irpef per gli agricoltori al regime di estremo favore (100mila di imposta tutto compreso) per i Paperoni che portano la residenza in Italia, passando per la tassa piatta del 7% sui redditi da pensione degli stranieri che si trasferiscono al Sud. In più c’è la giungla delle detrazioni e l’iniquità degli assegni al nucleo familiare, da cui sono esclusi lavoratori autonomi.

giuseppe conte roberto gualtieri mes

 

“È indispensabile razionalizzare queste discriminazioni e disuguaglianze”. Dario Stevanato, ordinario di diritto tributario all’Università di Trieste, concorda sulla necessità di disboscare i regimi sostitutivi e ridurre i “salti” tra un’aliquota e l’altra, a partire da quello di 11 punti (dal 27 al 38%) che scatta oltre i 28mila euro di reddito. “In più serve l’esenzione universale per un reddito minimo vitale, da fissare intorno a 9-10mila euro”. Sia Parigi sia Berlino in effetti hanno un’ampia area di esenzione dall’imposta sul reddito. Oltre ad una prima aliquota pari al 14%, contro il 23% applicato in Italia ai redditi fino a 15mila euro.

roberto gualtieri e il mancato aumento dell'iva

 

Il modello francese con quoziente familiare – Quello che più attira del modello francese, però, è il quoziente familiare: un coefficiente che dipende dal numero di componenti del nucleo. Un adulto vale un punto, i figli fino al secondo 0,5. Al reddito lordo si applica innanzitutto una deduzione forfettaria del 10 per cento. Poi si sottraggono 10.064 euro, che non sono imponibili. La cifra che resta viene divisa per il quoziente.

 

giuseppe conte roberto gualtieri 15

Sul risultato si applica l’aliquota (14% fino a 27.794 euro, 30% fino a 74.517 euro). L’imposta ottenuta viene poi nuovamente moltiplicata per il punteggio della famiglia. E ci sono anche detrazioni per i bimbi a carico, decrescenti al salire dei redditi. Fatte le somme, un nucleo con due figli e un reddito di 35mila euro non paga nulla (l’imponibile diviso tre è inferiore a 10mila euro), a fronte dei circa 6.700 euro di Irpef dovuta in Italia. E ancora: una famiglia francese con 80mila euro di redditi deve allo Stato poco meno di 6mila euro. Marino sottolinea però che, a fronte del risparmio sulle imposte sui redditi, in Francia la prima casa è tassata e per gli immobili oltre un certo valore vige anche una “Imposta sulla fortuna immobiliare“.

Irpef Irap Inps

 

In Germania una formula calcola l’aliquota per ogni contribuente – In Germania a stabilire l’imposta applicata ai contribuenti che guadagnano fino a 57.051 euro è una formula matematica, che consente di calcolare l’aliquota ad hoc per ogni singolo livello di reddito. Così si evitano i salti d’imposta che caratterizzano l’Irpef italiana e la progressività è massima.

giuseppe conte roberto gualtieri

 

E’ poi prevista un’area di esenzione fino a 9.408 euro (il doppio per chi è coniugato) e ci sono corpose deduzioni per figli a carico: oltre 2.500 euro a figlio. Scattano se più convenienti rispetto all’assegno familiare Kindergeld, che è indipendente dal reddito e ammonta a 204 euro al mese per il primo e secondo figlio, 210 per il terzo e 235 dal quarto (in Italia invece oltre i 32mila euro di reddito gli assegni familiari si fermano a meno di 100 euro per nuclei con due figli). Nella Repubblica federale una famiglia con 35mila euro di redditi e due figli, grazie agli sgravi, arriva a versare poco più di 1.200 euro di tasse. Oltre i 57.051 euro di reddito l’aliquota è del 42%, mentre chi ne guadagna più di 270.500 paga il 45%.

PRODI, VISCO, BERSANI

 

A chi piace il tedesco – L’aliquota alla tedesca ha raccolto il sostegno di molti esperti. Dal centro studi Nens di Vincenzo Visco e Pier Luigi Bersani alla fondazione Astrid di Franco Bassanini, che ha pubblicato una proposta di riforma basata su una “funzione di imposta continua” con le firme di Ernesto Longobardi, del consigliere dell’Ufficio parlamentare di bilancio Alberto Zanardi e dell’esperto senior dell’Upb Corrado Pollastri.

 

TASSE

Marino non è contrario a “studiare” l’ipotesi della progressività continua, ma avverte: “La nostra struttura socio economica è molto diversa, abbiamo oltre 5 milioni di autonomi mentre in Germania e Francia la stragrande maggioranza dei contribuenti sono dipendenti di medie e grandi imprese. I loro sistemi fiscali rispecchiano quella realtà”. D’accordo Stevanato, che sottolinea: “L’aliquota personalizzata alla tedesca recupererebbe progressività solo per chi paga l’Irpef a scaglioni, non per quanti sono soggetti ai tanti regimi sostitutivi”. E aggiunge: “Per ridurre la pressione fiscale, in ogni caso, servono risorse. Se invece la riforma si farà a gettito invariato è inevitabile che qualcuno ci vada a perdere. Si potrebbe pensare di spostare il peso sui pochi che dichiarano redditi alti…”.

 

GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZAroberto gualtieri si congratula con giuseppe conte per l'informativa sul mes

Le risorse da trovare e l’eterno nodo “rimodulazione Iva” – Il punto è proprio questo: quanto ambizioso e quanto sostenibile a livello politico sarà l’intervento dipenderà da quanto l’esecutivo riuscirà a mettere in campo. Il quadro di partenza è grigio: per il 2021 restano in campo clausole di salvaguardia su Iva e accise per un totale di oltre 20 miliardi. Per finanziare la riforma ci sono solo i 5 miliardi già stanziati per il prossimo anno per il taglio del cuneo in partenza a luglio. Più eventuali fondi recuperati con la (sempre rinviata) revisione delle tax expenditure.

 

roberto gualtieri giuseppe conte luigi di maio

Per non dire dell’annosa questione dell’evasione fiscale. Il ministro Roberto Gualtieri aveva aperto a un aumento dell’ultima aliquota, attualmente al 43%, per i redditi oltre 500mila euro. Ma pochi giorni dopo ha smentito. Cosa resta? Negoziare con Bruxelles per fare anche questo in deficit. L’alternativa di cui molto si parla in queste settimane è la rimodulazione delle aliquote Iva, già ipotizzata e accantonata l’anno scorso. Il punto, come ha fatto notare Simone Pellegrino su lavoce.info, è che per fare gettito andrebbe ritoccata l‘aliquota ordinaria del 22%, che si applica sulla stragrande maggioranza dei beni e servizi.

 

TASSE

Ma il livello attuale è già molto alto (in Germania è al 19%, in Francia al 20) e aumentarla ancora colpirebbe di più le fasce di reddito basse. Quanto all’ipotesi di toccare quella – al 10% – che si applica su ristoranti e alberghi, è bastato evocarla per provocare una levata di scudi che ha costretto il Mef a negare di averla mai presa in considerazione.

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…