bergoglio george pell

CHI GESTIRÀ I SOLDI DEL PAPA? - CON IL CARDINALE PELL IN PRIGIONE, BERGOGLIO DEVE SCEGLIERE CHI PIAZZARE ALLA SEGRETERIA DELL'ECONOMIA, AL CONSIGLIO DEI CARDINALI E ALLO IOR - SI ACCENDONO LE RIVALITÀ TRA CURIA E LAICI - INTANTO L'UTILE DELLO IOR SI DIMEZZA E LA CHIESA ANGLICANA MACINA UTILI…

Paolo Rodari per “Affari & Finanza - la Repubblica”

 

PAPA BERGOGLIO

Sono giorni decisivi per le finanze vaticane. Francesco, in seguito alla débâcle del cardinale George Pell che è stato esautorato dalla guida del super ministero per l'economia a causa dei guai giudiziari in Australia, è chiamato a un giro di nomine decisivo che riguardano sia la Segreteria dell' Economia, sia il Consiglio dei cardiali, sia lo Ior.

 

Molti dei ruoli di comando all' interno di questi uffici, infatti, sono in scadenza e il Papa regnante, forte anche di questi anni vissuti fra scossoni e ancora scandali ma nei quali anche in profondo si è potuto rendere conto di cosa va e cosa non va, è pronto a un definitivo cambio al vertice. Francesco sta valutando i nomi nuovi.

 

PAPA BERGOGLIO

Nomi da portare anzitutto all' interno della Segreteria per l' economia, il dicastero che da mesi è coordinato ad interim dal monsignor Luigi Mistò, sacerdote ambrosiano cresciuto alla scuola del cardinale Carlo Maria Martini, ex plenipotenziario delle finanze milanesi nell' era Tettamanzi.

 

Per la Segreteria, che ha il compito di armonizzare le politiche di controllo riguardo alla gestione economica della Santa Sede e della Città del Vaticano, il tentativo è quello di trovare come nuovo prefetto al posto di Pell un sostituto laico. Impresa non da poco e che non è assolutamente scontato arrivi in porto. Da tempo si dice che il lavoro di screening riguardi figure femminili, anche se tutte le anticipazioni uscite fino a oggi sono risultate inverosimili.

cardinale pietro parolin

 

La Segreteria ha sede in prima loggia, a fianco degli uffici del cardinale Pietro Parolin. Non è un mistero per nessuno che a quest' ultimo la gestione Mistò sia gradita: il sacerdote ambrosiano, infatti, ha amministrato con oculatezza e senza che i rapporti interni con gli altri dicasteri raggiungessero i livelli di esacerbazione raggiunti con Pell. Ma alcuni dossier, come la scelta del nuovo prefetto, sono valutati ad personam dal Pontefice che, come di consueto, ascolta più voci prima di addivenire a una soluzione.

 

GEORGE PELL

Sull' idea di un laico Francesco deve scontrarsi anche con parte della forza curiale della curia romana che, memore degli scandali dei Vatileaks - in parte imputabili ai laici - ritiene che le figure consacrate siano di maggiore garanzia. Una visione, quest' ultima, sulla quale il Papa sembra non essere del tutto d' accordo: padri e madri di famiglia, come dimostrano le recenti nomine ai vertici del dicastero per la comunicazione, spesso possono garantire una "normalità" di rapporti interni che altre figure non sempre hanno dimostrato di saper dare. Un' altra figura chiave all' interno del mondo finanziario della Santa Sede è il revisore generale.

 

Il suo ufficio, introdotto dal Papa a inizio della sua riforma della Curia romana, è ricoperto ad interim, dopo le agitate dimissioni di Libero Milone a giugno 2017, da Alessandro Cassinis Righini. Il suo ruolo è stato rafforzato da Francesco lo scorso gennaio: il revisore generale, infatti, è divenuto ufficialmente «Autorità Anticorruzione » del Vaticano, con una potestà nell' ottenere i bilanci degli enti e amministrazioni dello Stato Pontificio.

 

Pietro Parolin

Anche qui il lavoro interno procede sostanzialmente senza intoppi, ma la sensazione è che con la nomina del nuovo prefetto alla Segreteria venga aggiunta una nuova pedina anche in questo delicato ruolo. A monte della Segreteria per l' Economia e dell' ufficio del Revisore opera il Consiglio per l' Economia, guidato dall' arcivescovo di Monaco e Frisinga, il cardinale Reinhard Marx, e dal segretario, il monsignore Brian Edwin Ferme.

 

Le cariche dei membri del Consiglio, in tutto quindici persone, di cui otto cardinali, sono scadute lo scorso marzo. Ancora non è stato chiarito se continueranno per altri cinque anni o meno. La sensazione è che anche qui molti membri, Marx e Ferme a parte, possano presto cambiare. Alcuni sono stati portati, infatti, direttamente da Pell in rappresentanza di mondi non così vicini alla sensibilità di Francesco.

 

A luglio scade anche il primo quinquennio in sella allo Ior di Jean-Baptiste de Franssu. Economista e banchiere francese, presiede l' Istituto per le Opere di Religione dal 9 luglio 2014. Venne nominato su suggerimento di Lucio Ángel Vallejo Balda, il monsignore spagnolo portato a processo per Vatileaks Due. L' idea era di fargli effettuare un periodo di transizione. Sono trascorsi cinque anni.

DE FRANSSU

 

Sulla carta anch' egli potrebbe essere rinnovato, molto dipenderà Con la guida affidata a monsignor Nunzio Galantino, ex segretario della Cei, l' Apsa, l' Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica, sembra vivere un periodo di tranquillità.

 

L'Apsa controlla un importante patrimonio immobiliare sul quale tuttavia Papa Francesco l'estate scorsa aveva espresso qualche preoccupazione: «Un problema che mi preoccupa tanto è che non c'è chiarezza negli immobili. Ci sono tanti immobili pervenuti per donazione, o acquisto. Si deve andare avanti con una chiarezza. Questo dipende dall' Apsa». I vertici dell' Apsa non sono in scadenza e non è su di loro che il Papa sembra intenzionato ad agire. Anche se un segnale sulla strada della chiarezza deve in qualche modo arrivare.

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”