CHI SI PRENDE IL MONTE? – IL TESORO, CHE OGGI DETIENE IL 26% DI MPS, VUOLE CEDERE UNA QUOTA IMPORTANTE A UNA CORDATA GUIDATA DA ENRICO MARCHI, NUMERO UNO DI BANCA FININT E DEGLI AEROPORTI VENETI – MARCHI AVREBBE GIÀ CONTATTATO L’ARMATORE GIANLUIGI APONTE E LA CASSA DEI MEDICI ENPAM PER METTERE INSIEME TRA I 500 E I 750 MILIONI DI EURO – È SCONTRO NELLA LEGA: SALVINI VUOLE TENERE UNA PARTECIPAZIONE RILEVANTE DELLA BANCA, GIORGETTI VUOLE VENDERE PER ACCELERARE IL PIANO DI PRIVATIZZAZIONI E RISPETTARE GLI IMPEGNI PRESI CON BRUXELLES… 

Estratto dell’articolo di Giuliano Balestreri per “La Stampa”

 

Enrico Marchi

Una cordata per costruire un nocciolo duro di imprenditori che garantisca stabilità, e italianità, al futuro di Mps, capitanati da Enrico Marchi, numero uno di Banca Finint e di Save Aeroporti e un partner commerciale che rilevi una quota di minoranza significativa, ma senza diritti di governance. […]

 

Ma l'obiettivo del Tesoro è quello di tenere le carte coperte fino alle elezioni regionali di novembre, quando si andrà alla urne per scegliere i governatori di Emilia Romagna, Liguria e Umbria. Solo dopo si procederà alla discesa nel capitale di Rocca Salimbeni dove il Mef detiene poco più del 25 per cento.

 

AZIONARIATO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA - LA STAMPA

Anche perché sul futuro dell'ex banca della sinistra italiana, si gioca molto del presente della Lega: all'interno del partito guidato da Matteo Salvini non ci sarebbe unità d'intenti. Il leader vorrebbe una partecipazione rilevante per incidere sulla strategia della banca, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti vuole vendere per andare avanti con il piano di privatizzazioni varato dal governo e rispettare gli impegni presi con l'Unione europea.

 

[…] negli ambienti finanziari il dossier Mps ha ripreso a circolare con insistenza. Soprattutto dopo che a interessarsene sarebbe proprio Marchi. Un anno fa il banchiere aveva messo in piedi una cordata per rilevare da Gedi - il gruppo che edita questo giornale - i quotidiani del Nord Est e adesso avrebbe iniziato un giro tra imprenditori, casse previdenziali e gruppi industriali per verificare la fattibilità di dare vita a una newco.

 

matteo salvini giancarlo giorgetti

L'idea sarebbe quella di replicare uno schema simile a quello di F2i-Rete Digitale, il veicolo che all'inizio di quest'anno ha raccolto un miliardo di euro da investire in Netco, lo spin off della rete Tim, a fianco di Kkr e del Mef. [...]

 

[...] tra i primi soggetti contattati da Marchi ci sarebbe l'Enpam, la ricca cassa dei medici e dei dentisti che peraltro possiede già l'1,99% di Banco Bpm. Marchi avrebbe parlato anche con Gianluigi Aponte: il numero uno di Msc, che ha appena rilevato il Secolo XIX, non avrebbe chiuso la porta all'operazione, ma prima di aderire vorrebbe valutare con attenzione la propria esposizione verso l'Italia. Non tanto per una questione di risorse economiche - che non sono un problema -, quanto per pura opportunità.

 

L'obiettivo sarebbe quello di raccogliere 500-750 milioni di euro: una cifra che ai prezzi attuale vale tra il 7,5 e l'11,5% di Mps. Abbastanza per dare vita a un nucleo solido di investitori di lungo termine capitanati da un banchiere del nord est storicamente vicino alle istanze della Lega, come dimostrano i suoi rapporti con il governatore Luca Zaia.

 

gianluigi aponte

Una mossa che potrebbe aiutare proprio la Lega a digerire la vendita di un altro pezzo di Mps a Unipol. Il colosso assicurativo della Coop già primo azionista di Bper e Banca Popolare di Sondrio con quasi il 20% del capitale e sarebbe interessato a replicare un modello simile che si poggi sulla distribuzione delle polizze assicurative. L'amministratore delegato, Carlo Cimbri poche settimana fa aveva spiegato di «poter essere interessato a una partnership assicurativa con Mps» e, in quell'ambito, avrebbe valutato l'acquisizione di una quota dell'istituto non superiore al 10%, vale a dire una partecipazione «che non richieda autorizzazioni».

 

CARLO CIMBRI

Il nodo dell'operazione riguarda l'accordo che Siena ha in essere con Axa proprio sulle assicurazioni: l'intesa è valida fino al 2027, ma i legali stanno già studiando come sciogliere il patto in caso di necessità. «Non ho interessi di governance su Mps» ha poi ribadito Cimbri sottolineando che la banca potrebbe quindi «aggiungersi alla nostra strategia e non integrare la nostra strategia» con lo scopo di allargare la propria capacità distributiva, in particolare nel ramo danni.

 

FEDERICO FRENI ALLE PRESE CON LE SALSICCE A PONTIDA

Sullo sfondo, l'operazione si intreccia con il disegno di Marchi - appoggiato da Goldman Sachs - di fondere Finint Infrastrutture con F2i per creare il campione tricolore degli aeroporti: un'operazione definita «una barzelletta» dal sottosegretario Federico Freni - il Mef partecipa F2i attraverso Cdp Equity - e osteggiata dagli stessi vertici del fondo, ma che il banchiere veneto non vuole abbandonare.

Enrico MarchiLUIGI LOVAGLIO MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...