generali leonardo del vecchio alberto nagel philippe donnet francesco gaetano caltagirone

COMPRANO, COMPRANO: MA ALLA FINE DEL VECCHIO E CALTAGIRONE RISCHIANO DI FINIRE CON IL CULO PER TERRA – IL LORO ASSALTO A GENERALI ANDRA’ A SBATTERE, A MENO CHE GLI ARZILLI VECCHIETTI NON ABBIANO IN MANO, PER SOSTITUIRE DONNET, UN AMMINISTRATORE DELEGATO DA CAPOGIRO FORNITO DI UN PIANO INDUSTRIALE CAPACE DI SEDURRE I FONDI DI INVESTIMENTO, SOCI FONDAMENTALI DEL LEONE DI TRIESTE. PER ORA IL NOME NON C’E’ E FINCHE’ I FONDI INCASSANO GOLOSI DIVIDENDI, PREFERIRANNO IL VECCHIO (NAGEL E DONNET) AL NUOVO (DEL VECCHIO E CALTA)…

DAGONOTA

Donnet Caltagirone Del Vecchio

Comprano, comprano: ma alla fine Del Vecchio e Caltagirone rischiano di finire con il culo per terra. Il loro ossessivo assalto a Generali andrà a sbattere a meno che gli arzilli vecchietti non abbiano in mano, per sostituire il contestato Donnet, un amministratore delegato da capogiro fornito di un piano industriale capace di sedurre i fondi di investimento, soci fondamentali del Leone di Trieste. Per ora il nome non c’è e finche’ i fondi incassano golosi dividendi, preferiranno il vecchio (Nagel e Donnet) al nuovo (Del Vecchio e Calta).

 

NAGEL NEI GUAI PER IL PASTICCIO SUI TITOLI IN PRESTITO DI GENERALI

Nino Sunseri per “Libero quotidiano”

 

LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL

Anche il Copasir accende un faro su quello che sta accadendo su Generali e Mediobanca. A comunicarlo Adolfo Urso, presidente del Comitato di controllo dei servizi segreti, al termine dell'audizione di Paolo Savona relativamente alle iniziative intraprese dalla Consob.

 

«Sono stati esaminati i rapporti tra Mediobanca e Generali -annuncia Urso- in riferimento a possibili ingressi di capitali stranieri in realtà che costituiscono importanti asset strategici del Paese. È stata anche esaminata l'opportunità di un aggiornamento della disciplina legislativa che regola la materia, con elementi che il Copasir approfondirà in successive riunioni».

PHILIPPE DONNET GENERALI

 

La domanda, per ora senza risposta, è sempre la stessa: perchè due Grandi Vecchi della finanza e dell'industria come Leonardo Del Vecchio (85 anni) e Francesco Gaetano Caltagirone (78 anni) si sono lanciati in un'iniziativa che vista l'ampiezza degli interessi in campo potrebbe richiedere tempo e capitali. In attesa della risposta la scalata a Generali va avanti con perfetto tempismo alternando gli acquisti di Del Vecchio con quelli di Caltagirone.

 

Ieri a comprare è stato il patron di Essilux. Ha messo in portafoglio ancora lo 0,03% della compagnia triestina portando la partecipazione della sua Delfin al 5,52% e quella del patto al 13,37%. Questo gocciolare di acquisti, fatti con cautela per non mettere pressione al titolo confermano le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi.

francesco gaetano caltagirone philippe donnet

 

L'obiettivo degli scalatori è di arrivare al 18% di Generali entro il 29 aprile quando si svolgerà l'assemblea per l'approvazione del bilancio e il rinnovo del consiglio d'amministrazione. Al centro dello scontro c'è il ceo Philippe Donnet che ha dato la disponibilità alla riconferma. Guardandosi indietro ha riconosciuto che «qualche errore è stato fatto».

 

Purtroppo «non si fa tutto perfetto». Tuttavia «abbiamo offerto ai nostri azionisti il ritorno più alto di tutto il settore». A difesa di Donnet si è schierata Mediobanca che ha anche portato la sua quota dal 13 al 17,2% con un prestito titoli. Proprio questa operazione potrebbe mettere in difficoltà Alberto Nagel amministratore delegato della banca d'affari. Facile immaginare che, nel corso dell'assemblea di Mediobanca che si svolgerà come sempre il 28 ottobre, qualcuno dei soci chieda le ragioni del prestito.

elisabetta belloni adolfo urso copasir 1

 

Certamente dovrà parlare del costo: (si parla di una forbice compresa fra cinque e dieci milioni). Ma soprattutto le ragioni considerando che la barricata è stata eretta di fronte a i due Grandi Vecchi che sono anche i primi azionisti di Mediobanca: Del Vecchio col 18% e può salire fino al 20%. Caltagirone al 3% con opzione al 5%. Senza dimenticare che il prestito, organizzato da Bnp Paribas, ha visto Axa in prima linea nel fornire i titoli.

 

Come non ricordare trent' anni di rapporti altalenanti fra i due gruppi. Fin dai tempi in cui alla presidenza di Generali c'era Enrico Randone, fedele interprete dei desideri di Cuccia, e Axa era guidata da Claude Bebear. Le ultime indiscrezioni parlano di una certa agitazione ai vertici di Mediobanca.

 

axa

Il prestito titoli, infatti, oltre al costo presenta un'altra criticità: potrebbe non servire a nulla vista l'insistenza della scalata. Tornare indietro, però, non è semplice: bisognerebbe rompere un contratto che ha validità fino all'assemblea di Generali. Poi andare in Consob a spiegare che c'è stato un errore e il mercato è stato informato male.

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."