mario draghi

CONDONO DELLA SINTESI – LA MAGGIORANZA LITIGA PER IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI E PER LA CANCELLAZIONE DELLE VECCHIE CARTELLE ESATTORIALI – LA LEGA VUOLE STRALCIARE TUTTE QUELLE DAL 2000 AL 2015 FINO AI 5MILA EURO, AUMENTANDO LA SOGLIA A 10MILA. I CINQUE STELLE NON VOGLIONO LIMITI MENTRE IL PD E LEU, INSIEME AI SINDACATI, PARLANO DI “CONDONO MASCHERATO”. MA ANCHE SENZA LA ROTTAMAZIONE, QUEI SOLDI NON ARRIVERANNO, VISTO CHE NON SONO STATI RISCOSSI IN 20 ANNI…

MARIO DRAGHI

Paolo Baroni per "La Stampa"

 

La riunione tra Draghi e i ministri per la messa a punto finale del nuovo decreto «Sostegni» da 32 miliardi «è andata bene», come ha raccontato uno dei partecipanti. E quindi, come ha confermato poi il sottosegretario al Mef Cecilia Guerra uscendo da palazzo Chigi dopo poco più di due ore, domani il provvedimento arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri per essere approvato.

 

daniele franco g20

Draghi sarebbe molto determinato a rispettare questa scadenza. Ma su due questioni delicate, come la cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali e il blocco dei licenziamenti, non sarebbe ancora stata trovata un'intesa. Tant' è che in serata non si escludeva di aggiornare ad oggi il vertice tutto politico al quale ieri, oltre al premier ed al ministro dell'Economia Franco, hanno preso parte i ministri Orlando, Brunetta, Giorgetti, Patuanelli, Speranza e Bonetti.

 

mario draghi maurizio landini

L'altolà dei sindacati

Tra l'altro, sempre ieri, proprio su questi due temi è arrivato l'altolà dei sindacati. Che con una lettera firmata dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Sbarra e Bombardieri chiedono un incontro urgente al presidente del Consiglio. Innanzitutto contestano l'idea che il governo possa varare «un condono mascherato» proponendo di cancellare le vecchie cartelle esattoriali sotto i 5 mila euro, «anziché combattere l'evasione fiscale e avviare la riforma fiscale».

andrea orlando giancarlo giorgetti

 

E poi chiedono che nel nuovo decreto «vengano confermate le risorse necessarie per proteggere tutte le forme di lavoro e prorogare il blocco dei licenziamenti finché non siamo fuori dalla fase di emergenza pandemica e di avviare la riforma degli ammortizzatori sociali».

 

mario draghi federico dinca andrea orlando

Su cig e licenziamenti, come è noto, la proposta del ministro del Lavoro Orlando (che proprio oggi incontra le parti sociali per definire il perimetro dei nuovi ammortizzatori) prevede di prorogare sino a giugno la cassa ordinaria e sino ad ottobre quella in deroga destinata alle piccole imprese.

 

QUANDO LAURA CASTELLI INCONTRA MARIO DRAGHI

Ed allo stesso modo poi anche il blocco dei licenziamenti dovrebbe seguire la stessa tempistica. Al vertice di ieri sarebbero però emersi dei «dubbi sui numeri» e la questione sarebbe rimasta in sospeso. Il nodo cartelle Sulla questione dello stralcio delle vecchie cartelle il sottosegretario Claudio Durigon della Lega in tv ha spiegato che sulla «cancellazione, totale o parziale, dell'archivio dell'Agenzia delle entrate» per le cartelle fino al 2015, e limitatamente a importi fino a 5.000 euro, c'è «una volontà politica che vuole determinare questa cancellazione».

 

Anche i 5 Stelle sarebbero d'accordo, mentre sarebbe contrari sia il Pd (che pure ieri ha un po' ammorbidito la sua posizione) sia Leu. Il risultato è che anche questa proposta non ha ancora ottenuto il via libera. Per superare questi scogli, oltre all'ipotesi di un nuovo vertice politico, eventualità non esclusa a priori da uno dei ministri che ha partecipato al tavolo di governo, sarà importante il confronto che il ministro dell'Economia Daniele Franco e il responsabile dei Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà avranno oggi coi capigruppo di Camera e Senato.

 

CARTELLE ESATTORIALI

Mentre sempre in giornata è previsto anche un incontro tecnico al Mef. Il pacchetto di aiuti A parte questi, che comunque non son dettagli, lo schema complessivo del nuovo decretone non cambia. «Entro il 30 aprile tutti avranno i soldi sul conto corrente» ha assicurato Durigon confermando che i 12 miliardi sul piatto serviranno a finanziare gli indennizzi per le perdite registrate lo scorso anno e che il governo intende parametrare gli indennizzi al calo di fatturato registrato nel 2020 rispetto al 2019.

 

Mario Draghi visita il centro vaccinale anti Covid dell'aeroporto di Fiumicino

Saranno indennizzate 2,8 milioni tra imprese, partite Iva e professionisti con fatturato fino a 10 milioni che hanno registrato perdite di almeno il 33%. Dieci miliardi andranno al lavoro, tra rinnovo della Cig, nuove indennità per stagionali, precari di sport e spettacolo, rinnovo del Reddito di emergenza e rifinanziamento del Reddito di cittadinanza .

 

laura castelli con mascherina

Ma poi si pensa anche di rafforzare ulteriormente gli aiuti alle famiglie estendendo i congedi parentali per i genitori alle prese con le scuole chiuse e concedendo i bonus baby sitter anche a chi è in smart working. Una fetta importante di risorse verrà poi destinata alla Salute: 6 miliardi in tutto, di cui 5 destinati alla campagna vaccinazioni. Infine 3 miliardi serviranno a dare ossigeno agli enti locali e a rafforzare ulteriormente i trasporti locali, uno degli anelli deboli della lotta alla pandemia. -

CARTELLE ESATTORIALICARTELLE ESATTORIALI

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…